Posts written by Masashi*

Circa un paio di mesi prima...



COLORADO
Elicottero Yakuza



Masashi, capo di una importantissima gang al servizio del ricchissimo e affascinante sultano Muyassàr Nadìr, è riuscito a rintracciare Raja, la donna che il sultano ha cercato per mesi dopo essere fuggita dal suo palazzo per una serie di motivazioni che il sultano non è ancora riuscito ad accettare. Recuperatala dalle sponde del lago Colorado rapendola mentre Raja si era nascosta in una grotta insieme a Malik, fratello di Zip, il coreano viene recuperato a sua volta da un elicottero della Yakuza, al momento pilotato dalla coreana Kimico.



Masashi si è seduto sul sedile del retro dell'elicottero fissando con sguardo sornione e subdolo la danzatrice che è completamente in preda al panico.
"Eccellente lavoro Kimico."
E' l'elogio che Masashi fa alla pilota dell'elicottero alla quale poi viene ordinato di condurre il veicolo in Marocco. Questo perchè il sultano nel frattempo si è messo in volo con un elicottero privato per dirigersi in Nevada dopo aver saputo del ritrovamento della persiana così tanto cercata.
"Devi essere davvero preziosa per Muyassàr per far smuovere cosi importanti persone. E anche disposto a pagare profumatamente...."
Le dice con voce provocatoria e sollevandole il mento con un movimento non rispettoso della donna che si ritrae cercano di scostarsi più che può, provando totale ribrezzo per il tutto.
<< Malik! In che pasticcio sono finita!! Come faccio ora! >>
La persiana si sente persa e alla mercè di gente una peggio dell'altra, ma non può far altro che sottostare a quanto le sta accadendo fino all'arrivo in Marocco dove probabilmente sarebbe stata consegnata a Muyassàr.


MAROCCO - Moschea di Hassan II

"Tienila qui. Vado prima io a scambiare due parole con Muyassàr"
E' l'ordine che Masashi dà alla coreana che annuisce con sguardo complice e andando lei a sedersi accanto a Raja nel retro del veicolo.
Il coreano scende quindi dall'elicottero per andare ad incontrare Muyassàr, sceso a sua volta dall'elicottero regale.
"Nadìr."
Lo saluta con un finto rispettoso saluto e cenno del capo davanti alla maestosa sagoma del sultano iraniano che indossa abiti sportivi ma eleganti sulla tonalità del bianco e blu.

"Masashi. E' qui? L'avete davvero trovata e recuperata?"
"Assolutamente si. Dovrebbe saperlo che con me al comando di qualunque operazione, il successo è garantito. Ma non le farà piacere sentire come ho trovato la donna. Era in compagnia dell'uomo di cui le ho accennato telefonicamente ma l'abbiamo separata da lui e lasciato nel Colorado. Dubito però che i due possano essere considerati dei semplici amici"
E' la menzogna che Masashi comunica per alimentare rabbia nel sultano in modo da non favorire l'avvicinamento dei due, per motivazioni di affari a cui Masashi non può rischiare di rinunciare.
"Mi auguro che non sia stata toccata con un solo dito da nessuno di voi."
Masashi vede lo sguardo facilmente infiammabile del sultano che ha del minaccioso.
"E' stata trattata come lei ha chiesto, Nadìr. Se poi la sua danzatrice preferita comunicherà il contrario, valuti con attenzione di avrebbe maggior scopo a mentire."
I due uomini si sfidano con occhi determinati e pericolosi, poi però il sultano si incammina verso l'elicottero per andare finalmente ad incontrarsi con Raja venendo accompagnata fuori dall'elicottero da Kimico. La coreana si affianca poi a Masashi e i due assistono a distanza alla scena dell'incontro tra i due, come anche chi Muyassàr si è portato in quel viaggio. Dopo tesi minuti di dialoghi con una vasta gamma di emozioni che si innescano tra Raja e Muyassàr, Masashi e Kimico vedono la danzatrice dirigersi verso l'elicottero del sultano, e lo sguardo di Masashi cambia. Kimico lo nota.
"Sta decidendo di seguirlo."
Commenta Kimico.
"Pessima scelta."
I due restano in religioso silenzio per poi essere congedati da Muyassàr che portando con sè la danzatrice, lascia i due criminali sul piazzale esterno della moschea.
"E ora?"
"Aspettiamo di vedere che cosa deciderà Nadìr e come si comporterà nei prossimi giorni. Sai cosa fare."
Kimico annuisce e i due ripartono per fare rientro in Giappone.


GIAPPONE
Diverse settimane dopo...


Masashi sta rilassandosi sotto le abili mani di una massaggiatrice giapponese che gli sta massaggiando le spalle standosene steso sul lettino di un prestigioso edificio di servizi di benessere orientali, quando un uomo al suo servizio fa ingresso nella stanza.
"Signore... Ci sono delle notizie che non le piaceranno."
Masashi si solleva lentamente, interrompendo la massaggiatrice dal suo servizio che si sarebbe probabilmente trasformato poi in un altro tipo di servizio per come il coreano stava iniziando a godersi il piacere di quel tocco femminile.
"Di che si tratta?"
Il giapponese gli porge un dossier cartaceo di alcuni dati e informazioni che il coreano legge mettendosi seduto sul lettino mentre la giapponese torna a massaggiarlo sulle spalle. Lo sguardo di Masashi però si trasforma in qualcosa di cattiverioso come mai prima quell'assistente gli aveva visto.
Masashi scende dal lettino spingendo perfino via la giapponese con un violento gesto del braccio.
"Partiamo immediatamente verso l'Iran! Subito! E' sicuramente responsabilità di quella donna!"
"Ma... signore... temo che non..."
"Hai idea di che affari andranno a put**e per la scelta di quel pezzo di mer**a di Nadìr ???"
L'interrompe adirato Masashi rivestendosi in pochissimi istanti, determinato a raggiungere l'Iran, ma con sua grande sorpresa, una volta lì scopre qualcosa di inverosimile nel parlare con alcuni uomini della servitù di Muyassàr.
"COSA?!"


