Posts written by Ewa Strasberg

COBRA-SALA TATTICA

"Oh, avremmo già degli interessanti dati genetici su Donald, se tanto voleste avviare un progetto simile, perfino sul computer del Nomad, visto che praticamente molte persone presenti qui erano state già sottoposte ad esami genetici e del sangue qualche mese fa per più motivazioni e creazioni di sieri anti virali!"
Anche Boaz interviene essendosi anche lei recata in sala tattica, mentre Stephan è rimasto nell'area medica. Anche Chris è tuttavia presente in sala tattica, incupendosi nuovamente all'idea di vedere perfino la nuova squadra per la quale si è messo a lavorare, azzardare l'idea di un progetto simile a quello che lui stesso ha dovuto subire a causa di Excella. Boaz invece sembrerebbe essere tranquillamente serena a tale idea. Ewa guarda con occhi contrariatissimi l'ex collega Cabal.
"Ci avrei scommesso che tu saresti stata favorevole. Volete davvero mettervi sullo stesso piano di quegli scienziati pazzi??"
Esclama Ewa indignata.
"Ehi, cocca! Apri bene le orecchie! Hai sentito che cosa ha detto il qui presente comandante? Non ha detto che si tratterebbe di un esperimento con cui modificare una persona già esistente o di modificare un cadavere andando a riesumarlo! E anche se potremmo essere capaci di farlo, il fatto che non lo facciamo dovrebbe distinguerci da quelli che tu hai definito giustamente pazzi scienziati!"
Boaz interviene andando in difesa di Aaron e perfino di Astrid, anche se non è certo che un'Astrid Derevko si farebbe gli scrupoli di etica.
"Esatto."
Commenta Aaron seriamente, concordando con l'intervento di Boaz.
"Per quanto anche io stesso potrei essere capace di creare qualunque creatura dando origine a sinapsi organiche partendo anche dal più banalissimo batterio copiando il suo dna e usandolo per creare un altro batterio con codici modificati, non lo farei in ogni caso."
Aaron marca bene il concetto, ma il suo viso sembra quasi essere deluso per il fatto che qualcuno come Kraken o Ewa stessa potrebbero aver temuto che lui avrebbe attuato un simile progetto, anche se questo non significa che non ne possa avere le abilità per poterlo fare.
Astrid però interviene per rispondere in ogni caso prima a Kraken e in un certo senso anche a Reptile.

"Dove è stato detto che si deva fare del male a qualcuno creando un intero corpo? Che differenza c'è tra un pezzo di bistecca e una bistecca anche cento volte più grande? In laboratorio si può creare di tutto. E' vero che si può creare di tutto facendo del male ad altri, ma è anche possibile creare di tutto senza necessariamente fare del male a qualcuno. Se non siete scienziati o ingegneri della tecnologia, meglio che non parlate"
E' la lapidaria risposta di Astrid, come se stesse venendo insultata anche una parte della scienza di cui anche lei è a conoscenza nonostante non sia una scienziata o un medico, ma è comunque una ingegnere tecnologica e ha lavorato nei laboratori di scienza e tecnologia al servizio di Liquid.
"Tu parli così solo perchè hai avuto come maestri dei pazzi capaci di creare in laboratorio armi in grado di fare del male a persone"
E' invece la risposta di Ewa che si azzarda ad andare lei contro Astrid. Le due donne si guardano in maniera ostile. Aaron capta la pessima atmosfera e interviene.
"Qui non si discute il fatto di essere capaci di creare anche abominevoli armi dannose per qualcuno! Il punto è che non pur esistendo la possibilità di poterlo fare, dalla Cobra non verranno attuati progetti per recare danno a qualche altra forma di vita. Spero sia CHIARO."
Commenta quindi l'islandese con tono fermo e come per "rimproverare" in un certo senso chi possa aver dubitato dei suoi principi o semplicemente che abbia frainteso le sue parole.
"Ad ogni modo, personalmente non avrei il tempo per dedicarmi ora ad un simile progetto da creare nel laboratorio della Cobra, ma se qualcuno degli scienziati qui presenti volesse provare a farlo, non ho problemi a mettere disponibile il laboratorio della Cobra, rispettando i valori etici su cui è stata fondata questa squadra e base."
Scandisce bene l'islandese, facendo praticamente capire che non si sarebbe occupato di dare a Donald un corpo organico nonostante avesse perfettamente potuto farlo, ma se Boaz o Ewa avrebbero voluto tentare, non si sarebbe opposto. Ewa però ha già fatto capire che non avrebbe contribuito affatto, quindi l'unica che avrebbe potuto azzardare a provare sarebbe stata solo Boaz.

COBRA-SALA TATTICA

Ewa ha fatto un grande sforzo per offrirsi a visitare la russa, ricordando quello che Astrid le aveva fatto passare tenendola prigioniera con la sua banda terroristica in una fortezza segreta del medio oriente al servizio di Liquid e che era stata liberata da quel luogo grazie soprattutto all'intervento del re di Zion Thomas, con il quale la scienziata aveva avuto anche un breve flirt.
La scienziata si incammina lungo il corridoio della base restando affiancata alla russa che procede con passo spedito e frettoloso, quasi volesse sbrigarsi a fare una visita che considera inutile. Ewa non le dice nulla per tutto il percorso. Proprio non ci riesce ad intavolare un minimo di discorso con quella donna, ma il suo dovere come medico la sta comunque dando la forza e pazienza di occuparsi di visitarla. Una volta nell'area medica, proprio in quel momento Chris sta facendo uscire Kaidan dopo aver visitato anche lui, mentre Sheva è rimasta seduta ad aspettare Kaidan seduta su una sedia, anche se i pensieri dell'africana sono andati inevitabilmente anche verso la stanza di degenza in cui c'è Cliff, tentata di andare a verificare come stia.


