FORUM DI UNIVERSO TOMB RAIDER

Posts written by Denis Petrenko

view post Posted: 8/1/2023, 15:38 TRLC : Tomb Raider Limitless Connections - TRLC : Tomb Raider Limitless Connections
RUSSIA - MOSCA
PETRENKO INDUSTRIES, TEMPO ATTALE (CIRCA 3 GIORNI FA)


La Petrenko Industries si presenta nello stesso modo di come è stata inaugurata, anche diversi anni dopo. Un edificio altezzoso, ben pitturato e con i vetri decisamente perfetti, puliti a tal punto che splendono alla luce del sole, per cui si può evincere dalla struttura di questo racconto che l'evento si sta svolgendo di giorno. Gli operai sono al lavoro con delle lunghe tuniche bianche e degli occhiali di protezione, mascherine e guanti in lattice. Lavorano quasi in simbiosi a catena di montaggio, come se fossero perfettamente sincronizzati l'uno rispetto l'altro. Alcuni gruppi fanno determinate cose come il dosaggio dei farmaci, altri invece vanno a collaudare i farmaci che escono dalle forme, senza mai sbagliare di un millisecondo. All'improvviso poi le macchine si fermano e ogni impiegato va a marcare il suo cartellino fino a quando poi, non raggiunge una sala metallica dove c'è una ringhiera posta in alto, dove da lì esce il capo della Petrenko Industries : l'omonimo Denis Petrenko. Lo si evince dalla sua espressività che quasi fa paura a chiunque.

Si sente uno o più chiacchericci, fulminei, che non durano però poi molto perchè loro sono intimoriti persino dalla sua presenza, perchè in quel momento Petrenko già va a squadrare ogni singolo operaio. Ha entrambe le mani appoggiate sulla ringhiera in metallo, mentre al suo fianco ci sono diversi ingegneri che sono vestiti più o meno come lui.


"Buongiorno a tutti, impiegati. Spero che state facendo bene il vostro lavoro, in caso contrario e nel caso dovessi trovare un farmaco che non rispetta gli standard dettati dall'azienda, vi detraggo ogni singolo centesimo dal vostro stipendio. Proprio per questo vorrei parlarvi a proposito dell'orario lavorativo che state facendo. La Petrenko Industries sta avendo un grosso calo a livello di produzione, perchè la maggior parte di voi chiede i giorni di permessi o di malattia. E io non ho nessuna intenzione di mettere altra gente a carico solo per soddisfare i vostri capricci familiari. Per cui, a partire da oggi e per almeno tre mesi, vi chiedo di lavorare anche i giorni festivi, e non sarà concessa alcuna festività, ferie o giorni di malattia. Nel caso in cui vi opporete a questa mia decisione, scatta il licenziamento immediato. Ci siamo capiti? Non tollero in alcun modo gente che non vuole lavorare o attinge a varie pause caffè o altro. Non è questa la politica che voglio dettare nella MIA azienda."

Si scatena il putiferio. Partono toni arrabbiati, delusi e di sconforto, ma in tutto questo la maggior parte degli operai decide di starsi zitto e di soccombere a ciò che dice il titolare. Un operaio però si fa avanti e decide di alzare la testa in direzione del maligno e calvo signore.

"Scusate se glielo dico Signor Petrenko, ma questo è ingiusto soprattutto per gli operai che lavorano sodo. Nel caso mio che non ho fatto alcun giorno di festa, dove io mi sono parato il cu*o per sostituire tutti che ingiustamente hanno avuto i loro problemi familiari, secondo lei come mi devo comportare? Le sembra giusto che devo lavorare per così pochi rubli?"

"A me non mi interessa, Rubensky. Ricordatevi che quando c'entra un operaio, ci entrano indistintamente tutti quanti. Mettetevi al posto mio che sono a capo di questa azienda e per ogni azione sconsiderata che fate, c'entro io. Io non ho assunto degli operai per non farli lavorare, il contrario. Voi non avete fatto N U L L A da meritare la mia fiducia. Dovete prima strisciare sui miei piedi per capire cosa significa lavorare sodo. E voi non lo siete."