Incredulo di sentire simili notizie, il coreano deve far ritorno in Giappone più adirato che mai. Sarebbe trascorso altro tempo prima di far capire ancora meglio a Masashi la perdita di un giro di affari che da parecchio tempo aveva potuto attuare grazie ai finanziamenti di Muyassàr ma che ora non avrebbe più ricevuto. Questo grazie anche a quello che una sua spia interno al palazzo reale di Muyassàr gli ha comunicato e a nulla sarebbe servito fare fuori la danzatrice, dopo aver visto quanto il sultano sia stato disposto a rinunciare per amore di lei. Ma sarebbe bastato per far smettere a Masashi di focalizzarsi sugli affari con l'Iran attraverso l'importante sultano persiano/iraniano?

Il tempo passa senza che Muyassàr sia più tornato a consentire affari con la Yakuza attraverso i suoi finanziamenti. Nel frattempo all'interno di varie gang Yakuza, Liquid si è fatto strada diventando sempre più pericoloso e influente, mosso anche da nuove motivazioni nei confronti di riscatto e maggiormente riguardanti Lara più che David. Paradossalmente Liquid e Masashi avrebbero condiviso una forma di astio e collera nei confronti del potere di certe donne, capaci di riuscire a portare valori più elevati in uomini di potere che li affiancano. Certo, la psicologia di Liquid è nettamente più complessa, ma in qualcosa Masashi e Liquid hanno in comune anche se per motivazioni differenti. Non si sa se i due un giorno avrebbero interagito per qualcosa visto che Masashi fa parte di una casa Yakuza importante e che Liquid si è infilato in molte di esse, ma nel caso fosse accaduto, difficile dire che cosa avrebbe potuto innescarsi con una loro eventuale alleanza per qualcosa. Tutto da scoprire. In ogni caso, Masashi avrebbe dovuto rinunciare agli affari con Muyassàr dato che non sarebbe riuscito ad ottenere ancora peggio nulla facendo fuori Raja e che per quanto il sultano si sia innamorato della donna, sicuramente perdendo lei, un simile trauma non avrebbe di certo indotto Muyassàr a mettersi a pensare a certi affari, e anche facendo fuori Muyassàr, i suoi soldi non sarebbero di certo stati ereditati da qualcuno in grado di portare avanti simili traffici.

account mantenimento

COLORADO-ELICOTTERO YAKUZA

Mentre l'elicottero pilotato dalla coreana Kimico si allontana dal fiume Colorado, Masashi finisce di comunicare telefonicamente con il sultano Muyassàr, dopo avergli mentito facendo credere all'uomo che Raja sia ancora accompagnata da un uomo, cosa che avrebbe potuto facilmente far arrabbiare il sultano. Il coreano si spalla al sedile del retro, accanto a Raja che lo fissa con occhi allarmati e indignati.
"Perchè hai mentito! Non sono in compagnia di nessuno!"
Masashi sorride ambiguamente alzando un braccio come per abbracciare la spalliera del sedile sul quale è seduta Raja e che d'istinto si allontana con il busto.
"Ma fino a poco tempo fa lo eri, non credi? E' giusto che Muyassàr sappia la verità. Va sempre detto la verità Raja. Non sei d'accordo?"
La domanda pronunciata con quel tono viscido e calcolatore del coreano, dà la netta sensazione alla danzatrice persiana, che quell'uomo abbia in mente qualcosa in quel suo fare, come se volesse di proposito far aizzare il sultano contro di lei. Non che ci fosse stato qualcosa di male a farsi trovare dal sultano in compagnia di un uomo, indipendentemente se amico o piu' di un amico, ma per Raja il modo di fare di Masashi è ancora più sospetto, come se volesse amplificare la rabbia di Muyassàr verso di lei. Ma per quale motivo? La persiana non immagina nemmeno lontanamente le vere motivazioni di interessi nascosti dietro le menti di organizzazioni come quella di cui è a comando Masashi, della malavita orientale.
"E ora la verità è un'altra! Mi avete trascinato via dalla persona che mi accompagnava!"
Raja trova il coraggio di rispondere al coreano che la guarda con occhi particolarmente interessati e una mano sta per andare verso il viso della donna, come se volesse toccarla o accarezzarla. Raja si allontana ancora di piu' colpendo con una mano il braccio del coreano.
"Non toccarmi!"
Raja esprime quel volere con occhi e voce tra l'arrabbiato, il timoroso, e l'ansioso anche se dentro di lei sta iniziando a tremare.
"Ti consiglio di confermare qualunque tipo di cosa riferirò al tuo sultano. Saprei come trovarti. E non su ordine di sua maestà."
Le risponde con tono sarcastico mentre pronuncia le parol: sua maestà. Un brivido di inquietudine scorre lungo la schiena di Raja che già aveva dovuto sopportare le minacce subdole dell'abate Leandro, dal quale è fuggita grazie all'aiuto di Malik.
"Ora ti accompagnerò da lui, poi vedrà lui che cosa farne di te. A meno che tu non voglia venire via con me, e dire a lui che sei nuovamente fuggita."
"Sporco menzognero, che cos'hai in mente?!"
Masashi sorride ambiguo.
"Tu fai la brava, o dovrò portare avanti questo progetto che ti ho appena proposto, a modo mio."
Raja si stringe tra le spalle come a a volersi proteggere.
"Masashi! Dopo che hai finito di flirtare con la bella delle danze, che ne diresti di dirmi dove vi devo portare?"
La voce della donna pilota interrompe la conversazione tra il coreano e la persiana.
"Marocco.alla moschea di Hassan II, vicino Casablanca"
Comunica quindi Masashi alla donna facendo chiedere interiormente a Raja se sia una destinazione voluta da Muyassàr o da, coreano, e il non sapere l'inquieta.. Improvvisamente Raja capisce il valore di poter a questo punto, riuscire a raggiungere Muyassàr, che per quanto l'avesse spaventata nell'essere rincorsa da lui per gelosia e possesso, ora, all'idea di finire in chissà quali mani con il coreano, le sta facendo cambiare idea da un'ulteriore prospettiva.
"Perchè in Marocco? Lui sta in Iran."
Chiede quindi Raja spaventata e per cercare di saperne di piu'. Masashi sorride subdolo.
"Tu fai la brava durante il viaggio, e ti ripagherò senza farti male."
"Che....che cosa intendi con quel fare la brava?"
Masashi fa scorrere una mano verso una gamba di Raja che reagisce nuovamente con rabbia facendo partire un altro sonoro schiaffo verso la mano del coreano e iniziando a sentire le lacrime di nervoso e terrore voler uscire dagli occhi. Vede l'uomo respirare tra il seccato e il minaccioso, capendo a che cosa l'uomo stia ora puntando. Raja si rannicchia sul sedile cercando di mantenere quella posizione per tutto il tempo possibile nella speranza che Masashi avrebbe rinunciato al suo meschino progetto, e nonostante il sultano abbia chiaramente ordinato di non toccare nessun centimetro della pelle di Raja.