AREA MEDICA

"Chris... giusto bene. Puoi indicarmi dove visitare Astrid? Me ne occupo io."
"Usa pure quell'area."
Chris non chiede spiegazioni alla scienziata, ma nel vedere lo sguardo duro della russa, intuisce la motivazione. Ewa entra quindi nella stanza indicata per sottoporre la russa ad una breve ma essenziale visita. Sheva invece resta a scambiarsi due parole con Kaidan in attesa di capire cosa fare, se recarsi subito a riposare, o se provare a vedere come stia Cliff.
"Giornata impegnativa. Ma tutto sommato me la sono cavata con una banale botta sulla spalla"
Sheva rassicura il tenente, sotto lo sguardo indagatorio di Chris.
"Dovreste andare tutti e due a riposare immediatamente. Cliff è stato sempre monitorato e al momento sta dormendo."
Chris da' di sua iniziativa informazioni a Sheva, intuendo che la donna è tentata di andare a vedere lo stato di Cliff. Lo sguardo di Chris è assertivo ma non duro, anche se è chiaro che la cosa non gli dà affatto piacere nonostante si sia messo l'anima in pace di non poter avviare nulla di sentimentale con l'africana. Sheva annuisce, mollando la presa anche lei e incamminandosi verso l'uscita dall'area medica.
"Grazie per la visita Chris. Buonanotte Kaidan. A domani. "
Ci tiene comunque a ringraziarlo per poi avviarsi verso il corridoio esterno salutando i due uomini e con l'idea di seguire i consigli medici e di andare a riposare visto il peso di quella giornata.


Ewa intanto sta visitando la russa, ma senza chiederle o dirle una sola parola, anche per evitare di far inferocire nuovamente la russa, essendo stata chiara di non voler ricevere domande.

COBRA-AREA MEDICA/SALA TATTICA


Brunette/Ewa lascia l'ufficio di Mirch piuttosto risentita nonostante abbia lavorato e collaborato insieme al medico e Boaz sulla documentazione da procurare a Miranda su richiesta dell'avvocato Morgan. La polacca infatti è sempre più sofferente nel sentirsi anche lei impossibilitata di comunicare ed esporsi liberamente, a causa dei misteriosi progetti dell'area 51 nei suoi confronti e che non sono ancora stati del tutto scoperti. La scienziata si dirige comunque verso la sala tattica dove trova il gruppo Cobra e quello di Lara impegnati a seguire le operazioni di Kansas City. Silenziosamente la polacca assiste alle macchinazioni e spostamenti di Maximilian per andare a recuperare Elena Theb e la sua squadra militare e scientifica che poi viene lasciata ad un hotel. In seguito Elena Theb riesce a raggiungere l'edificio esterno dell'Umbrella grazie a Maximilian arrivando all'incontro con Zeph e che può essere ascoltato grazie alle sonde dei veicoli Umbrella vicini. La presenza inoltre della sonda di Astrid che si è avvicinata all'edificio, permette anche di vedere delle chiare visuali che grazie all'elaborazione di immagini e voci in trasmissione, riesce a fare vedere la zona in cui Max sta parlando con Elena e Zeph quasi come se fossero davanti alla squadra che sta osservando dagli schermi Cobra.
"Quel folle. Sono certa che sia al corrente del perchè volessero portare anche me all'area 51. E ora è lì, insieme a quella banda per organizzare chissà che altra cosa. Ed io costretta a starmene chiusa qui, mentre vorrei gridare al mondo intero che cosa c'è dietro tutto questo !"
Esclama improvvisamente la scienziata, non riuscendo più a sopportare. Lara si gira verso di lei, comprendendo lo stato della donna.
"Brunette...."
"Ewa! Per favore, ora ho bisogno di essere chiamata Ewa. Lo devo a mio padre per il sacrificio che ha fatto. Non rinnego il mio padre adottivo, ma per tutti questi anni ho vissuto senza onorare il mio padre biologico, e ora che sono a conoscenza della sua esistenza, non posso farlo perchè forse sono scomoda per qualcosa a quelli dell'area 51."
"D'accordo. Ti chiameremo Ewa per onorare il nome e il sacrificio del tuo padre biologico, ma ora cerca di calmarti. "
Lara le si avvicina posandole le braccia sulle spalle.
"Miranda Lawson e quell'avvocato stanno lavorando per permettermi di tornare a dare voce al mondo, e so che avresti potuto fare tu, quello che sta facendo ora Miranda, ma.... troveremo il modo per permettere anche a te di tornare a prestare servizio alla luce del sole per il bene umanitario. "
Ewa e Lara si guardano negli occhi per alcuni istanti.
"Lo so che ti senti come se ti avessero tagliato le ali, ma non permettere di sentirti così perchè non te le hanno affatto tagliate. E' solo un'illusione. Così' come anche le mie. Intesi? Ce la faremo. Lo so che hai tutto il diritto del riconoscimento che meriti per gli studi e il contributo che hai dato sui parassiti, come anche Aaron, ma... ci sarà il tempo anche per questo. Ne sono certa."
Lara cerca di placare l'ira della scienziata, e un po' è come se stesse cercando di calmare una parte di se stessa che è indignata esattamente come si sta sentendo indignata Ewa.
La scienziata sospira e Lara scivola via con le mani dalle sue spalle morbidamente.
"E' passato diverso tempo da quando Miranda e Shaman sono andate ad incontrare quell'avvocato. Possibile che non abbiano ancora fatto sapere nulla?"
"Forse l'organizzare una diretta televisiva di tale importanza richiede tempo. Dovranno esaminare il materiale e le prove più utili e studiare una strategia oratoria, suppongo. Cerchiamo di essere fiduciose, d'accordo?"
Ewa e Lara si guardano ancora negli occhi, poi la scienziata sposta il suo sguardo verso lo schermo soffermandolo sull'immagine di Zeph.

Edited by V.Raider - 26/8/2023, 08:49

EKATSIM simboli outworldiani strani

#entry461631303


BRUNETTE consiglia di fondare la nuova squadra scientifica prima dell'operazione di Kansas City

#entry461633071


IDA e KHEYD conversazione provenienza andromediana reciproca

#entry461633395


ALBERT suggerisce OLIVER come scienziato per la nuova squadra scientifica

#entry461640491


AARON contatta MIRANDA per invitarla a raggiungerle la Cobra

#entry461647576

BOAZ conversazione con EXCELLA prima di raggiungere MIRCH in ambulatorio

#entry461661859

SALA TATTICA-PLATEA SEDIE
Zona Elena Fisher e il Cieco

Elena ascolta il Cieco che sembra volerla aiutare a non avvilirsi e a continuare a far emergere il valore del ruolo che la giornalista ha comunque avuto e che potrebbe ancora avere, anche se il canale di diffusione grazie al ministro Robinson potrebbe cambiare per essere ancora più potente e arrivare alla popolazione un larga scala e breve tempo.
"Davvero? Pensi che potrei continuare a scrivere? Beh, allora mi sa che dovrò riparlarne con Lara. Per come si sono messe le cose, non mi sembra il momento adatto per parlare di me, soprattutto perchè ora saranno tutti impegnati ad organizzare una squadra scientifica e una per quella brutta questione di Kansas City. Me ne starò buona qui a prendere appunti, e poi vedremo che cosa farne. Grazie per l'incoraggiamento. Cieco. Cieco sei, ma non tanto cieco sulle emozioni visto che sembri essere più abile di uno psicologo a vedere cose che nemmeno alcuni psicologi riescono a cogliere con un paziente steso su un lettino a pochi passi da loro!"