<< O almeno, non che lavorate come dico io, con quei macchinari. Luridi schifosi. Non si lasciano corrompere nemmeno con un rublo offerto in più. >>

Rubensky fa qualche passo indietro e con viso visibilmente arrabbiato, si mangia il tutto e non dice altra parola. Tutti quanti smettono con il loro chiacchericcio e non fanno altro che abbassare la testa.

"Non voglio scuse. Se e casomai io vedo regolarità in questa azienda, allora potrei pensare di darvi almeno solo i giorni festivi, ma le festività in generale ora ve le sognerete per un po', dato il comportamento che state avendo nei MIEI riguardi. Non sapete nemmeno con chi avete a che fare, perchè se volessi, non vi avrei fatto uscire nemmeno da questa fabbrica, vi avrei fatto dormire sui macchinari. E ora sparite dalla mia vista e lavorate."

Parte qualche borbottio, fino a quando poi la folla dei lavoratori non si sfalda e ognuno torna alle sue mansioni. Erano così visiblmente arrabbiati che vanno a saltarsi persino la pausa pranzo. Si sente un fischio e poi subito dopo, tornano a macinare farmaci come se non ci fosse un domani, continuando ancora con la loro produzione. Nel frattempo, si avvicina il tempo attuale.
view post Posted: 4/9/2022, 11:44 TRLC : Tomb Raider Limitless Connections - TRLC : Tomb Raider Limitless Connections
CITAZIONE (Denis Petrenko @ 8/3/2022, 01:37) 
RUSSIA - MOSCA
MOLTO TEMPO FA...


E' presente un edificio di notevoli dimensioni al centro di Mosca, con sopra di esso un enorme scritta che va ad etichettare, il nome della nuova azienda farmaceutica dell'azionista, nonchè anche ex lavoratore di quella casa farmaceutica che è riuscita ad acquisire in modo decisamente abile. In questo momento lui si trova all'interno, con uno sguardo tipicamente severo e osservando ogni singolo dettaglio, nell'ambiente in cui si trova. Sono presenti diversi macchinari sofisticati, che richiedono una notevole somma di denaro per essere acquistate. Passano diversi minuti a perlustrare la zona senza toccare minimamente quello che c'è dentro, fino a quando non va a sentire un cigolio scaturito dalle porte metalliche che si richiudono dopo qualche secondo.

Era entrato qualcuno. Ma d'altronde, il Signor Petrenko non aveva alcun scrupolo nè aveva paura di capire chi fosse. Ed è da allora, che va a vedere e nota un signore con lo sguardo altrettanto serio, dagli occhiali e capelli nero corvino, con un taccuino in mano che va a mostrare immediatamente al capo dell'azienda come se sapesse già cosa fare.


"Dunque Signor Denis Petrenko, io credo sia tutto pronto per l'apertura. E' presente ogni singola attrezzatura che è stata fabbricata su misura per lei, collaudata nel migliore dei modi e testata per garantire un uso eccellente per la fabbricazione di ottimi prodotti. Qui sul taccuino troverete l'inventario di ogni singola cosa presente in questa stanza. Ma mi servirebbe il nome della Società entrante. Posso sapere a chi è intestato, così che posso emettere una fattura da poter scaricare le tasse?"

"Petrenko Industries."

"Petrenko Industries, eh? Mi ricorda il nome di Perkov Industries.

Passano attimi di silenzio fino a quando il volto del Capo non si va a rabbuiare. Il venditore, per timore, va a scuotere le mani, pur sapendo che in una di quelle impugna il taccuino, per poi esclamare altre parole.

"E' la stessa azienda, è stato solo cambiato il nome. Ma è presente almeno una persona su questa diavolo di città che non si fa i fatti suoi? Ad ogni modo, non voglio perdere tempo. Pretendo anche una cosa. Che vengano aggiunti anche gli attrezzi che erano presenti in un vecchio deposito della vecchia azienda. Non è lontano dalla città di Mosca, lo potete trasportare tranquillamente senza alcun problema. E lo pretendo nella giornata di oggi."

Il venditore deglutisce e inizia a sbiancarsi dalla paura.

"Ma... Signor Petrenko, quelle attrezzature sono vietate dalla legge. Favoriscono alla produzione di droghe come la metanfetamina, anche LSD e molto peggio si potrebbero fabbricare anche degli allucinogeni. Se mi dovesse acchiappare la polizia mentre faccio il trasporto di queste attrezzature, mi fanno il c**o.