mantenimento account in attesa di capire cosa farne

NEVADA

Un elicottero atterra nella zona periferica della statale sulla quale la Lexus che era all'inseguimento della Pontiac guidata da Malik, si e' fermata in attesa dell'arrivo di quel veicolo aereo. Masashi, il coreano che ha preso il comando dell'operazione per il recupero di Raja, interrompendo la comunicazione telefonica sia con Muyassar che Cheng Yang, vede scendere dall'elicottero una giovane donna coreana dal look corvino come i sui capelli e il trucco degli occhi.



Masashi e' appoggiato sul cofano della Lexus quando vede la coreana avvicinarsi.
"Questa si che si chiama velocita'"
Commenta Masashi soddisfatto mentre la donna lo guarda con sguardo seducentemente compiaciuto. Le movenze della donna sono pero' particolarmente guerriere, e nonostante il viso femminile, sembrerebbe racchiudere quella tipologia di donna orientale particolarmente dura.
"Lo sai che quando si tratta di ritrovare qualcuno dall'alto, sono la prima a volare"
Masashi consegna alla donna un foglietto di carta con scritto il numero di targa della Pontiac.
"E' una Pontiac nera."
La coreana consulta il foglio che poi infila in una tasca.
"Considerala gia' trovata."
"Aspetto tue notizie. Non deludermi, Kimiko"
"Ti ho mai deluso?"
"Da questo momento voglio che ignori qualunque ordine di Cheng Yang."
La coreana lo guarda con stupore.
"Credevo fosse lui a comando dell'operazione"
"E' quello che ha sempre creduto lui, come tutti i suoi ingenui mezzi uomini"
Risponde con superiorita' Masashi e la coreana capisce che Masashi deve aver ingannato perfino il capo ufficiale di quella parte di Yakuza collegata ai traffici di Muyassar.
"Ora vai e non perdere tempo. Trovami quella Pontiac"
Kimiko annuisce allontanandosi per risalire a bordo dell'elicottero mentre Masashi risale sulla Lexus dove l'arabo e' rimasto ad attendere e si rimettono a percorrere le strade di quel tratto del Nevada mentre Kimiko si rimette in volo per perlustrare la zona dall'alto. Non deve passare molto tempo che la coreana dall'alto viene attirata da una moltitudine di persone che si sono ammassate vicino il bordo di un ponte che si affaccia sul sottostante fiume Colorado, il punto dal quale la Pontiac ha fatto il volo finendo nelle acque fluviali. Recupera quindi la trasmittente per contattare Masashi.
"Sono vicino un tratto del fiume. C'e' un ammasso di gente affacciata su un ponte. Deve essere successo qualcosa di importante per essere li' come caproni a guardare di sotto. Sta anche arrivando una volante di polizia"
"Dammi le coordinate e perlustra anche quella zona."