PLATEA
Zona Brunette

"E' così tanto difficile dare a me quell'incarico?!"
Interviene improvvisamente Brunette alzandosi dalla sedia e facendo probabilmente girare tutti verso di lei.
"Sono disposta e pronta io a metterci la faccia e a spiegare a chiunque voglia, anche in una diretta televisiva, come neutralizzare i parassiti!"
Aaron immediatamente si gira forse verso la scienziata.
"Brunette... sei ricercata da quelli dell'area 51 perchè sei diventata scomoda già per aver fatto saltare fuori l'esperimento fatto su Chris, e hanno mandato Lewis perfino alla Cobra nel tentativo di trovarti e sequestrarti. Pensi che diminuirebbero i loro tentativi attraverso i loro burattini, per cercare di fermarti in modo ancora peggiore?"
Le risponde subito Aaron che per uno scopo di difesa della scienziata, è contrario al far esporre quella donna, così come anche Jeremy Fox.
"Sono d'accordo con Walker."
Si inserisce infatti Jeremy.
"Non avevo dubbi!"
Ribatte contrariata Brunette allargando le braccia.
"E smettetela di chiamarmi Brunette. Non sono Brunette. Non lo sono più e forse non lo sono mai stata. Il mio vero nome è Ewa."
Afferma quindi davanti a tutti, avendo visto ogni cosa da una diversa prospettiva da quando ha esaminato il materiale lasciato dal suo inaspettato padre biologico.
Aaron le si avvicina a passo lento e con sguardo serio, vedendo la nuova determinazione di quella donna.
"Se preferisci essere chiamata Ewa, d'accordo. Da questo momento ti chiamerò Ewa."
Aaron fa una breve pausa prima di proseguire.
"Ti fa un grande onore quello che saresti capace di fare, mettendoci la faccia a livello mondiale. ma bisogna studiarla in maniera attenta e soprattutto per non mettere a rischio anche la tua vita. Non hai paura di questo?"
Gli occhi della scienziata diventano lucidi.
"Il mio padre biologico, ha perso la vita nel tentativo di comunicare al mondo qualcosa di importante. Non è riuscito nel suo intento, ma se potessi farlo io al suo posto? Non posso accettare che la sua morte sia accaduta vanamente. Parlerò al mondo con il nome di Ewa Strasberg, figlia di Jacob Strasberg."
"E non pensi al sacrificio che tuo padre ha fatto, rinunciando a te come figlia e ad avere una famiglia, per proteggerti perchè sapeva che saresti stata in pericolo anche tu con simili criminali al potere!"
Interviene Jeremy per cercare di far cambiare idea alla scienziata.
"Pensate che vivere nascosta nel mondo sia come Brunette sia come Ewa, per non finire nelle mani di quei criminali, possa significare condurre una felice vita?! Non capite che non potrò più avere la vita che ho avuto fin'ora?! Mai più! Tanto vale viverne una nuova, smettendo di nascondermi e di viverla cercando di fare almeno qualcosa di quello che avrebbe sicuramente fatto mio padre!"

COBRA-SALA TATTICA

Samantha sente Zip che sembra volerla rassicurare per qualche motivazione su Kheyd, e lei lo guarda un po' a disagio ma anche un po' infastidita.
<< ma sta a controllare se io sia preoccupata per Kheyd?? >>
"Non sono affatto preoccupata, ma ho trovato molto strano che se ne sia andato cosi' di colpo e con quella faccia strana. Sembrava triste per qualcosa, non stanco mentalmente."
Puntualizza l'informatica all'elettronico non immaginando che Ekatsim invece sta quasi andando in fibrillazione per il nervoso di Kheyd che si è andato ad incontrare con Ida.


Intanto Brunette/Ewa, si è messa in ascolto di ogni cosa in silenzio, ma non viene vista probabilmente da David che è entrato nella sala tattica, perchè è coperta nella sua posizione da Jeremy Fox che le sta dietro quasi come se volesse accertarsi di tenerla d'occhio per qualcosa. Inoltre la scienziata è anche coperta da qualcun altro che oscura la visuale al soldato che però avrebbe potuto capire che la sua presenza è in quella sala, quando poco tempo dopo inizia a parlare, dopo aver sentito quello che salta fuori con la conversazione telefonica con viva voce con Donna May e il suo socio assistente Morgan. La scienziata avrebbe parlato però dopo che Morgan risponde a Kaidan.



