FORUM DI UNIVERSO TOMB RAIDER

racconto...., non su tr....

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**Lamia**
view post Posted on 7/9/2006, 22:03




N.B: ho scritto sta storia all'una di notte quindi non fate troppo caso ai dettagli <_<

Milla:
di Lamia (Darkshirka)

Milla alzò il capo e si guardò attorno. Quella notte non era tranquilla, si sentiva sorvegliata. Trovava snervante il fatto di non riuscire ancora a dominare la paura; infondo erano già tre mesi che si trovava lì. Ancora una volta si concentrò sondando lo spazio attorno a lei. No, decisamente non c'era nessuno. Probabilmente quella sua ossessione era dovuta al luogo così tetro e solitario. Se soltanto quella stupida luna si fosse nascosta! E invece no, rotonda e luminosa scagliava i suoi raggi così violentemente che tutto prendeva forma sotto gli occhi della fanciulla; riusciva chiaramente a distinguere le lapidi, su alcune perfino i nomi dei morti, tracciati da giochi di luci e ombre. Questa situazione non le piaceva, la inquietava. Non ci era abituata, aveva sempre fatto tutto nel buio, la aiutava molto non vedere ciò che stava facendo. Era più facile....ma forse era tempo di affrontare la realtà, infondo ormai nemmeno l'odore della paura la disturbava più, anzi, la deliziava. Ma quella luna...ora poteva chiaramente vedere davanti a sé il corpo di Lana, la sua vecchia migliore amica, e quello che stava per fare le sembrò per un attimo terribilmente sbagliato, non poteva profanare così la bellezza della ragazza! Arrabbiata con se stessa Milla si diede della stupida, come poteva pensare di tornare indietro proprio ora? Eppure dopo tre mesi era ancora così scossa per ciò che le era successo! Si credeva una persona più forte una volta....sospirò e concentrò nuovamente la sua attenzione sull'amica. Era distesa a terra svenuta, con la testa poggiata sulla tomba del suo ragazzo, quello che aveva ridotto Milla in quello stato. Era morto appena un anno prima per un incidente stradale. La ragazza rise sputando fuori l'odio che cresceva in lei da lungo tempo, poi volse il capo alla luna, lasciando che quella luce pallida la penetrasse, che si illudesse di vincere il buio di cui era fatta, con cui nascondeva il suo spirito.
La sua pelle nonostante i tre messi passati era fresca, appena rosata, le labbra rosse e voluttuose. I lunghi capelli corvini le scendevano ordinatamente sulle spalle, mentre la luna si rifletteva nei suoi occhi scuri, senza però illuminarli. Era alta, e molto magra, forse un po' troppo...aveva sempre avuto numerosi corteggiatori, eppure lui l'aveva rifiutata...Ryan. Milla concentrò nuovamente la sua attenzione su Lana
"Che cosa avevi tu più di me? Perchè lui scelse te?" sussurrò mescolando le parole con i fruscii della notte per non interrompere quel macabro silenzio. Ricordava ancora il litigio che l'aveva portata a separarsi dai due fidanzati, non riusciva a sopportarlo, da quel giorno aveva vissuto come in un brutto incubo, le cose per lei non avevano più peso, esisteva, ed era tutto, ma poi non aveva avuto più la forza per fare nemmeno quello. E Ryan...per colpa sua si trovava lì! Un lampo d'odio attraversò gli occhi della fanciulla e fuoriuscì come una tetra risata...eccola lì la sua vendetta! Presto l'avrebbe avuta, nessuno poteva più farci nulla ormai. Com’era bella Lana con la luna che danzava su di lei, quasi a cercare di trarla in salvo. Milla non seppe resistere, le si inginocchiò accanto, le sfiorò la guancia con una leggera carezza, poi la baciò infiammata da una passione strana e malata. Non era il bacio di un amante, ma quello di un carnefice che brama la sua vittima. Lana si mosse. Sussurrò qualcosa interrompendo la pericolosa magia del momento. Piano aprì i grandi occhi verdi da cerbiatta. Milla la osservò ghignando deliziata mentre riprendeva conoscenza, poco alla volta, e mentre si guardava attorno spaesata. Osservò estasiata l'espressione di terrore che le comparve in volto quando capì il posto in cui si trovava, e poi la gioia momentanea seguita dall'inquietudine per qualcosa che avrebbe dovuto ricordare quando fissò gli occhi su di lei.
Milla sorrise alla stupidità dell'amica.
"Milla? Ma...Cosa...Tu.."Lana cercò di alzarsi a sedere, ma debole com'era ricadde immediatamente. L'amica la aiutò e la fece appoggiare ad una lapide perchè rimanesse seduta.
"Calmati Lana, respira..."le sussurrò quindi confondendo la sua voce con la notte e rise.
"Che ci faccio qui?" chiese quindi Lana. Stava cercando di afferrare un pensiero che le sfuggiva, era lì in un angolino buio, ma non riusciva ad afferrarlo, eppure ne intuiva l'importanza, era qualcosa che lei stessa aveva nascosto, ora però non riusciva più a riportarlo indietro.
