FORUM DI UNIVERSO TOMB RAIDER

DIARIO DI KIRAN, Guerriero di Dharan

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 5/10/2008, 21:20
Avatar

Archeologa/Ricercatrice/Avventuriera

Group:
Administrator
Posts:
15,417
Location:
Londra - Regno Unito

Status:


DIARIO DI KIRAN scritto dall'interprete del personaggio
AUTORE : F_TR



image



PRESENTAZIONE BIOGRAFIA



Il mio nome è Kiran ho 26 anni e sono un abitante di Dharan, città nota per il culto al grande sacerdote Arioch.

Quando ero un ragazzino , mi ricordo crebbe in me la voglia di conoscere tutto sul grande sacerdote, che aveva una storia coinvolgente al tal punto che decisi di voler diventare come lui.

Ricordo infatti che ogni pomeriggio , invece di giocare con i vari ragazzi , me ne stavo solo soletto , ad allenarmi nel boschetto , in prossimità della sacra fontana.

Il mio villaggio evitava l’uso di armi , ed è per questo che mi allenavo per diventare un abile guerriero che fosse pronto per i duelli corpo a corpo.

In quel boschetto imparai a fare di tutto , sferrare calci ,pugni , ma soprattutto… a crescere.

Gli alberi che ci abitavano erano miei amici , loro mi guardavano lottare , contro quel pupazzo costruito da me stesso,loro ascoltavano i miei sfoghi e i miei pianti … loro conoscevano me ,meglio di chiunque altro.

Non ho fratelli, sono figlio unico , e forse è questo che non ho mai amato … essere l’unico al centro delle attenzioni , essere l’unico a fare tutto , essere l’unico , a non avere fratelli.

Non so come sia avere fratelli , ma posso assicurare che non è bello come si crede .I miei genitori non erano le persone adatte per sfogarmi, ed è per questo che forse preferivo parlare agli alberi…. Che con il loro silenzio , mi facevano intuire che stavano dalla mia parte…..

 
Web  Top
view post Posted on 8/11/2008, 11:26
Avatar

AMMINISTRATRICE

Group:
Administrator
Posts:
2,042
Location:
Trieste

Status:


LA MIA ADOLESCENZA



Da piccolo amavo giocare con una sola bimba , la mia amata Etiopia.

Etiopia era figlia dell’amico di mio padre, è cresciuta insieme a me , e proprio per questo mi venne promessa sposa.

Da ragazzo la cosa mi entusiasmò tanto , l’amavo e con lei ero felice.

Lei non sapeva però che qualcosa in me stava cambiando , che avevo la necessità di conoscere nuovi posti , di imparare a lottare da vero guerriero.

Lei non seppe mai che mi allenavo di nascosto , come non lo seppero mai mio padre e la mia famiglia, altrimenti non me lo avrebbero permesso.

Imparai crescendo che nulla regalava la vita ,se non la possibilità di crearti un tuo futuro, capii che eravamo come artigiani che con le loro mani e la loro creta costruivano vasi , belli o brutti che siano , noi con le nostre mani costruivamo il futuro che poi ci avrebbe accompagnato per il resto della nostra vita.

Fu qui che capii che quel villaggio non faceva più per me , a Dharan si iniziava a respirare un’aria troppo dolce e profumata , un ‘aria protettiva, non se ne fregava di cosa stesse accadendo al di là delle mura della cittadina, non le interessava se la gente lì fuori moriva o meno … alla gente interessava solo stare bene loro con la propria famiglia.

Ma io non ero cosi , io volevo rendermi utile , volevo combattere a fini benefici, volevo la positività , volevo essere considerato qualcuno su cui credere e contare.

Per distogliere i pensieri da quello che stava diventando un problema per me , iniziai a prendere lezioni da un maestro di pittura, poco distante dal mio villaggio,e fu proprio lui che fece scattare la scintilla che mi convinse a lottare e credere in me stesso.

Un giorno ero al suo corso, e chiese a noi allievi di disegnare la prima cosa che ci fosse venuta in mente.

Ebbene , la prima cosa che mi venne in mente fu un posto immaginario , un luogo che non sia Dharan…

…ma il disegno non mi venne….ne uscì sempre lei , Dharan.

Il maestro mi venne accanto , e mi chiese il motivo per la quale avessi disegnato la mia città , e quando io gli dissi che in realtà non era ciò che avrei voluto disegnare … mi disse questo.

“Ragazzo , leggo nei tuoi disegni che devi uscire da Dharan per scoprire nuovi posti, non esiste solo Dharan figliolo,Esci , scappa pure se necessario , ma liberati da questa cittadina che ti opprime , schiacciandoti ogni giorno di piu”

Per una parte ero contento , che almeno il maestro se ne era accorto , ma dall’altra , ero infelice, i miei genitori non mi avrebbero mai permesso di partire…

Continuai a dipingere ciò che rimaneva del mio disegno , una Dharan bellissima , come lo è, e come lo è sempre stata .

Era sera , consegnai il disegno al maestro , lo salutai ed uscii dalla porta dell’aula,quando all’improvviso lui mi fermò

“ragazzo! Ripensa a ciò che ti ho detto….riguarda la tua vita.”

Le parole del maestro mi confortavano facendomi sentire contemporaneamente un disastro , una nullità , non potevo andarmene da Dharan, né con le buone né con le cattive.