"Di avvocati con le palle pronti a mettersi in gioco ne sto vedendo ben pochi. Non so chi tu sia che ora stai parlando, ma se ci fossero anche altre facce disposte a mettersi in gioco pubblicamente e attraverso canali di informazione più potenti, sarei il primo ad andare in diretta televisiva per smantellare tutte le accuse che sono state fatte in quella diretta televisiva di giorni fa."
E' la pronta risposta di Morgan in risposta a Kaidan.
"Purtroppo mancano facce importanti da mettersi in gioco come per esempio scienziati in grado di dimostrare scientificamente che quelle accuse sono false! Basterebbe perfino sottoporre Lara ad un esame scientifico da uno scienziato affermato e che non lavori con quella massa di criminali, per far crollare tutte quelle accuse. Peccato solo che gli scienziati del pianeta, si cag**o sotto alla sola idea di avvicinarsi ad una contagiata. Figuriamoci per fare un test e comunicarlo al mondo intero."
Commenta ancora Morgan. A quel punto Brunette non ce la fa più a restarsene zitta.
"Posso farlo io."
"Non so chi stia parlando signorina, ma posso dirle che ha una gran bella voce."
Commenta Morgan, ricevendo subito una gomitata da Donna.
"Morgan! Scusatelo. Il mio assistente è un po' troppo giocoso oggi, e...Brunette...? Sei...sei tu?"
Azzarda a chiedere Donna dall'altra parte del telefono.
"Sono chi avete fin'ora conosciuto come Brun...."
"E' Brunette Czyżewski."
L'interrompe marcatamente Jeremy, intromettendosi per evitare che la scienziata riveli di aver scoperto di essere la figlia di Jacob Strasberg. La scienziata si gira verso Jeremy alle sue spalle lanciandogli uno sguardo poco docile.
"Brunette...Ciao... E' da un po' che non ci sente. Ma... sapevo che eri con Lara."
La saluta Donna cercando di essere comunque cauta nel parlare.
"Saresti disposta a correre un tale rischio? Rischieresti di essere additata anche tu come una contagiata che ora sta lavorando per Lara e disposta a mentire."
"Qualcuno dovrà pur farlo, o sarà un ciclo infinito di attesa! Che cos'è che dovremmo aspettare? Che quei criminali che fra meno di quattro ore, sganceranno dei droni per contagiare avanti?? Dobbiamo smascherare quella gente prima dell'incontro tra Lewis e la Theb! Non riuscite a capirlo!? Sono pronta a rimetterci la faccia se solo avessi la possibilità di comunicarlo al mondo!"
Esclama Brunette ancora più determinata di prima.
"Non se ne parla. Non puoi. Non ancora"
Ribatte Jeremy, che sta cercando di portare avanti l'intento del padre della scienziata: quello di proteggerla se il mondo oscuro avesse scoperto che la figlia di Jacob Strasberg potrebbe portare avanti la missione del padre.

BRUNETTE decide di farsi chiamare EWA

#entry461310560


LEONARD allenamento corpo a corpo con ALEXANDER

#entry461317401

MAXIMILIAN inizio riunione alla COMPANY UMBRELLA

#entry461335475


JACK chiede a KAIDAN informazioni su JASON

#entry461341220


EXCELLA accetta di seguire AARON e LARA

#entry461341534

Edited by LARA CROFT - 23/5/2023, 16:49

COBRA-SALA MENSA

Brunette si addentra nella sala mensa quando Lara, Aaron e Shaman stanno per uscire dalla sala mensa, ma l'archeologa devia per avvicinarsi alla scienziata non appena la vede.
"Brunette... va tutto bene?"
Le chiede subito mentre Aaron e Shaman proseguono per qualche altro metro per poi girarsi accorgendosi che l'archeologa non li sta più seguendo. Con uno sguardo di intesa a distanza, l'archeologa fa capire ai due che li avrebbe raggiunti in seguito vedendoli quindi proseguire.
"Sono al corrente del materiale che hai trovato insieme a Jeremy Fox nel monastero in cui ti ha accompagnata."
"E' stata dura affrontare tutto questo, ma soprattutto il materiale che ho trovato."
"Posso solo immaginarlo. Mi rendo conto che siano cose private, e che non sei tenuta a condividere con noi, ma volevo solo accertarmi che tu stessi bene. So che cosa significa trovare a distanza di anni, informazioni e notizie di un padre senza avere nemmeno la possibilità di poterlo rivedere."
La scienziata annuisce.
"Apprezzo il tuo interesse Lara. Quello che ho trovato nelle scatole di mio padre, ha cambiato totalmente il mio punto di vista di molte cose. Sto ancora cercando di elaborare tutto, ma una cosa è certa. Non posso permettere che quei criminali portino avanti un simile inganno collettivo, collegato al settore scientifico e farmaceutico. E' un insulto e offesa a chi è nato per fare del bene agli esseri viventi. Mio padre aveva scoperto qualcosa di grosso e sono fermamente intenzionata a scoprire di cosa si tratta e a fare in modo che il sacrificio di mio padre non vada perso."
Lara vede una nuova determinazione nello sguardo di Brunette.
"Potrei dire la stessa cosa di mio padre. Ho anche un diario su Atlantide da tradurre."
"Sono certa che ci riuscirai. Io invece devo prendere delle nuove decisioni di vita. Non posso più essere la stessa di prima. Non dopo aver visto ciò che il mio padre biologico ha fatto in modo di farmi sapere. Ad iniziare dal mio nome."
Lara la guarda con occhi interrogativi.
"Che cosa stai cercando di dire?"
"Sono stata cresciuta in una bolla protettiva sotto una identità che non mi appartiene del tutto e che molto probabilmente è stata una maschera di copertura. Ora non ha più senso portarla avanti e l'uomo che ha cercato di proteggermi non è più vivo. Sono la figlia di un luminare che stava per rivelare al mondo intero, qualcosa di scottante a livello mondiale. Non posso rendere vana la sua morte e il suo sacrificio. Aiuterò il mio padre biologico, a fare ciò che avrebbe voluto fare lui."
Lara si allarma.
"Che cosa ha in mente di fare, Brunette?"
"Non sono Brunette. Non più. Il nome che avrei dovuto avere è Ewa. Ewa Strasberg."
"Brunette, ascolta. Ora devo andare ad occuparmi di un'operazione con Excella, ma..."
"Ewa."
La corregge la scienziata, come se di colpo fosse importante essere riconosciuta con il nuovo nome.
"Excella? Non posso di certo starmene con le mani in mano. Vengo con te."
"Non se ne parla. Ma puoi assistere da uno schermo dalla sala tattica. Mangia qualcosa o portati qualcosa li'."
Lara si allontana uscendo dalla sala mensa mentre la scienziata la segue con lo sguardo, ma non ascolta l'archeologa e le va dietro senza portarsi nulla da mangiare dietro. Jeremy dal tavolo rimasto solo dopo che Sheva si è recata in area medica, alza lo sguardo verso la sagoma della scienziata vedendola frettolosa nel seguire Lara, quindi si alza a sua volta per aggregarsi anche lui dirigendosi verso la sala tattica.