L'amica rise. Quanto era lenta a capire quella ragazzina! Era proprio una stupida. La sua risata prese una nota amara.
"Milla? Ho paura!" sussurrò Lana presa alla sprovvista da quel cambiamento, mentre una lacrima le scendeva lungo una guancia "Perchè siamo qui?"
"Piccola....non credi di dimenticare nulla?" e così dicendo Milla indicò un punto preciso alle sue spalle.
L'altra ragazza vagò con lo sguardo sulla distesa di tombe, all'inizio non comprese, poi l'iscrizione su una lapide le balneò davanti agli occhi, a rallentatore, mentre anche quel pensiero che non riusciva ad afferrare si faceva sempre più nitido. Di colpo comprese tutti quegli stati d'animo descritti nei suoi libri horror. Ne aveva letti così tanti...era sempre stata così coraggiosa...ma ora era diverso, perchè era lei la protagonista! La flebile fiammella di coraggio che ancora le ardeva dentro si spense, non trovò neppure la forza di urlare mentre quei ricordi che aveva tentato di cancellare con mesi di terapia riacquistavano spessore di colpo. Milla non era scappata da casa come le facevano credere i terapisti...lei ricordava. Ricordava quella mattina, la prima mattina di primavera, i poliziotti erano arrivati a scuola, l'avevano portata in centrale. L'avevano lasciata sola, sulla scrivania c'era un raccoglitore, lei voleva sapere com'era andata, l'aveva aperto...al ricordo delle foto del cadavere di Milla la ragazza per poco non svenne, c'era sangue ovunque....gli occhi di lei erano sbarrati...la pelle candida come la neve, così bella, ma così mortale...
"Lo avevi rimosso vero? Avevi rimosso il ricordo del mio suicidio?" quelle parole riportarono Lana alla realtà " forse è stato per la lettera...troppi sensi di colpa eh? è stata scritta apposta per te...io incolpo te della mia morte! Non ti senti un assassina?"
Lana cominciò a singhiozzare, poi l'irrazionalità si impadronì di lei e la sua mente si chiuse, si estraniò dal suo corpo incapace di accettare tanto. Come uno spettatore silenzioso vedeva il suo corpo in balia di quel mostro. Lei era morta, com'era possibile che fosse lì? I morti non ritornano...o almeno, così le avevano sempre insegnato...
Vedeva Milla china sul suo corpo che la carezzava e le intrecciava i capelli.
"Sei molto bella lo sai?" le disse leccandosi le labbra
"Che mi hai fatto? Non riesco a muovermi!"
"Oh...sai, ti ho solo rubato un po' di linfa vitale...è tanto dolce sai? Molto buono. No che non lo sai, ma non temere, quando sarai mia capirai, ma ora non preoccuparti...te ne donerò dell'altro, più forte, più inebriante, non devi avere paura"
"Ciò che dici non ha senso! Ti prego lasciami andare"
"Non ha senso? Ne ha, ne ha piccola...fra poco capirai..."
Lana spaventata a morte decise di reagire, non poteva farsi uccidere così da una persona che doveva essere sepolta parecchi metri sotto terra! Cercò di respirare regolarmente e riprendere il controllo del suo corpo, doveva trovare una via di fuga....si guardò attorno, il cancello del cimitero era poco lontano, forse correndo avrebbe potuto oltrepassarlo e andare a cercare aiuto...provò ad alzarsi, ma le forze non le bastarono, e riuscì solo a sollevarsi di pochi centimetri...disperata cominciò ad urlare...ma il cimitero si trovava troppo isolato, nessuno se ne andava in giro di notte, non l'avrebbero sentita...ma era l'unica cosa che poteva fare. Scoppiò in lacrime.
Milla intanto afferrò un corto pugnale che portava alla vita. La lama baluginò nella luce lunare gettando tutto attorno tetri riflessi. Lana gridò ancora più forte terrorizzata.
"Non temere, questo non è per te". Dicendo ciò Milla si praticò un profondo taglio al polso, troppo inebriata dal sapore della vendetta per sentire il dolore. Questa volta le risultò più facile della la prima...
Fece colare il sangue lungo il volto di Lana che tentò di nuovo di gridare ma in modo più flebile per non bere quel liquido scuro.
"Bevi la mia morte e diventa una mia creatura!" sussurrò quindi Milla. Con l'altra mano aprì la bocca della ragazza che tentò di divincolarsi e di mordere la mano che la teneva prigioniera, ma questo servì solo a peggiorare la situazione perchè ora oltre al sangue che gocciolava dal polso ferito le scendeva in gola quello che avevano provocato i suoi morsi. La ragazza si sentì svenire per il disgusto. Svenne. Il sangue le continuò a scorrere lungo la gola non trovando più alcuna resistenza, le andò di traverso, le mozzò il respiro, e come una morte lenta che le entrava nei polmoni contaminò anche quelli, uccidendola. Il suo bel viso si fece colore della cenere e si contorse in una smorfia indescrivibile mentre sul volto di Milla si dipingeva un sorriso talmente macabro da far gelare i morti.