"Adesso mi date pure degli ordini, mentre vi pago profumatamente?"

"Signor Petrenko.. Le sto solo dicendo che..."

"Non voglio obbiezioni. Ho intenzione di riportare quello che la vecchia Perkov Industries aveva iniziato già tempo addietro, e io non ho bisogno delle parole di un perbenista per sapere cosa faccio e non faccio del mio lavoro. Sapete, prima di essere un azionista, sono stato anche uno scienziato di quella casa farmaceutica. Mi sono sporcato le mani ancor di più di quanto non lo immaginate. La vita non è fatta di buone azioni, dovreste saperlo. Ora ditemi. Mi porterete quelle attrezzature in giornata, oppure vi faccio riportare tutto quello che avete messo fin ora, considerando il fatto che ci avete messo giorni a costruire e portare tutto qua?"

Il discorso del signor Petrenko mette totalmente a tacere il venditore, che gli da un cenno d'intesa in segno di rispetto.

"Sono desolato, Signor Petrenko. Provvederò a quanto ha richiesto, ci mancherebbe.

"Bene."

E' la risposta secca che l'azionista si aspettava di avere. Subito dopo è il venditore ad uscire da quella stanza, così come anche Denis un po' di tempo dopo, lasciando tutte le attrezzature in attesa di essere tolto di quel cellophan che avvolge quei nuovi macchinari.

RUSSIA - MOSCA
MOLTO TEMPO FA...


I lavori sono finalmente finiti e si vede finalmente la realizzazione della nuova casa farmaceutica Petrenko Industries. L'edificio è altezzoso, ben pitturato e con una grossa scritta dove è inciso il nome dell'azienda. I finestrini sono perfetti, non presentano alcuna spaccatura e sono tutti quanti ben puliti. Si evince il modo in cui sono messi i vetri per il semplice fatto che per ogni singolo finestrino, è presente un piccolo bagliore di luce. Ma all'esterno si intravede un mare di gente, con un altare dove è presente un microfono al centro, ed è proprio dove è collocato l'azionista. Lo sguardo del pelatone è sempre serio e non si scompone neanche per un secondo. Ed è da lì che lui guarda alla gente, dove i suoni sono racchiusi tra boati e chiacchericci continui.

"Vi ringrazio per essere qui. Oggi inauguriamo la Petrenko Industries, una nuova azienda farmaucetica che produrrà qualsiasi tipologia di farmaco. Verranno creati e sperimentati anche delle nuove tipologie che sicuramente sperimenteremo ed estenderemo anche alle altre aziende per farle provare."

"Signor Petrenko, Signor Petrenko! E' vero che questa nuova azienda erediterà in particolar modo la vecchia Pekrov Industries? Fino a quel momento noi sapevamo che quella casa farmaceutica era andata a fuoco."

Invade quindi un giornalista in mezzo alla folla che cerca di farsi strada tra i passanti, tenendo il braccio sollevato con un microfono in mano e facendo fatica a intervistare il capo della nuova casa farmaceutica. Petrenko lo fulmina con lo sguardo, prima di prendersi qualche attimo per rispondere.

"Prima di prendere questa iniziativa, lavoravo per la Pekrov Industries, e proprio per questo ho voluto acquisirla e inaugurando così una nuova casa farmaucetica che andasse a ereditare gli stessi scopi, anzi, meglio di quelli che aveva adottato la stessa Pekrov."

"Ma aspetti, signor Petrenko. Uno scoop ci aveva informato che la Pekrov produceva farmaci illegali dannosi per la salute. Farete la stessa cosa anche in questa nuova casa farmaucetica."

A seguire, ci sono tante voci provenienti dalla folla che vanno ad emanare stupore, altri invece fissano Petrenko curiosi di sapere una risposta. Il pelato non si scompone minimamente, ma lo va sempre a fulminare con lo sguardo. Si prende qualche attimo prima di rispondere.

"La Pekrov non produceva niente di illegale, sono solo notizie infondate che non hanno neanche uno straccio di prova. Noi della Petrenko faremo in modo di evitare la produzione di questi farmaci illegali. Anche perchè non avremo il motivo per poterlo fare."