BRUNETTE inizia a vedere il filmato del padre JACOB

#entry460988542


FULLER legge terzo articolo su Lara e contatta procuratore di giustizia americano

#entry461000831


SHAMAN supporta ALEXANDER su tema orientamento sessuale

#entry461005903


AARON idea di far contattare BYRON da EXCELLA

#entry461019953

LEONARD area amministrativa palestra

#entry461020379

COBRA-STANZA DI BRUNETTE


Brunette fa un profondo respiro dopo essersi seduta davanti al tavolo sul quale è collocato il computer e sul quale Alexyus le ha preparato tutto ciò che le sarebbe servito per visionare il materiale digitale o tecnico lasciato dal padre biologico.
<< Ci siamo. Potrei scoprire qualcosa di importante con questa videocassetta sul mio padre biologico. >>
Pensa la scienziata un istante prima di far partire il filmato. Subito appare l'immagine di un uomo giovanile ma con barba e capelli castani seduto dietro il tavolo di una scrivania in una stanza con pareti che danno sul verde.









"Non so se mai troverai questo filmato un giorno, ma sento di volerlo registrare per tentare di lasciare almeno una prova sull'immenso sacrificio che ho fatto per te, piccola mia."
Già da quelle brevi parole, Brunette sente un tuffo al cuore, percependo che l'uomo si sta rivolgendo proprio a lei.
"Ti ho amata fin dal primo momento in cui tua madre, Danielle mi ha annunciato di aspettare te, anche se ancora non sapevamo se tu fossi un maschietto o una femminuccia. Quando sei nata, ho potuto stringerti tra le mie braccia per pochi istanti, prima di riconsegnarti a tua madre affinché lei ti crescesse nell'ambiente più sicuro per entrambe. Mi dispiace aver dovuto farlo, piccola... Mia piccola Ewa. Ti chiamo con il nome con cui avrei voluto che l'intero mondo potesse conoscerti. In questo momento starai sicuramente crescendo insieme a Danielle e l'uomo che ho dovuto accettare accanto a lei per poterle garantire una vita serena e senza problemi. Purtroppo io non ho potuto farlo, per il tipo di lavoro che ho scelto di fare. Un lavoro importante, ma rischioso, all'interno di un settore che avrebbe dovuto operare per il bene umano... sempre incondizionatamente."
Seguono alcuni istanti di silenzio in cui è visibile anche la commozione e sofferenza dell'uomo, mentre già alcune lacrime iniziano a scivolare lungo uno zigomo di Brunette.
"Piccola, sto facendo questo anche per te e per tutti i bambini che nasceranno e che saranno il futuro di questo mondo. Purtroppo ho scoperto qualcosa di pericoloso all'interno di una struttura americana e... ora non posso dire altro, ma... quello che desidero farti sapere, è che non c'è stato un solo giorno in cui non ti abbia pensata e che non abbia pensato a tua madre. L'ho amata con tutto me stesso fin dal primo momento in cui l'ho vista, così come te e che continuerò ad amare fino alla fine dei miei giorni. Se un giorno dovessi trovare questo video, per favore... ti chiedo di... "
Gli occhi di Jacob diventano lucidi e Brunette porta una mano sulla propria bocca, come se si stesse trattenendo dal piangere e come se già sapesse quello che l'uomo sta per chiederle.
"... ti chiedo di perdonarmi se ho preso questa decisione. L'idea di mettere in pericolo la tua vita e la vita di tua madre, mi logorava. Ti chiedo di perdonarmi se ho dovuto scegliere apparentemente di mettere al primo posto il mio lavoro e la mia missione nel mondo, ma anche se può non sembrare, ho messo al primo posto la tua vita e quella di tua madre, anche se a costo di non rivedervi mai più. "
Brunette si asciuga le lacrime con una mano mentre continua ad ascoltare il padre.
"Non so che cosa farai da grande, ma so già che farai qualcosa di speciale. Ti abbiamo dato un nome che possa rappresentare la bellezza della vita e di colei che dà la vita... Ewa. "
Jacob fa un'altra pausa.
"Avrei tanto desiderato che il tuo nome potesse portare questo messaggio per l'intero mondo e la magia che la donna può portare. Senza la donna, nessuna vita potrebbe essere tenuta in gestazione. Sono uno scienziato e queste cose le conosco nonostante non abbia il corpo di una donna. Sono certo però che anche il nome che ti è stato dato in sostituzione, porterà il bello. "
Brunette porta le sue mani ai lati del viso con profonda commozione percependo un amore immenso da parte di quell'uomo, così amorevole ma anche così determinato a proseguire il suo lavoro per qualcosa di importante per l'intero mondo.
"Non so se guarderai questo video e se quando accadrà io sarò ancora vivo, ma... voglio che tu sappia che se non avessi avuto questo incarico così importante per il bene umanitario, ti avrei dato il giusto e totale riconoscimento e accudimento alla luce del sole, come avrei voluto far sapere a tutti il mio grande amore per tua madre. "
Seguono alcuni istanti in cui Jacob guarda nello schermo con occhi profondamente commossi e pieni di affetto, come se avesse davanti a lui proprio la figlia.
"Che tu possa portare nel mondo anche l'amore che non ho potuto darti materialmente, piccola mia. Sei e sarai sempre la mia bellissima e preziosissima: Ewa. Per qualunque cosa sceglierai di essere e fare. Incondizionatamente. "


Brunette scoppia in lacrime per poi vedere la mano di Jacob che fa una carezza allo schermo della telecamera, come se volesse arrivare con la mano al viso della figlia se mai un giorno lei avesse visto quel filmato. Poi la mano dell'uomo va lentamente e quasi a rallentatore verso la telecamera per interrompere la registrazione, mosso anche dalla commozione e dolore che sta cogliendo anche lui. Lo schermo si oscura e Brunette chiude gli occhi serratamente come se stesse provando un dolore come mai prima aveva provato, nemmeno verso l'uomo che l'ha cresciuta al posto di Jacob e che, la donna ha comunque amato tantissimo come un vero padre. Brunette entra in uno stato emozionale profondamente difficile che probabilmente sarebbe riuscita a superare solo con l'aiuto di qualcuno.