Diverso tempo dopo alcune pattuglie di polizia con una particolare vettura iniziano ad adoperarsi per estrarre dai fondali fluviali la Pontiac che si e' inabissata, il cui volo pero' e' stato visto da alcune persone che immediatamente hanno chiamato le autorita' di competenza.
"La Pontiac e' finita sui fondali del Colorado."
Annuncia Kimiko per riferire a Masashi la notizia.
" Mi stai dicendo che hai trovato la macchina e senza la persiana?"
"La Pontiac deve aver fatto un bel volo da quel ponte."
"Quindi la persiana deve essere finita in acqua. Perlustra la zona, io arrivo a breve."
"In caso di problemi con le pattuglie?"
"Sai gia' cosa fare"
E' l'ordine di Masashi facendo capire alla coreana che avrebbe tranquillamente fatto fuoco dall'elicottero stesso in caso di intralci da qualcuno.
"Tieni gli occhi aperti. Se e' riuscita a salvarsi, deve aver trovato il modo di raggiungere qualche sponda del fiume e di nascondersi."
"Se e' furba restera' nascosta sentendo il rumore di un elicottero"
"E tu sarai brava da farglielo sentire mentre arrivero' io."
Masashi chiude la comunicazione per poi far guidare l'arabo verso il tratto del fiume in prossimita' della caduta nell'acqua della Pontiac.

NEVADA

Masashi e' fermo su una strada periferica del Nevada dopo essere uscito dalla macchina mentre l'arabo che e' riuscito a infilarsi nella macchina, per evitare di restare per strada a causa della rabbia del coreano, evita di uscire osservando dall'interno del veicolo Masashi alle prese con il cellulare mentre un lieve venticello scompiglia i capelli del coreano.
Il medaglione dalla spessa catena d'oro che pende dal suo collo, luccica in maniera vistosa sotto il riflesso dei raggi solari del tramonto, ma l'espressione del coreano e' tutt'altro che solare e suggestiva.
Masashi piu' adirato che mai, trova perfino il coraggio di richiamare Cheng Yang a Shangai.
"Era ora che mi chiamaste fottuti bastardi! Allora?? Si puo' sapere dove siete finiti?? Sono ore che vi chiamo e il cellulare e' irraggiungibile!"
Grida Cheng dall'altra parte del telefono. L'espressione di Masashi e' dura e per niente intimorita, come se si fosse stancato di obbedire a Cheng particolarmente timoroso di non obbedire a sua volta a Muyassar.
"La prossima volta che raccontate delle fottute palle a Nadìr, esigo di essere avvertito in tempo"
"Che cooooosa?? Osi rivolgerti a me in questo modo?? Se ho dovuto inventare palle a quello str***o bastardo di sultano, e' solo perche'...."
"Perche' vi state cac***do sotto tutti quanti."
"Esigo rispetto!!"
"Lo avrai quando rispetterai il mio ruolo. A causa degli incompetenti che mi hai messo di aiuto per questa operazione, sono costretto a ricorrere ad altre metodologie. E faremo come dico io da questo momento in poi. Mi sono spiegato?"
"Eh??? Ho sentito bene?? Tu ti stai rendendo conto di come stai parlando al grande Cheng Yang??? Ehhh???"
Grida isterico.
"Saro' io a chiamare la prossima volta. Diglielo a quel fottuto sultano. E digli anche che ora saro' io a prendere in mano l'operazione. "
"TU COOOOOSA?? Tu a capo di questa operazione???Ti sei bruciato il cervello?? Tu sei pagato per obbedire a me! A me!! Al grande Cheng Yang e basta, hai capito??"
"Impara a rivolgerti a me diversamente da questo momento, o le prossime canne di mitra che ordinerai di puntare contro di me o qualcuno al mio servizio, si gireranno automaticamente verso di te. Mi sono spiegato io ora??"
Masashi chiude la comunicazione lasciando interdetto Cheng Yang che fissa incredulo il cellulare tra le mani come se avesse appena scoperto qualcosa di inverosimile per bocca di Masashi. L'arabo d'altro canto che ha potuto sentire la conversazione, spalanca gli occhi per aver assistito alla ribellione di Masashi a Cheng Yang facendo chiaramente capire che sarebbe stato lui a prendere il controllo dell'operazione con tutti i rischi che avrebbero comportato una disubbidienza simile a Cheng Yang.
Masashi sta per infilare in tasca il cellulare, quando il suono di una chiamata lo costringe a riportarlo all'orecchio
"Amore mio, dove sei finito? Sono giorni che ti aspetto...Lo sai che non resisto senza di te troppo a lungo"
Una voce femminile parla a Masashi particolarmente suadente e al tempo stesso stufa
"Ti avevo detto che avrei avuto da fare. Al mio rientro ci divertiremo e ricompensero' a dovere l'attesa."
"Oh amore burrascoso, non vedo l'ora"
"Ora non seccarmi e non chiamarmi piu'."
"Come tu desideri. Non farmi aspettare troppo pero' mio generoso tornado"
Masashi tronca la comunicazione senza nemmeno salutare la donna e con sguardo freddo e insensibile rinfilando il cellulare in tasca.
Va poi a sedersi sul cofano della Lexus a braccia conserte in attesa di qualcosa fino a quando inizia a vedere sorvolare nella zona un elicottero di sua conoscenza