Un giorno però parlai ad Etiopia, le dissi che avevo intenzione di partire, andare lontano , viaggiare senza una meta specifica.

Lei sarebbe voluta partita con me , se non era l’unica figlia rimasta in casa……

Iniziò a piangere, mi supplicò di non partire, e furono proprio le sue lacrime a farmi perdere la speranza della mia libertà.

Passarono altri 3 anni, ormai ero prossimo al matrimonio con Etiopia,avevano progettato tutto , manco fossimo due burattini..

Io amavo Etiopia più di qualsiasi altra cosa al mondo , ma odiavo essere comandato , non amavo essere manipolato.

Era arrivato il giorno del matrimonio ….Io ed Etiopia non eravamo pronti , anche se regnava l’amore nei nostri cuori , non eravamo fatti per il matrimonio, e fù cosi che decidemmo di fuggire, fuggire quel giorno , di notte.

Ci rifugiammo nel boschetto , restandoci tutta la giornata, sperando che nessuno ci sarebbe venuti a cercare , ma non fu proprio cosi….

Mio padre vergognato delle mie azioni , mi scovò , accompagnò Etiopia in casa , e mi chiese il motivo di quell’atto , per lui cosi meschino.

Fù l’unica volta che alzai la voce con mio padre , e quel giorno la mia vità cambiò radicalmente.



Risposi a mio padre che non volevo sposarmi , che volevo respirare i profumi della libertà, che volevo diventare un guerriero, che volevo andare via, volevo evadere…..

Me ne disse di tutti i colori , arrivando quasi a ripudiarmi come suo primogenito, ma lesse in me il vero desiderio di voler viaggiare , ed allontanandosi verso la porta , mi disse:

“vuoi andare via da Dharan ? , fa pure! Ma ricorda, qui non dovrai più tornare , se non per costruire una tua famiglia!”

Le parole di mio padre mi fecero male e bene allo stesso tempo , finalmente ero libero , ma mi aveva letteralmente chiesto di non tornare più.



Fù cosi che decisi di partire,ma inaspettatamente il giorno prima della mia partenza, accadde qualcosa di veramente incredibile.

 
Web  Top
view post Posted on 10/12/2008, 11:23
Avatar

DRAGO DELL'ELETTRONICA

Group:
Moderatore globale
Posts:
10,656
Location:
Londra

Status:


L'INIZIO DI UNA NUOVA VITA



Avevo preparato il tutto per partire , ero pronto per evadere da quella campana che mi teneva incatenato …

Senza nemmeno salutare i miei , lasciandogli un bigliettino , sorpassai il luscio della porta ,e mi diressi verso il boschetto , per salutare i miei amici alberi , e per vedere per l’ultima volta ciò che furono i miei primi 26 anni .Arrivato però lì , non riuscivo più ad andarmene , in quel momento , la mia vità mi mise davanti ad un bivio:

1°andarmene , e non sapere se e quando poter tornare , e se e quando avere la possibilità di incontrare di nuovo i miei genitori .

2°non partire, rimanere con le uniche persone che avevo quali , i miei genitori , ma restare comunque come un uccello in gabbia .

Ebbene dentro di me , c’era si , il desiderio di partire, ma al contrario , decisi di non farlo più.

Avvolto dalla rabbia , per non essere stato in grado di prendere la decisione di partire,iniziai a prendermela con il pupazzo che mi aspettava lì ogni giorno , calci e pugni volavano all’aria ,mi aiutavano a tener lontana la tensione , ma fù qualcos’altro che mi distaccò gli occhi dal mio amico di pezza.



Una luce bianca, emanava la fontana , mi avvicinai , quasi un po’ intimorito , da quello che sarebbe potuto succedere , e da ciò che poteva essere .

L’acqua della fontana era più splendida che mai .

Mi specchiai al suo interno , ma non vedevo il mio riflesso , bensì il volto di una donna che iniziò parlarmi .

Diceva che ero un ragazzo dal cuore puro , diverso dagli altri , che l’avrei potuta aiutare nel compiere una missione,annunciare a Lara Croft , della profanazione della tomba di Antinea, donna che doveva diventare sposa del grande sacerdote, suo figlio .

Per un momento rimasi con la bocca spalancata , non sapevo se quella sensazione che provavo , fosse paura, o contentezza nell’avere davanti a me la sacra donna , che diede alla luce il mio idolo.

Decisi di partire questa volta , almeno avrei avuto obiettivi a fin di bene , avevo una meta…

La madre mi mise in contatto con l’Oracolo , colui che mi guidò fino alla tomba della Donna…

Quando introdussi la mano nell’acqua però, il riflesso del volto della donna sparì, e nel vedere ritornare il mio , di riflesso , notai che nel palmo della mano avevo qualcosa…

Un ciondolo, un amuleto… ignaro di ciò che potesse essere lo riposi al collo,senza sapere ciò che esso avrebbe potuto farmi diventare……
 
Top
view post Posted on 21/10/2009, 18:46
Avatar

DRAGO DELL'ELETTRONICA

Group:
Moderatore globale
Posts:
10,656
Location:
Londra

Status:


Chiudo il topic per parcheggio del pg
 
Top
3 replies since 5/10/2008, 21:20   135 views
  Share