STANZA DI BRUNETTE

Brunette e Jeremy attendono che Alexyus prepari il computer e durante l'attesa, Fox riceve la chiamata via auricolare da Cortez che lo invita a recarsi in sala tattica.
"Che succede? Devi andare da Cortez?"
Gli chiede subito la donna.
"Sembra che vogliano iniziare a fare il punto sull'operazione di Kansas City e devo essere presente."
"Sei qui principalmente per questo, mi sembra giusto. Ma ti ho sentito menzionare anche il ministro. Quale richiesta ambiziosa avrebbe fatto?"
"Di portare dalla nostra parte Excella."
"Excella Gionne!?! Ah, questa poi! Una criminale della scienza nostra alleata! Mi si sta quasi rivoltando lo stomaco!"
Indignata, la scienziata non riesce proprio a vedere come una donna simile che ha impiegato quasi un'intera vita a fare sperimentazioni per scopi anti umanitari, possa improvvisamente mettersi a lavorare per l'umanità.
"Posso capirlo. Quella donna fa uno simile affatto perfino a me. Averla vista girare come una padrona nella sede centrale della B.S.A.A. anche se per poco tempo, insieme ai suoi scagnozzi, aveva messo a dura prova soprattutto il mio fegato."
La scienziata sa che menzionando quell'organo, Fox si sta riferendo alla sua rabbia, dato che il fegato è la sede della trasformazione della rabbia e per una scienziata è un segnale più che indicativo, mentre lei proprio non digerisce l'accettazione dell'esistenza di una simile donna, e quindi sente coinvolto il suo stomaco, organo specializzato nell'elaborazione di che cosa si possa o non possa digerire.
"Mi dispiace andare via proprio ora."
"Mi hai dato già una grossa mano e immagino che mi serva anche un po' di solitudine mentre visiono quello che mio padre ha nascosto qui dentro. Vorrei però poter in qualche modo riuscire a seguire anche le conversazioni in sala tattica. Alexyus, pensi che sia possibile fare entrambe le cose dallo stesso computer?"
Il samurai che proprio in quel momento termina con la preparazione del computer prende la videocassetta per inserirla nel dispositivo apposito..
"Certamente. La conferenza può essere vista in parallelo anche alla visione di altre schermate, ma per vedere una videocassetta, a meno che tu non sia capace di avere orecchie e occhi per due questioni insieme, ti consiglierei di dedicare la visione della cassetta senza occuparti della sala tattica. Qui ha tutti i controlli per regolare e gestire volume e avanzamento della videocassetta. Per qualunque aiuto però puoi chiedere alla IA. Ti assicuro che lei può dare qualunque tipo di informazione e aiuto di qualunque genere. Beh, diciamo quasi suppongo. Ma per quanto riguarda la tecnologia vai sicura con lei. "
"Lo prendo in considerazione. Grazie per l'aiuto a tutti e due... A presto allora... "
Jeremy guarda con occhi seri e particolarmente magnetici la scienziata che si sente un po' in imbarazzo, poi però vede i due uomini uscire. Alexyus si sarebbe diretto nuovamente verso la sala mensa, mentre Fox verso la sala tattica.
Brunette invece vede che Alexyus le ha messo il collegamento di ascolto con la sala tattica, vedendo alcune sagome in quella sala, nell'area stabilita per certi tipi di collegamenti con quella sala. Lei però opta per iniziare a dedicarsi alla videocassetta anche per capire quanto tempo sarebbe durata. Con una grandissima emozione dentro, preme quindi il tasto per avviare la trasmissione della videocassetta...

SALT LAKE CITY-CIMITERO

Brunette ferma i suoi passi non appena Jeremy varca il cancello del cimitero che hanno raggiunto dopo che il soldato ha fatto una ricerca attraverso il suo cellulare.
"Puoi spiegarmi perchè siamo venuti qui? Che cosa dovremmo trovare in questo cimitero?"
"E' solo un'ipotesi seguendo i simboli che sono stati disegnati in quella scatola. Quello è un tipico disegno di crocifisso che viene utilizzato a Kansas City nei cimiteri."
"Stai pensando che la badessa Olivia possa aver nascosto il resto delle carte in un cimitero?"
"Andiamo a verificarlo."
Brunette vede Jeremy procedere andando alla ricerca di numeri precisi, cercandoli tra varie lapidi e piccoli mausolei, finchè il soldato si ferma in prossimità di un mausoleo.
"Qui dentro? E come ci entriamo?"
Brunette è preoccupata guardandosi intorno per verificare se a quell'ora così presto, ci siano visitatori, non scorgendo però nessuno.
"Un modo c'è. Ma ho bisogno che tu mi dica se stia per arrivare qualcuno."
"Mio Dio, non avrei mai pensato di dover affrontare tutto questo per recuperare materiale lasciato dal mio padre biologico."
"E tu avresti voluto farlo da sola, eh?"
Brunette guarda lo sguardo intenso di Jeremy ora proiettato su di lei.
"Sono consapevole che non ci sarei mai arrivata, soprattutto se la pista che stai seguendo è corretta."
"Coprimi le spalle e avvisami se sta arrivando qualcuno."
"Che? Coprirti le spalle? Non sono mica un soldato! Sono una scienziata!"
"Temo che per qualche minuto tu deva sperimentare il ruolo di soldato o le informazioni di Strasberg resteranno nascoste in maniera irrecuperabile."
Brunette sospira per poi girarsi dando le spalle all'ingresso del cancelletto del mausoleo.
"Cerca di fare presto!"
Jeremy va alla ricerca in una delle sue tasche di alcuni strumenti simili a grimaldelli per poi agire sulla serratura riuscendo ad aprire il cancello che cigola fastidiosamente. Jeremy cerca di aprirlo il piu' lentamente possibile.
"Ce l'hai fatta...E ora?"
"Aspettami qui e fammi un fischio se vedi qualcuno. Sai fischiare?"
"Ma certo, che domande!"
"Ottimo."
Jeremy si addentra nella piccola tomba privata scendendo una breve scaletta per arrivare ad una parete che ospita alcune piccole piastre con dei numeri incisi. Jeremy tasta le piastre andando alla ricerca di qualche possibile apertura per poi vedere il disegno dello stesso simbolo del crocifisso trovato nella scatola, in un punto del pavimento circondato da fiori.
<< Olivia... se hai fatto tu tutto questo, deve essere accaduto qualcosa di grosso per farti arrivare ad ideare un simile luogo per nascondere quel materiale. >>
Jeremy si china spostando i fiori per riuscire a trovare un punto di quel tratto di pavimento che si solleva come se fosse un tombino, quindi lo solleva trovando un vano nel suolo e scorgendo una scatola.
<< non posso crederci... >>

Brunette intanto resta da sola provando a contattare Shaman con l'auricolare.
"Shaman ci sei?"
"Si. Io e Alexyus stiamo seguendo tutto."
"Ti rendi conto?"
"Sembra che il tuo padre biologico avesse scoperto qualcosa di veramente importante e pericoloso."