LAS VEGAS
Lexus



Haamid nel suo turbante arabo continua a guidare senza riuscire piu' a capire dove dirigersi avendo ormai perso di vista la Pontiac ma con le mani che gli tremano dopo aver assistito alla conversazione telefonica di Masashi che ha chiuso il telefono a Muyassar direttamente con la scusa di una galleria. L'arabo gia' sa che Muyassar sarebbe andato su tutte le furie, ma non sa se quelle di Yang le avrebbero superate.
"Masashi....che cosa facciamo ora?? Dove ca**o devo andare!"
Masashi con lo sguardo puntato verso la strada davanti sembra voler trucidare la stessa strada dal nervoso che il coreano ha per l'arabo che ritiene il responsabile della perdita delle tracce della Pontiac.
"Zittisci quella lingua se non vuoi che te la riduca in mille pezzi"
Masashi aspetta qualche attimo prima di riaccendere il telefono ed e' solo dopo qualche minuto dopo che la persona incaricata di risalire alla targa della Pontiac lo richiami.
"Dimmi."
Haamid si gira qualche attimo verso Masashi che sta parlando con l'interlocutore al telefono.
"Il proprietario abita a Las Vegas?Valley View ?"
Masashi inizia a farsi un'idea di quello che il suo uomo gli riferisce sulla Pontiac chiudendo la conversazione qualche istante dopo.
"Beh???Cos'e' quella faccia?"
Gli chiede subito l'arabo vedendo il viso scuro del coreano ancora piu' concentrato e infastidito di prima
"Quel fottutissimo pezzo di sterco che ha aiutato a fuggire quella tr**a, stava guidando una macchina di proprieta' di cittadino di Las Vegas. "
"Ma....e che cosa ci poteva fare in quella specie di topaia di strada desertica da dove sono andati a prendere quella pontiac??"
"Il mio uomo ha scoperto che in quella strada c'e' l'officina di un imbecille."
"Ha fornito una macchina di un altro a quei due ?? Un meccanico col cervello bruciato??"
Masashi resta in silenzio piu' concentrato che mai per poi riprendere il telefono e formulare un altro numero telefonico.
"Kimiko. Scommetto che sei in astinenza di voli. Quanto pensi ci impiegheresti per arrivare a Las Vegas? Bene. Ora ti diro' esattamente cosa fare e dove andare"
Masashi da' indicazioni telefoniche per poi chiudere la conversazione
"Kimiko?? Che cosa pensi di ottenere da una donna??"
Masashi afferra il volante facendo girare bruscamente la Lexus in un punto della strada
"Ohhhhh!"
"Fermati immediatamente!"
L'arabo inchioda andando anche a sbattere di faccia sul volante e Masashi apre lo sportello per uscire dalla macchina e andare ad aprire il lato dell'arabo afferrandolo per sbatterlo fuori dalla Lexus.
"Togliti da qui, hai gia' fatto parecchi danni."
"Ehi ehi!! Non mi lascerai mica qui??"
L'arabo finito a terra vede Masashi sbattere chiudendo lo sportello e in preda al panico di restare in quella strada senza un veicolo per spostarsi, fa una corsa per andare a infilarsi nuovamente nella vettura per miracolo prima che il coreano parta sgommando mettendosi lui alla guida della macchina.


TEMPO DOPO

Un elicottero pilotato da una coreana dai medi capelli neri e un trucco darkeggiante sorvola la zona di Las Vegas iniziando a volare a quota sempre piu' bassa

MASASHI

MAFIOSO CRIMINALE COREANO ( Yakuza )

AL SERVIZIO DI MUYASSAR NADHIR

+++

NEVADA

Masashi e' fermo su una strada periferica del Nevada dopo essere uscito dalla macchina mentre l'arabo che e' riuscito a infilarsi nella macchina, per evitare di restare per strada a causa della rabbia del coreano, evita di uscire osservando dall'interno del veicolo Masashi alle prese con il cellulare mentre un lieve venticello scompiglia i capelli del coreano.
Il medaglione dalla spessa catena d'oro che pende dal suo collo, luccica in maniera vistosa sotto il riflesso dei raggi solari del tramonto, ma l'espressione del coreano e' tutt'altro che solare e suggestiva.
Masashi piu' adirato che mai, trova perfino il coraggio di richiamare Cheng Yang a Shangai.
"Era ora che mi chiamaste fottuti bastardi! Allora?? Si puo' sapere dove siete finiti?? Sono ore che vi chiamo e il cellulare e' irraggiungibile!"
Grida Cheng dall'altra parte del telefono. L'espressione di Masashi e' dura e per niente intimorita, come se si fosse stancato di obbedire a Cheng particolarmente timoroso di non obbedire a sua volta a Muyassar.
"La prossima volta che raccontate delle fottute palle a Nadìr, esigo di essere avvertito in tempo"
"Che cooooosa?? Osi rivolgerti a me in questo modo?? Se ho dovuto inventare palle a quello str***o bastardo di sultano, e' solo perche'...."
"Perche' vi state cac***do sotto tutti quanti."
"Esigo rispetto!!"
"Lo avrai quando rispetterai il mio ruolo. A causa degli incompetenti che mi hai messo di aiuto per questa operazione, sono costretto a ricorrere ad altre metodologie. E faremo come dico io da questo momento in poi. Mi sono spiegato?"
"Eh??? Ho sentito bene?? Tu ti stai rendendo conto di come stai parlando al grande Cheng Yang??? Ehhh???"
Grida isterico.
"Saro' io a chiamare la prossima volta. Diglielo a quel fottuto sultano. E digli anche che ora saro' io a prendere in mano l'operazione. "
"TU COOOOOSA?? Tu a capo di questa operazione???Ti sei bruciato il cervello?? Tu sei pagato per obbedire a me! A me!! Al grande Cheng Yang e basta, hai capito??"
"Impara a rivolgerti a me diversamente da questo momento, o le prossime canne di mitra che ordinerai di puntare contro di me o qualcuno al mio servizio, si gireranno automaticamente verso di te. Mi sono spiegato io ora??"
Masashi chiude la comunicazione lasciando interdetto Cheng Yang che fissa incredulo il cellulare tra le mani come se avesse appena scoperto qualcosa di inverosimile per bocca di Masashi. L'arabo d'altro canto che ha potuto sentire la conversazione, spalanca gli occhi per aver assistito alla ribellione di Masashi a Cheng Yang facendo chiaramente capire che sarebbe stato lui a prendere il controllo dell'operazione con tutti i rischi che avrebbero comportato una disubbidienza simile a Cheng Yang.
Masashi sta per infilare in tasca il cellulare, quando il suono di una chiamata lo costringe a riportarlo all'orecchio
"Amore mio, dove sei finito? Sono giorni che ti aspetto...Lo sai che non resisto senza di te troppo a lungo"
Una voce femminile parla a Masashi particolarmente suadente e al tempo stesso stufa
"Ti avevo detto che avrei avuto da fare. Al mio rientro ci divertiremo e ricompensero' a dovere l'attesa."
"Oh amore burrascoso, non vedo l'ora"
"Ora non seccarmi e non chiamarmi piu'."
"Come tu desideri. Non farmi aspettare troppo pero' mio generoso tornado"
Masashi tronca la comunicazione senza nemmeno salutare la donna e con sguardo freddo e insensibile rinfilando il cellulare in tasca.
Va poi a sedersi sul cofano della Lexus a braccia conserte in attesa di qualcosa fino a quando inizia a vedere sorvolare nella zona un elicottero di sua conoscenza

