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KANSAS CITY - UMBRELLA COMPANY
PIAZZALE ESTERNO Floyd cerca di restare neutra li nel piazzale, ancora attorniata dal persone Umbrella, per non far trasparire troppo bellamente la simpatia che si è venuta a formare tra lei e Lewis, ma qualcosa si potrebbe sospettare da come questa non riesce a distogliere lo sguardo dal capo della sicurezza, continuando a scandagliare il suo corpo quasi si aspettasse di vedere sangue a fiotti da un secondo all'altro. Malgrado si sia offerto Jettingham, Lewis decide di chiamare uno dei suoi uomini per occuparsi della camionista, non avendo ancora deciso se questa è effettivamente nemica o meno, facendola trattenere finché non avrà il tempo di interrogarla di nuovo. I quattro della Task Force fanno branco attorno al camion, sapendo che il pericolo è ormai passato, ma avendo comunque ancora l'adrenalina che pompa nel corpo dopo quanto successo, ascoltando Sharp e Lewis che parlottano dell'attentato subito, ma l'argomento cambia quasi subito, passando a chiedere se sia stato il drone ad evitare che l'uomo più alto in grado passasse forzatamente ad una dieta carica di piombo! "I nostri Chains sono creati per difendere le persone. Prima di tutto dal pericolo biologico dei parassiti, certo, ma comunque sono creati anche per evitare altri tipi di ferimenti e di tragedie, anche quelle effettuate a mano armata." Dice la capetta, prendendo la parola, cercando di convincere Max che i suoi droni sono creati per proteggere, non per contagiare. Anche se la donna non sa della telefonata tra Max ed Excella, comunque sa bene che almeno uno degli amministratori della nuova Umbrella non vuole assolutamente garantire l'accesso dei suoi apparecchi all'interno della struttura, per cui deve spingere forte su quello incerto in modo da usarlo per sovrastare il veto di Zeta. Tendenzialmente, il drone e la Task Force hanno agito per interesse, dato che Lewis gli serve, ma anche se quel salvataggio è stato fortuito, comunque gli fa gioco dato che chiunque tenderebbe a credere alla bontà di qualcuno che ci ha appena salvato la vita, piuttosto che ad una persona tecnicamente nostra rivale e che potrebbe benissimo mentire. Ad ogni modo, a riportare di nuovo l'argomento della discussione sull'attentato stesso non appena Max vede avvicinarsi il buon Zeta, che è rimasto tutto il tempo a guardare nel piazzale, come se fosse sicuro che nessuno avrebbe sparato a lui. La capetta lo aveva già notato, ma non aveva detto niente per dare priorità a Lewis, ascoltandolo quando commenta come potrebbe essere poco probabile che sia la Cobra ad aver architettato questa storia per motivi di tempistiche. "In effetti, è difficile pensare che in così poco tempo la Cobra sia riuscita a far arrivare delle persone sino a qui, ma mai dire mai quando c'è di mezzo quell'organizzazione... Non sarebbe la prima volta che, non si sa bene come, riesce a far uscire qualcuno dei suoi soldati da dietro un angolo per mettere i bastoni tra le ruote della Umbrella o della mia Task Force. Non dimentichiamo che, se davvero ci sono loro dietro ai parassiti, in teoria qualsiasi contagiato potrebbe essere un loro agente: i parassiti assimilano i ricordi dei loro ospiti, per cui se dovesse esserci stato anche un solo infetto con abilità da assassino in Kansas, potrebbero averlo fatto venire qui per compiere un attentato in piena regola anche solo un poche ore." Commenta lei, distogliendo quindi ancor di più l'attenzione da lei stessa e dai suoi droni come possibili fonti di contagio e dare la colpa ancor di più alla Cobra, millantando che basterebbe un infetto con le giuste capacità in Kansas, o anche negli stati limitrofi, perché quell'organizzazione possa avere un operativo nei dintorni capace di effettuare un attentato simile usando le conoscenze dell'ospite infetto. "Non siamo stati in grado di effettuare un analisi completa sul tiratore per via del breve lasso di tempo in cui è stato nell'obbiettivo del nostro drone, ma cercheremo di effettuarne una non appena si fermeranno. Legion è ancora alle loro calcagna. Giusto LesProux?" La interrogata sospira, quasi volesse rispondere con qualcosa di simile a "non mi deconcentrare", ed ovviamente anche questa è una versione edulcorata di quello che vorrebbe dire sul serio, ma comunque questa risponde. "Ste visionando in questo momento le trasmissioni del drone." Commenta semplicistica. "La cosa più importante, comunque, è che non siano riusciti a portare la loro opera al successo." Dice Floyd, non riuscendo a stare completamente zitta e dovendo comunque almeno commentare come sia contenta che Lewis sia vivo e vegeto. Da morto, non ci potrebbe fare quello che le piace tanto fare... STRADE DI KANSAS CITY Legion segue la macchina degli attentatori sfruttando gli edifici ed i tetti come copertura, riuscendo a nascondersi manco fosse una specie di 007 volante, sfruttando anche le sue molteplici modalità visive per tenere sott'occhio... O meglio sotto-telecamera i fuggitivi anche attraverso le pareti. I due continuano la fuga finché non sembrano essere sicuri di aver seminato la minaccia, rifugiandosi in un parcheggio con molto movimento per evitare di dare nell'occhio e sfruttando la folla stessa come copertura dato che un drone attirerebbe l'attenzione dei curiosi. Ma il drone è stato programmato da un mezzo manico (e mezzo armadio visto la stazza) del maggiore Wall, per cui conosce l'ambiente urbano, mimetizzandosi appendendosi al soffitto mentre nessuno lo nota e muovendosi lentamente avanti e indietro come se fosse una qualunque videocamera di sorveglianza. Una videocamera che si è data all'ingrasso, visto l'aspetto circolare tipo pallonetto del drone, ma da lontano nessuno si sarebbe accorto di niente, ed il drone si è messo ad un angolo del parcheggio abbastanza distante dai due, facendo affidamento sullo zoom della telecamera e la potenza del microfono direzionale interno per filmarli. A meno che non sarebbe passata la banda dello stato sparando i mortaretti proprio li davanti a disturbare la ricezione del drone, l'inganno dovrebbe funzionare. |