Diverso tempo dopo...

Brunette sta quasi iniziando a spazientirsi quando sente i passi di Jeremy alle sue spalle e si gira vedendo l'uomo chiudere il cancello.
"Finalmente! Sei riuscito a..."
Brunette nota tra le mani di Jeremy una scatola.
"Non posso crederci... Era li'?"
"Andiamo via...Non è posto per farti aprire qui, questa scatola."
"Ma non possiamo portare via qualcosa che non siamo nemmeno sicuri che sia di mio padre"
"Lo è . Fidati. Usciamo da questo posto."
Jeremy e la donna escono rapidamente dal cimitero per poi dirigersi nuovamente verso il punto in cui Shaman li aveva accompagnati

SALT LAKE CITY-MONASTERO


Brunette apre la scatola trovando all'interno delle carte che estrae prendendole in mano. Jeremy aggrotta la fronte.
"Solo queste? Non può essere...C'era molto altro."
"Cosa?"
La scienziata consulta le carte vedendo che si tratta di documenti riportanti esami clinici il cui nominativo è stato cancellato.
"Ma cosa significa? Non capisco...sarebbe questo il materiale che avrebbe dovuto riguardare mio..."
"Fammi vedere."
Jeremy l'interrompe prendendole dalle mani le carte e consultandole.
"Qualcuno ha fatto in modo di cancellare il nome di Strasberg. Avevo già visionato queste carte, e il nome era perfettamente leggibile."
"Chi può essere stato?? La badessa Viktoria?"
Jeremy scuote la testa prendendo in mano la scatola e guardando all'interno alla ricerca di qualche altro segno, notando un disegno con un pennarello con il simbolo di un crocifisso e intorno delle lettere e numeri. Il soldato rimette le carte nella scatola per poi richiudere lo sportello da dove è stata prelevata la scatola.
"Vieni, andiamo via."
"Cosa? Mi spieghi che succede?!"
"Ne riparliamo. Questa la portiamo con noi. Lascia fare a me."
Jeremy esce dalla sala mensa trovando la badessa Viktoria in attesa.
"Siete riusciti a trovare quello che cercavate?"
"Si, la badessa Olivia è stata davvero gentile a tenere in custodia questa scatola per tutti questi anni, e a quanto pare a non farne parola con nessuno. Come possiamo fare per ringraziare la badessa di persona? Sa dirmi in quale monastero è stata trasferita?"
"Mi dispiace, in questo temo di non poterla aiutare. Non ho più notizie della badessa da parecchio, ma con un giro di telefonate per tutti i monasteri dell' Uthat o del mondo, e un po' di fortuna, potreste trovarla."
"Co..."
"E' un vero peccato"
Jeremy interrompe Brunette, prima che la scienziata possa scattare con qualche esclamazione con cui avrebbe rischiato di compromettere il "gioco" del soldato.
"Purtroppo non credo di avere tutto questo potere e tempo da impiegare, ma quello che conta è aver ritrovato il materiale. La ringrazio per aver permesso il nostro ingresso per il recupero. "
"Vi accompagno all'uscita."
Jeremy e Brunette seguono la badesse fino a quando si ritrovano in strada, con Jeremy che mantiene la scatola sotto un braccio e allontanandosi con la scienziata lungo la strada per distanziarsi dal monastero.
"Si può sapere che succede?!"
"Deve essere successo qualcosa. Forse qualcuno ha scoperto che tuo padre aveva depositato del materiale in quel monastero, così hanno trasferito la badessa altrove per mettere al suo posto un'altra. Olivia deve aver spostato il materiale facendo credere che fosse questo, l'unico ad essere importante. Ma qualcuno ha cancellato il suo nome da quelle carte, e non è stata Olivia."
"E questo che cosa pensi che possa significare??"
"Seguiamo gli indizi di Olivia"
"E quali sarebbero?"
Jeremy riapre la scatola e mostra a Brunette il disegno col crocifisso e intorno lettere e numeri.
"Un crocifisso con lettere e numeri. Non mi dicono nulla! Che cosa significherà?"
"Seguiamo una pista."
Jeremy prende il cellulare per effettuare una ricerca.
"Vieni. C'è un po' da camminare, ma faremo presto."
Brunette segue il soldato lungo la strada, fino ad arrivare all'ingresso di un cimitero.