NEVADA

Masashi e' fermo su una strada periferica del Nevada dopo essere uscito dalla macchina mentre l'arabo che e' riuscito a infilarsi nella macchina, per evitare di restare per strada a causa della rabbia del coreano, evita di uscire osservando dall'interno del veicolo Masashi alle prese con il cellulare mentre un lieve venticello scompiglia i capelli del coreano.
Il medaglione dalla spessa catena d'oro che pende dal suo collo, luccica in maniera vistosa sotto il riflesso dei raggi solari del tramonto, ma l'espressione del coreano e' tutt'altro che solare e suggestiva.
Masashi piu' adirato che mai, trova perfino il coraggio di richiamare Cheng Yang a Shangai.
"Era ora che mi chiamaste fottuti bastardi! Allora?? Si puo' sapere dove siete finiti?? Sono ore che vi chiamo e il cellulare e' irraggiungibile!"
Grida Cheng dall'altra parte del telefono. L'espressione di Masashi e' dura e per niente intimorita, come se si fosse stancato di obbedire a Cheng particolarmente timoroso di non obbedire a sua volta a Muyassar.
"La prossima volta che raccontate delle fottute palle a Nadìr, esigo di essere avvertito in tempo"
"Che cooooosa?? Osi rivolgerti a me in questo modo?? Se ho dovuto inventare palle a quello str***o bastardo di sultano, e' solo perche'...."
"Perche' vi state cac***do sotto tutti quanti."
"Esigo rispetto!!"
"Lo avrai quando rispetterai il mio ruolo. A causa degli incompetenti che mi hai messo di aiuto per questa operazione, sono costretto a ricorrere ad altre metodologie. E faremo come dico io da questo momento in poi. Mi sono spiegato?"
"Eh??? Ho sentito bene?? Tu ti stai rendendo conto di come stai parlando al grande Cheng Yang??? Ehhh???"
Grida isterico.
"Saro' io a chiamare la prossima volta. Diglielo a quel fottuto sultano. E digli anche che ora saro' io a prendere in mano l'operazione. "
"TU COOOOOSA?? Tu a capo di questa operazione???Ti sei bruciato il cervello?? Tu sei pagato per obbedire a me! A me!! Al grande Cheng Yang e basta, hai capito??"
"Impara a rivolgerti a me diversamente da questo momento, o le prossime canne di mitra che ordinerai di puntare contro di me o qualcuno al mio servizio, si gireranno automaticamente verso di te. Mi sono spiegato io ora??"
Masashi chiude la comunicazione lasciando interdetto Cheng Yang che fissa incredulo il cellulare tra le mani come se avesse appena scoperto qualcosa di inverosimile per bocca di Masashi. L'arabo d'altro canto che ha potuto sentire la conversazione, spalanca gli occhi per aver assistito alla ribellione di Masashi a Cheng Yang facendo chiaramente capire che sarebbe stato lui a prendere il controllo dell'operazione con tutti i rischi che avrebbero comportato una disubbidienza simile a Cheng Yang.
Masashi sta per infilare in tasca il cellulare, quando il suono di una chiamata lo costringe a riportarlo all'orecchio
"Amore mio, dove sei finito? Sono giorni che ti aspetto...Lo sai che non resisto senza di te troppo a lungo"
Una voce femminile parla a Masashi particolarmente suadente e al tempo stesso stufa
"Ti avevo detto che avrei avuto da fare. Al mio rientro ci divertiremo e ricompensero' a dovere l'attesa."
"Oh amore burrascoso, non vedo l'ora"
"Ora non seccarmi e non chiamarmi piu'."
"Come tu desideri. Non farmi aspettare troppo pero' mio generoso tornado"
Masashi tronca la comunicazione senza nemmeno salutare la donna e con sguardo freddo e insensibile rinfilando il cellulare in tasca.
Va poi a sedersi sul cofano della Lexus a braccia conserte in attesa di qualcosa fino a quando inizia a vedere sorvolare nella zona un elicottero di sua conoscenza