<< Povero illuso, non sa nemmeno cosa gli aspetta. Questa gente parla sempre a sproposito. >>

"Ma signore, signore... Qualche settimana fa ho visto che c'era un deposito proprio nel centro di Mosca. Poco prima che lo prelevassero sono andato a controllare e ho notato che c'erano macchinari illegali. Lo scopo è quello di produrre droghe, metanfetamina e qualcosa di ben peggiore. Neanche qualche giorno dopo ho visto proprio un furgone che ha prelevato questi macchinari e dov'erano indirizzati? A lei. Non sono riuscito a seguirlo fino in fondo ma sono sicuro che quelle macchine erano indirizzate da lei."

"Io non permetto di infangare dal primo giorno il nome della mia azienda, portatelo via."

<< Che insolente. I giornalisti non si fanno mai i ca**i propri. >>

Fa cenno con la testa alle due guardie che sono presenti dietro di lui, e loro come se fossero degli automi, vanno ad afferrare il giornalista per entrambe le braccia e quest'ultimo continua a invadere il capo dell'azienda con altre domande che possono incalzarlo. Subito dopo che il giornalista va via, lui alla fine riprende il discorso.

"Non badate a questo giornalista insolente che sa solo parlare a vanvera. Sapete com'è il mondo del giornalismo. Spesso tra le aziende si fanno concorrenza e vorrei evitare questo spiacevole inconveniente. Dichiaro ufficialmente aperta la Petrenko Industries"

Sono le parole del signor Petrenko dove la folla si lascia trascinare maggiormente, mentre adesso si volta andando a tagliare il nastro, seguito da un boato di entusiasmo che parte all'unisono. La casa farmaceutica è ufficialmente aperta.
view post Posted: 10/8/2022, 08:41 PROVE - Assistenza
Post di mantenimento profilo
view post Posted: 8/3/2022, 00:37 TRLC : Tomb Raider Limitless Connections - TRLC : Tomb Raider Limitless Connections
RUSSIA - MOSCA
MOLTO TEMPO FA...


E' presente un edificio di notevoli dimensioni al centro di Mosca, con sopra di esso un enorme scritta che va ad etichettare, il nome della nuova azienda farmaceutica dell'azionista, nonchè anche ex lavoratore di quella casa farmaceutica che è riuscita ad acquisire in modo decisamente abile. In questo momento lui si trova all'interno, con uno sguardo tipicamente severo e osservando ogni singolo dettaglio, nell'ambiente in cui si trova. Sono presenti diversi macchinari sofisticati, che richiedono una notevole somma di denaro per essere acquistate. Passano diversi minuti a perlustrare la zona senza toccare minimamente quello che c'è dentro, fino a quando non va a sentire un cigolio scaturito dalle porte metalliche che si richiudono dopo qualche secondo.

Era entrato qualcuno. Ma d'altronde, il Signor Petrenko non aveva alcun scrupolo nè aveva paura di capire chi fosse. Ed è da allora, che va a vedere e nota un signore con lo sguardo altrettanto serio, dagli occhiali e capelli nero corvino, con un taccuino in mano che va a mostrare immediatamente al capo dell'azienda come se sapesse già cosa fare.


"Dunque Signor Denis Petrenko, io credo sia tutto pronto per l'apertura. E' presente ogni singola attrezzatura che è stata fabbricata su misura per lei, collaudata nel migliore dei modi e testata per garantire un uso eccellente per la fabbricazione di ottimi prodotti. Qui sul taccuino troverete l'inventario di ogni singola cosa presente in questa stanza. Ma mi servirebbe il nome della Società entrante. Posso sapere a chi è intestato, così che posso emettere una fattura da poter scaricare le tasse?"

"Petrenko Industries."

"Petrenko Industries, eh? Mi ricorda il nome di Perkov Industries.

Passano attimi di silenzio fino a quando il volto del Capo non si va a rabbuiare. Il venditore, per timore, va a scuotere le mani, pur sapendo che in una di quelle impugna il taccuino, per poi esclamare altre parole.

"E' la stessa azienda, è stato solo cambiato il nome. Ma è presente almeno una persona su questa diavolo di città che non si fa i fatti suoi? Ad ogni modo, non voglio perdere tempo. Pretendo anche una cosa. Che vengano aggiunti anche gli attrezzi che erano presenti in un vecchio deposito della vecchia azienda. Non è lontano dalla città di Mosca, lo potete trasportare tranquillamente senza alcun problema. E lo pretendo nella giornata di oggi."