SALT LAKE CITY-MONASTERO

Brunette e Jeremy restano in attesa dell'arrivo della badessa Victoria, vedendo sopraggiungere una donna con una lunga tunica bianca e nera e un viso incorniciato dal un cappello particolare a punte bianco.
"Buongiorno...Sono stata avvisata del vostro arrivo. Sono la badessa Victoria. Che cosa posso fare per voi?"
La donna si siede subito dall'altra parte del tavolo, con un tono di voce serio e non particolarmente accogliente come quello della monaca arrivata all'ingresso.
"Qualche anno fa, avevo lasciato del materiale in custodia alla badesse Olivia, e sono venuto per recuperarlo. Ho però appena saputo che la badessa Olivia non è più in questo monastero."
"Si, lo confermo. La badessa Olivia non è più qui. Di che materiale si trattava? E dove sarebbe stato collocato?"
"Dunque la badessa Olivia non le ha riferito nulla."
"Temo di no, sono desolata."
Jeremy la guarda con circospezione.
"Potrei dare un'occhiata personalmente io? Sono già stato in questo monastero, e sapevo dove quel materiale era stato collocato."
La badessa resta in silenzio per qualche istante, prima di rispondere.
"Non ho nulla in contrario. La seguo io allora... Prego..."
La badessa da' un'occhiata furtiva a Brunette che si alza subito dopo Jeremy per dirigersi verso una zona del monastero salendo una scala conducente al piano superiore dell'edificio. Una volta qui, Jeremy va verso una piccola stanza che fungeva anni prima come una piccola chiesetta di preghiera, trovando il luogo identico ad alcuni anni prima. Il soldato cammina con passo lento affiancato dalla scienziata mentre la badessa li segue un po' più indietro fino ad arrivare nei pressi di una colonna cilindrica, chinandosi per andare a ruotare un punto alla sua base infilando la mano nel vano creato e andando alla ricerca di qualcosa, trovando una particolare chiave.
"Oh...incredibile. Doveva essere del materiale piuttosto importante per trovare un nascondiglio simile in cui collocare una chiave e senza riferirmi nulla. Immagino che sappia anche che cosa apra quella chiave."
Jeremy fa nuovamente ruotare un punto della colonna per ripristinare la posizione originale, quindi si rialza.
"Sono a conoscenza di che cosa apra."
"La seguo."
Jeremy esce dalla chiesetta interna al monastero per scendere nuovamente al piano inferiore e recarsi verso un'area della sala mensa, incontrando altre monache che lo lasciano passare dopo un cenno della badessa, mentre Brunette avverte un'atmosfera particolarmente pesante.
"Avremmo bisogno di una certa privacy ora, se non le dispiace. Trattandosi di materiale custodito così bene, può capire il perchè di tanta segretezza."
"Come preferisce."
Victoria fa un mezzo inchino col capo per poi indietreggiare e lasciare Brunette e Jeremy da soli nell'area della sala mensa, chiudendo la porta.
"Che brutta aria tira qui dentro."
Mormora Brunette per fare la confidenza al soldato.
"Olivia era tutt'altro. Sono molto sorpreso che sia stata sostituita da un'altra badessa."
Jeremy si dirige verso una vecchia credenza adibita ai fornelli di tipologia antica e già inutilizzabile anni prima, quindi va ad aprire uno sportello di metallo arruginito infilando la chiave andando a rovistare trovando una scatola di metallo che il soldato estrae dal vano.
"Eccola qui."
Brunette osserva la scatola in cui il suo padre biologico molti anni prima aveva preparato con l'aiuto di una badessa, per nascondere materiale segreto riguardante anche l'identità di Brunette e una forte emozione la coglie dentro. Jeremy se ne accorge.
"Tutto bene? Vuoi aprirla tu?"
Brunette annuisce e si avvicina alla credenza sulla quale Jeremy depone la scatola. La scienziata apre lentamente la scatola
"Ci siamo... sto per prendere in mano quello che..."
"Sst..."
Jeremy le fa un segno con sguardo e sussurro di non parlare. La scienziata si zittisce, ma si fida della cautela che il soldato le raccomanda, e lentamente apre la cigolante scatola.

SALT LAKE CITY-MONASTERO




Dopo le varie preparazioni per permettere a Brunette e Jeremy di raggiungere la zona vicina il monastero di Salt Lake City attraverso il teletrasporto con l'aiuto di Shaman, e sotto la super visione di Alexyus, il trio parte dalla stanza assegnata a Shaman sparendo in un lieve alone che li porta ad apparire in una zona di Salt Lake City. Brunette si guarda intorno scorgendo una strada periferica e piuttosto isolata ma che conduce verso una struttura circondata da un piccolo parchetto e che fa capire immediatamente che si tratta di un convento.
"Non so come ringraziarti, Shaman. Per me è importante. Tu però non restare qui, torna alla base e quando avremo finito ti aspetteremo qui."
La sciamana annuisce.
"Fate attenzione..."
Sussurra la sciamana prima di scomparire nuovamente nell'alone e riapparire nella stanza da dove insieme ad Alexyus avrebbe seguito l'operazione, seduta su una sedia accanto a lui.
Brunette alza lo sguardo verso Fox che a sua volta sofferma il suo su quello di lei.
"Sei davvero sicura?"
"Voglio scoprire tutto quello che è possibile sul padre che ha contribuito a mettermi al mondo."
Fox annuisce e si incammina insieme a lei verso l'edificio, ma Brunette nota Fox che si guarda intorno spesso, come se volesse accertarsi in ogni caso che non possa esserci nessuno in grado di riconoscere Brunette in ogni caso, nonostante non sia una ricercata mondiale come Lara ed Excella. Arrivati ad un cancello, Fox suona il campanello attendendo risposta che arriva con l'apparire di una monaca dopo aver attraversato il breve cortiletto con delle arcate. La donna scruta con curiosità i due arrivati, ed è Fox a parlare per primo.
"Chiediamo perdono per l'ora così mattutina, ma avremmo bisogno dell'aiuto di questo monastero. Sono stato qui parecchi anni fa e avevo fatto la conoscenza della badessa Olivia. E' possibile poter conferire con lei?"
"Buongiorno a voi. Mi dispiace, ma la badessa Olivia è stata trasferita in un altro monastero già da qualche anno. Posso però riferire alla badessa Victoria. Chi devo annunciare? Lei è un ufficiale? E' successo qualcosa?"
"Sono un ufficiale, ma stia tranquilla. Ho solo bisogno di passare a prendere qualcosa che ho lasciato qui un po' di anni fa."
"Capisco. Se mi permette allora, vado a riferire alla badessa. Sarò qui a breve."
La monaca si allontana lasciando dietro il cancello Fox e Brunette.
"Forse era meglio toglierti quella giacca"
"Non ci avrebbero fatto entrare così facilmente. A volte un po' di autorità può accelerare alcune seccature. Non so se sia un bene o meno che non ci sia più la badessa di quella volta, ma lo scopriremo."
Dopo diversi minuti, la monaca precedente fa ritorno al cancello per aprirlo.
"Prego, la badessa vi riceverà appena possibile. Dovete scusarci, ma, l'ora è un po' insolita. Non possiamo però di certo rifiutare un aiuto a chi ha bisogno. Se non lo forniamo noi..."
Brunette le sorride.
"La ringrazio,... sorella."
La ringrazia rispettosamente Brunette per poi seguire la monaca e fare ingresso all'interno della struttura venendo accompagnata insieme a Fox in una stanzetta in cui sono collocate delle sedie e una scrivania.
"La badessa sarà qui a breve. Sedete pure qui."
La monaca esce dall'ufficio, ma resta nel corridoio tenendo d'occhio la stanzetta lasciata aperta. Brunette e Jeremy si siedono restando quindi in attesa della nuova badessa che quindi, potrebbe non essere a conoscenza di quello che era venuto a fare un militare diversi anni prima.