STRADE DI LAS VEGAS

Masashi guida la Lexus a velocita' elevata per poi rallentare e fermarsi in prossimita' di una strada periferica inchiodando la macchina e colpendo con una mano il volante preso dalla rabbia mentre l'arabo Haamid si vede costretto a pararsi con le mani per non andare a sbattere a testata contro il vetro.
" Per poco non mi ammazzavi"
"Avrei dovuto farlo gia' da ore. "
Masashi esce dalla Lexus e va dritto dal lato della portiera dell'arabo aprendo lo sportello e afferrando l'arabo brutalmente per la tunica facendolo uscire fuori dalla macchina, quindi lo sbatte contro una parete rocciosa della periferica desertica
"Masashi no! Rimediero' ! Te lo giuro! "
La brutale rabbia di Masashi porta l'uomo a sfoderare dalla giacca un'arma e a puntarla verso l'arabo.
"No !! Ti chiedo pieta' Masashi! Faro' tutto quello che vuoi ! Te lo prometto ! Dammi un'altra possibilita' !"
"Quale altra possibilita' ?!? Ne hai combinate una peggio dell'altra ! E' colpa tua se abbiamo perso Raja ! Vai a dirglielo tu a Muyassar ???"
L'arabo si sente premere l'arma sotto il mento sentendo trafiggergli gli occhi di Masashi.
"Sono...sono disposto a dire che e' colpa mia....ma non uccidermi ora...Dammi ancora una possibilita' per rimediare...Se fallisco ancora diremo la verita' a Muyassar..."
Masashi guarda con crescente collera l'arabo ma poi opta per lasciare ancora in vita l'arabo e sfruttare gli sbagli dell'arabo a suo vantaggio agli occhi del sultano.
"Se fallisci ancora una volta.... TU..."
"Si ho capito !! Va bene!"
L'arabo alza le mani in segno di arresa e sottomissione.
Masashi toglie l'arma dal mento dell'arabo e la infila nuovamente sotto la giacca.
"Sparisci"
"Come? E dove?"
"Sparisci dalla mia vista per almeno venti minuti se non vuoi che cambio idea nel solo continuare a vedere la tua faccia da fallito!"
L'arabo si dirige verso la Lexus rientrando all'interno per lasciare Masashi sbollire da solo la collera nella speranza che Muyassar o Cheng Yang non provino nuovamente a chiamarlo....

LAS VEGAS
Lexus



Haamid nel suo turbante arabo continua a guidare senza riuscire piu' a capire dove dirigersi avendo ormai perso di vista la Pontiac ma con le mani che gli tremano dopo aver assistito alla conversazione telefonica di Masashi che ha chiuso il telefono a Muyassar direttamente con la scusa di una galleria. L'arabo gia' sa che Muyassar sarebbe andato su tutte le furie, ma non sa se quelle di Yang le avrebbero superate.
"Masashi....che cosa facciamo ora?? Dove ca**o devo andare!"
Masashi con lo sguardo puntato verso la strada davanti sembra voler trucidare la stessa strada dal nervoso che il coreano ha per l'arabo che ritiene il responsabile della perdita delle tracce della Pontiac.
"Zittisci quella lingua se non vuoi che te la riduca in mille pezzi"
Masashi aspetta qualche attimo prima di riaccendere il telefono ed e' solo dopo qualche minuto dopo che la persona incaricata di risalire alla targa della Pontiac lo richiami.
"Dimmi."
Haamid si gira qualche attimo verso Masashi che sta parlando con l'interlocutore al telefono.
"Il proprietario abita a Las Vegas?Valley View ?"
Masashi inizia a farsi un'idea di quello che il suo uomo gli riferisce sulla Pontiac chiudendo la conversazione qualche istante dopo.
"Beh???Cos'e' quella faccia?"
Gli chiede subito l'arabo vedendo il viso scuro del coreano ancora piu' concentrato e infastidito di prima
"Quel fottutissimo pezzo di sterco che ha aiutato a fuggire quella tr**a, stava guidando una macchina di proprieta' di cittadino di Las Vegas. "
"Ma....e che cosa ci poteva fare in quella specie di topaia di strada desertica da dove sono andati a prendere quella pontiac??"
"Il mio uomo ha scoperto che in quella strada c'e' l'officina di un imbecille."
"Ha fornito una macchina di un altro a quei due ?? Un meccanico col cervello bruciato??"
Masashi resta in silenzio piu' concentrato che mai per poi riprendere il telefono e formulare un altro numero telefonico.
"Kimiko. Scommetto che sei in astinenza di voli. Quanto pensi ci impiegheresti per arrivare a Las Vegas? Bene. Ora ti diro' esattamente cosa fare e dove andare"
Masashi da' indicazioni telefoniche per poi chiudere la conversazione
"Kimiko?? Che cosa pensi di ottenere da una donna??"
Masashi afferra il volante facendo girare bruscamente la Lexus in un punto della strada
"Ohhhhh!"
"Fermati immediatamente!"
L'arabo inchioda andando anche a sbattere di faccia sul volante e Masashi apre lo sportello per uscire dalla macchina e andare ad aprire il lato dell'arabo afferrandolo per sbatterlo fuori dalla Lexus.
"Togliti da qui, hai gia' fatto parecchi danni."
"Ehi ehi!! Non mi lascerai mica qui??"
L'arabo finito a terra vede Masashi sbattere chiudendo lo sportello e in preda al panico di restare in quella strada senza un veicolo per spostarsi, fa una corsa per andare a infilarsi nuovamente nella vettura per miracolo prima che il coreano parta sgommando mettendosi lui alla guida della macchina.