Il venditore deglutisce e inizia a sbiancarsi dalla paura.

"Ma... Signor Petrenko, quelle attrezzature sono vietate dalla legge. Favoriscono alla produzione di droghe come la metanfetamina, anche LSD e molto peggio si potrebbero fabbricare anche degli allucinogeni. Se mi dovesse acchiappare la polizia mentre faccio il trasporto di queste attrezzature, mi fanno il c**o.

"Adesso mi date pure degli ordini, mentre vi pago profumatamente?"

"Signor Petrenko.. Le sto solo dicendo che..."

"Non voglio obbiezioni. Ho intenzione di riportare quello che la vecchia Perkov Industries aveva iniziato già tempo addietro, e io non ho bisogno delle parole di un perbenista per sapere cosa faccio e non faccio del mio lavoro. Sapete, prima di essere un azionista, sono stato anche uno scienziato di quella casa farmaceutica. Mi sono sporcato le mani ancor di più di quanto non lo immaginate. La vita non è fatta di buone azioni, dovreste saperlo. Ora ditemi. Mi porterete quelle attrezzature in giornata, oppure vi faccio riportare tutto quello che avete messo fin ora, considerando il fatto che ci avete messo giorni a costruire e portare tutto qua?"

Il discorso del signor Petrenko mette totalmente a tacere il venditore, che gli da un cenno d'intesa in segno di rispetto.

"Sono desolato, Signor Petrenko. Provvederò a quanto ha richiesto, ci mancherebbe.

"Bene."

E' la risposta secca che l'azionista si aspettava di avere. Subito dopo è il venditore ad uscire da quella stanza, così come anche Denis un po' di tempo dopo, lasciando tutte le attrezzature in attesa di essere tolto di quel cellophan che avvolge quei nuovi macchinari.

Edited by Denis Petrenko - 8/3/2022, 01:05
view post Posted: 6/3/2022, 18:10 TRLC : Tomb Raider Limitless Connections - TRLC : Tomb Raider Limitless Connections
RUSSIA - MOLTO TEMPO FA
UFFICIO NOTARILE, SALA CONFERENZE


In Russia, più precisamente nella città di Mosca, è presente un palazzo molto alto dove al suo interno, è presente un ufficio notarile molto grande, dove è presente una sala conferenze adornato in pieno stile rustico. Al centro è presente un ampio tavolo in vetro, con delle sedie ben piazzate sui lati dove sono sedute persone vestite in modo decisamente formale, con giacca e cravatta, hanno tutti l'aria di essere russi ma in particolare, una di queste ha anche l'aria di essere una persona decisamente importante. Passano diversi istanti tra un chiacchericcio e l'altro quando, improvvisamente, si spalancano le due porte di legno di questa sala conferenze. E' un uomo calvo, dalla statura imponente e lo sguardo decisamente minaccioso, non ha neanche un capello sulla testa e porta oltre a una giacca, pantaloni e mocassini neri, porta una cravatta rossa come il fuoco.

200w

L'uomo non ha la minima aria di voler spiaccicare una parola, prima di squadrare ogni singolo presente seduto al tavolo ad uno ad uno, come se aspettasse qualcosa da loro. Passano diversi istanti ma poi, di colpo, si alzano tutti i russi. Quello lì "importante", va più avanti rispetto agli altri presenti, donandogli un cenno piuttosto lungo con il capo, chinandolo, così come la schiena nello stesso e identico modo.

"Signor Petrenko, la stavo aspettando. Io sono Boris Rudenko, il Notaio di questa sede importante di Mosca, prego si accomodi pure."

E' il Signor Petrenko, il nome dell'uomo che è appena entrato in giacca e cravatta. Risponde con un piccolo mugugnamento e uno sbuffo dalle narici, come ad aspettarsi l'accoglienza da parte di tutti quei presenti, dando l'aria di essere una persona molto schiva, oltre che minacciosa. Ed è da lì che tutti quanti prendono rispettivamente il proprio posto, tranne Boris e Petrenko che hanno dei posti diciamo, "precisi". Hanno una poltrona che è decisamente più grande e imponente degli altri russi presenti nella stanza, e sono posizionati in modo tale che loro due possano stare uno di fronte all'altro. Sul tavolo sono presenti diverse scartoffie, ed è la prima cosa che il signor Petrenko va a notare. Lo fissa, dopodichè è il signor Boris che continua a parlare.

