COBRA-SALA MENSA Tavolo di Jason
Jason si è seduto ad uno dei tavoli della sala mensa dopo essersi preparato un vassoio con cibi per la colazione con movimenti lenti e rispettosi dell'ambiente, notando Aaron ad un tavolo con Reptile e una bambina. La stessa bambina con cui anche Jason aveva scambiato due parole e che gli aveva ricordato senza saperlo, mancanze che lui aveva procurato ad un figlio, abbandonandolo. Jason nota anche come la bambina sembra essere affezionata ad Aaron e per il navigatore, è come vedere ad uno specchio, l'immagine di un qualcosa che lui aveva privato invece a suo figlio. La tristezza e il senso di colpa che riemerge in Jason, è talmente forte, da fargli passare in secondo piano, le forti emozioni che l'uomo ha provato la sera prima, insieme a Melissa Cooper, non essendosi coinvolto così intimamente con una donna in maniera sentita, da parecchio tempo, nonostante abbia decisamente avuto molte esperienze. L'unica esperienza però forte anche a livello profondo, era accaduta molti anni prima, e proprio con la madre di Aaron: Kimana. L'uomo abbassa la testa come se non volesse più vedere quello che ora la vita gli sta mostrando attraverso quella scena proseguendo a mangiare con lentezza e senza rialzare più lo sguardo dalla tazza e dal vassoio. Quando la rialza, Aaron si è spostato al tavolo di Miranda per poi restare da solo. Seppur Jason vorrebbe andare dal figlio, per rispettare il suo desiderio di non avvicinarsi al padre, resta seduto al tavolo, ma volge in ogni caso uno sguardo profondo verso Aaron, non appena i loro sguardi si incrociano a distanza, mettendo Aaron in un rinnovato conflitto interiore. Jason non può far altro che accennare ad un lieve mezzo sorriso verso il figlio, quasi volesse comunicargli di essere lieto di vederlo ma di non potersi avvicinare a lui senza il suo permesso. Aaron resta impassibile ancora un po', non ricambiando in nessun modo il gesto del padre tornando a finire di bere il suo drink. Jason richina la testa con un sospiro, gestendo la sua tempesta di emozioni per governare come farebbe un marinaio, le emozioni tempestose della rabbia che riemerge contro se stesso per il disastro che ha procurato con la sua scelta di abbandonare un figlio oltre che ad una meravigliosa donna di grandi principi umanitari e che aveva abbandonato nel peggiore dei modi, a causa del suo ego e della sua paura di responsabilità come genitore in età troppo giovane. Ad un certo punto però, Jason vede Aaron alzarsi e avvicinarsi proprio al suo tavolo. Jason interrompe di mangiare vedendo il figlio sedersi davanti a lui silenziosamente e sportivamente. "Aaron..." Lo saluta in un mezzo sussurro, vedendo Aaron però ancora impassibile e senza rispondergli nulla, sentendosi fissato con un pesante silenzio. "Mi dispiace averti scomodato. Capisco quanto per te sia ancora difficile avermi davanti....Ma è giusto che mi tolga dai piedi il prima possibile." Gli inizia a dire Jason, capendo la difficoltà del figlio a gestire la sua presenza nella base. "Ho sperato di poter però tentare di poter passare almeno un po' di tempo con te..." "Ah si? Per poi pensare di andartene come? A nuoto per tutto l'oceano?" E' la fredda risposta di Aaron, come per far capire al padre che senza il suo aiuto non avrebbe potuto nemmeno togliersi dai piedi. La battuta pesante di Aaron inoltre, rattrista ancora maggiormente Jason, seppur capisca la rabbia del figlio, difficile da gestire. "Un tempo una persona, mi disse che veniamo qui attraverso l'acqua. Forse, è giusto che alcune persone se ne vadano tornando attraverso l'acqua." Sono le misteriose ma profonde parole di Jason e nelle prime parole, Aaron ha un turbamento per il ricordo di alcune parole che proprio sua madre gli aveva detto da piccolo.
FLASHBACK
"Mammina... perchè mi piace così tanto giocare con l'acqua?" Aaron piccolo sta giocando in una pozzanghera d'acqua che ha creato scavando nella neve dopo aver acceso un fuoco che ha fatto sciogliere alcuni tratti di manto nevoso. "L'acqua è l'elemento più importante che ci permette di vivere qui, piccolo mio. Senza l'acqua, non potremmo nemmeno sopravvivere." "Ma abbiamo molto cibo!" "Anche il cibo viene dall'acqua, piccolo mio. Un giorno capirai. Veniamo qui, attraverso l'acqua."
FINE FLASHBACK
Aaron chiude gli occhi serratamente cercando di frenare il suo dolore, capendo che le parole di Jason arrivano proprio da sua madre. Questo gli rinnova la sua rabbia nei confronti di Jason.
"Una persona. Una persona come MIA MADRE. Giusto? La stessa persona che hai abbandonato per proseguire i tuoi giri alla scoperta del mondo. Vero?" La risposta di Aaron, rimette in disagio Jason, capendo che sembra essere arrivato forse il momento della "resa dei conti" di quella ferita con il figlio. "Probabilmente non mi basterebbe questa intera vita per ottenere il tuo perdono per quello che ho purtroppo dovuto fare." "Dovuto fare? Forse intendevi dire: VOLUTO fare. Abbiamo sempre una scelta e ogni scelta decidiamo di VOLERLA fare. " Altra frecciata pesante per Jason che capisce di non riuscire a far cambiare prospettiva nel figlio. "Voluto fare per... mancanza di coraggio. Sono stato un codardo. Ormai mi è chiaro. Ma sono fiero di aver contribuito alla nascita di un figlio che poi è diventato un uomo coraggioso e migliore di me." Jason fa un apprezzamento all'indole del figlio, che però non riesce ancora a vedere le cose diversamente per il dolore. di quella ferita. "Tu non hai idea di quante volte io abbia tremato dalla paura. Non ne hai proprio idea." Aaron comunica invece una grande debolezza avuta soprattutto in passato, vissuta proprio per essere cresciuto senza un modello maschile protettivo, ma con una donna che aveva cercato di assumere anche un ruolo paterno/maschile, pur di far sentire protetto un figlio. "Se sono diventato coraggioso, è stato solo GRAZIE a mia madre." Aaron ripone ciò che è diventato quindi, esclusivamente alla madre, dandone un valore come mai probabilmente qualcuno avrebbe pensato riuscisse a fare, essendosi sempre dimostrato un uomo "freddo" e comandante di arti militari. "Kimana era davvero una forza della natura. Mi dispiace non essere stato capace di affiancare una simile forza della natura." Ora anche Jason sembra dare un maggior valore rispetto al ruolo del femminile, perfino "superiore" alla forza di un maschile, e questo fa trasmettere ad Aaron, la sensazione che Jason non sembra essersi ritenuto all'altezza di un femminile così "potente" nella sua dolcezza, scappando per lasciare a lei il compito di crescere perfino un figlio da sola e partorendolo in mezzo ai ghiacci da sola e senza avere l'aiuto di nessuno. "E so che... quella forza... scorre anche nelle tue vene. Ti chiedo solo una cosa, Aaron. Mi sto rendendo conto che la mia presenza qui, ti crea solo ulteriore dolore e... credo sia il caso di andare. Ti chiedo solo se puoi fare qualcosa per aiutarmi a lasciare la base per raggiungere la prima terra vicina. Diversamente, non potrei far altro che affidarmi al mare, senza nessuna imbarcazione."
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