TEMPO DOPO

Un elicottero pilotato da una coreana dai medi capelli neri e un trucco darkeggiante sorvola la zona di Las Vegas iniziando a volare a quota sempre piu' bassa

LAS VEGAS
Lexus



Masashi e' seduto accanto all'arabo che ha ripreso a guidare dopo aver rimesso in movimento la Lexus in attesa di ricevere informazioni telefoniche riguardo la targa della Pontiac che il coreano e' riuscito a prendere e ricordare.
"Dove stai andando! Segui i segni sul terreno, non vedi che e' evidente che siano passati per questa strada con simili solchi sul terreno??"
Masashi rimprovera l'arabo che sembra ancora non aver capito dove condurre il veicolo.
"Ma...."
"Chiudi quella bocca e guida senza fiatare se non vuoi che te la chiuda ficcandoti nella laringe un pezzo della tua stessa mano dopo che te l'avro' staccata!"
L'arabo obbedisce a Masashi continuando a percorrere la strada per poi sentire il suono del telefono di Masashi che risuona pero' un po' troppo presto per essere l'informatore con notizie riguardanti la targa della Pontiac. Masashi guarda il display riconoscendo il numero iraniano.
"Porca put**a ! Muyassar !"
"Che???"
Esclama l'arabo sobbalzando e facendo quasi sbandare la Lexus costringendo Masashi ad allungare una mano sul volante per raddrizzare il volante
"Pezzo di me***a , devi guidare con mani e occhi fissi sulla strada anche se ti parlo! Soprattutto ora non fiatare !"
Lo zittisce Masashi mentre il cellulare continua a suonare aspettando che l'arabo recuperi la guida prima di rispondere.
"Muyassar....Momento fortunato se e' riuscito a prendere la linea in questa zona"
Masashi cerca di parlare con il sultano senza far trapelare il suo nervosismo.
"Mi auguro che la fortuna sia dalla vostra parte anche nel darmi finalmente le notizie che aspettavo"
Le parole di Muyassar dall'altro capo del telefono
"La fortuna questa volta e' dalla parte di tutti, Muyassar"
"Queste parole rallegrano il mio umore. Dunque informami. Cheng Yang mi ha detto che finalmente siete riusciti a rintracciare la mia donna, e che ormai siete a un passo."
Masashi resta qualche attimo in silenzio e con l'espressione di chi sembra appena aver ingerito qualche scoglio appuntito dritto nello stomaco.
"Cheng, l'ha informata di questo?Che l'abbiamo rintracciata e che siamo a un passo dal recuperarla?"
<< pezzo di idiota !! Che cosa si e' messo in testa di dire ?!?!? >>
"Non e' cosi'??"
Tuona la voce di Muyassar mentre l'arabo sente le mani iniziare a tremare peggio di prima strette sul volante.
"In realta' speravo di farle una sorpresa Muyassar e di non rivelare ancora nulla per portargliela direttamente a palazzo"
La menzogna di Masashi che si vede costretto a mentire per salvarsi dalla menzogna che invece Cheng Yang ha chiaramente detto a Muyassar per non subire lui la collera del sultano.
"Tu pensi che io abbia voglia di sentire o vedere sorprese attendendole per chissa' quante altre ore senza sapere nulla nell'arco di quel tempo?? Di che cosa state nutrendo il vostro cervello??"
"Muyassar, si calmi...Era un mio modo per rendere un po' piu' piacevole l'attesa. Ma mi rendo conto di aver sbagliato sistema"
"DOVE E' IL MIO FIORE !"
"E' a poca strada da noi ormai...Stiamo preparando un'imboscata all'interno di una galleria avendo capito dove erano diretti.."
"Una galleria?"
"Esattamente. Stiamo....."
Masashi resta in silenzio per qualche attimo
"Stiamo?? Vuoi rispondere?"
" E quindi....."
Masashi simula una difficoltosa conversazione per poi chiuderla improvvisamente di proposito
"Pezzo di mer**a di Cheng ! Deve aver detto a quel figlio di papa' viziato che eravamo ad un passo da quella tr**a per salvarsi il cu**o!"
"Ohhhh mer**a! Ma come....come faremo ora? Che gli stai per dire?"
Masashi con un gesto secco preme il tasto del cellulare per spegnere il telefono in modo da non ricevere piu' telefonate.
"Mi prendi per idiota?? Pensi che stia ancora conversando con lui ?? Gli ho chiuso il telefono in faccia"
"Hai chiuso il telefono in faccia a Nadir ???"
L'arabo sobbalza peggio di prima rischiando quasi di uscire fuori strada.
"Pezzo di mer**a, raddrizza quel volante !!"
I due continuano a battibeccare per diversi altri istanti.
"Ho dovuto inventare la palla di un'imboscata in una galleria. Credera' che non ci sia piu' campo e che sia caduta la linea. Nel frattempo ho spento il cellulare e dovremo rintracciare quella tr**a"
"E come faremo se hai chiuso il telefono??"
"A questo non ci devi pensare tu ! Devi solo pensare a guidare !! Ci mancava anche quel pezzo di caca sotto di Cheng !"
Masashi sempre piu' in collera colpisce il cruscotto con una mano mentre l'arabo si immette in una strada asfaltata iniziando pero' a rallentare nel non avere piu' nessun punto di riferimento da seguire.....