"Ecco qui, signor Petrenko. Come dicevamo appunto qualche appuntamento fa, queste sono tutte le carte che siamo riusciti a trovare per quella casa Farmaceutica. Ma lei mi ha detto che è interessata ad acquisire tutta la proprietà. Ecco, signore, non vorrei essere scortese, ma per quale motivo dovrebbe acquisire una simile attività che è andata distrutta?"

Petrenko non risponde subito. Passano diversi istanti ancora, fino a quando dalla tasca della sua giacca formale non va a prendere dei guanti in pelle piuttosto aderenti che vanno a ricoprire le mani lattiginose. Infatti, la sua carnagione è decisamente pallida, bianchissima, che va a mettere in risalto tutti quei colori scuri.

"Partiamo dal presupposto che siamo in un ufficio notarile, e non in una comune banca dove voglio richiedere il prestito finanziario. Ma vuole sapere perchè la voglio acquistare? L'accontento subito. Ho lavorato in quella casa farmaceutica per anni, sono uno scienziato e oltretutto, ho bene impresso nella mia mente ogni singola ricetta di ogni farmaco a cui hanno lavorato. Anche se sono azionista questo non vuol dire che abbia dimenticato il mio precedente lavoro."

I toni del signor Petrenko a tal punto che sembra tagliare la testa del signor Boris Rudenko a metà, quasi da far sbianchire tutti quelli presenti nell'edificio. E allora il notaio deglutisce, accelerando con i suoi modi di parlare.

"Capisco, capisco. Io sapevo che c'era una persona interessata a quel progetto, un azionista di minoranza dell'industria farmaceutica ormoni, ma non siamo mai riusciti ad avere sue notizie. Essendo la seconda persona interessata a quel progetto, volevamo accertarci appunto che poi gli accordi non saltavano, ecco.

"Mi sta dando dello sprovveduto per caso? Io ho intenzione semplicemente di acquisire quella casa farmaceutica e riportarla al lavoro che si faceva in precedenza. Nulla più, nulla meno. Quello che io faccio all'interno della mia futura azienda questo non è affar vostro."

Petrenko rimane sempre calmo, ma i toni sono ancora più minacciosi rispetto a prima. Rudenko rabbrividisce ancora di più mettendo le carte davanti al signore calvo e minaccioso.

"Non volevamo sicuramente offenderla, signor Petrenko. Volevamo solo essere cauti ed essere certi che questo accordo poteva giungere al termine. C'è solo una cosa che però non possiamo autorizzare. In quanto questa casa farmaceutica ha un nome proprio e un progetto proprio, necessita di una modifica del nome nell'arco di novanta giorni, altrimenti si può essere soggetti a sanzioni piuttosto significative. Per lei ci sono problemi?".

Petrenko tentenna. Ed è da lì che seguono dei chiacchericci tra tutte le persone russe che ci sono nella stanza, mentre il calvo uomo rimane impassibile di fronte agli occhi di tutti. Ed è da allora che Rudenko pone le carte davanti e indica con il suo dito indice della mano destra sul basso, degli spazi vuoti su cui apportare le firme. Con un gesto secco, il signor Petrenko firma quelle carte con il suo nome completo : Denis Petrenko.
Il calvo signore e il notaio quindi, si stringono la mano.


"Affare concluso, signor Petrenko. Ha firmato un accordo che prevede l'acquisizione di tutte le azioni della casa farmaceutica. Mi faccia sapere poi il nome futuro dell'azienda, che lo registreremo subito nell'ufficio anagrafe."

Non batte ciglio ed è da allora che Denis prontamente, esce dalla stanza non salutando nessuno, non prima di aver squadrato nuovamente tutti i notai, compreso quello importante, ad uno ad uno. Ed è da allora che esce definitivamente dall'ufficio notarile, siglando quindi un accordo importante. L'atmosfera è pesante, a tal punto da non promettere nulla di buono.
5 replies since 6/3/2022