"No! Che hai fatto!"
Il grido fece voltare Milla ancora sogghignante, ormai Lana era in mano sua, la prima parte della sua vendetta era compiuta.
"Ryan...."sussurrò "mi dispiace, ti sei perso la morte della tua adorata...ma non preoccuparti, la tratterò come si conviene"
Gli occhi della ragazza si posarono sul volto di Ryan. Era bello, e da morto ancora di più. Il pallore spettrale conferiva ancora più risalto ai suoi capelli scuri e ai suoi occhi di ghiaccio. I lineamenti di lei si contrassero rivelando l'odio profondo che la sosteneva, odio per la vita, odio per la morte che si era presa gioco di lei, odio per Ryan...
Il ragazzo corse verso il corpo di Lana, si inginocchiò, le sollevò delicatamente la testa adagiandola fra le sue braccia e la strinse forte al petto. Il calore che si allontanava lentamente da corpo della ragazza confermò ciò che già sospettava. Il gelo della sua pelle gli scese fino al cuore morto, ferendolo ugualmente. Incapace di provare sentimenti umani Ryan non riuscì a piangere, ma come una bestia straziata dal dolore scoppiò in un grido feroce riversandolo nell'aria circostante. Questo era il suo destino? Non bastava essere una creatura maledetta da Dio...creatura che sia cielo che terra avevano ribrezzo a toccare? Il ragazzo gridò, e gridò ancora, maledisse la morte che si divertiva alle sue spalle, maledisse il giorno, la notte, tutto ciò che lo circondava.
"Che scena commovente...." Milla rise disgustata e ferita da quel forte sentimento che ancora sopravviveva in Ryan. Lui per tutta riposta depose dolcemente il cadavere di Lana sulla sua tomba e si lanciò verso l'altra ragazza infuriato.
Milla si limitò a spostarsi di lato, e lui finì contro una lapide scheggiandola.
"Perchè lo hai fatto? Maledetta!"
"Ma senti senti che mi tocca sentire! Non sei stato forse tu a far cadere questa maledizione su di me?" Ora la ragazza non rideva più, la sua espressione era dura, esprimeva una furia indicibile. Perfino Ryan davanti a tanto odio tremò, ebbe per la prima volta paura di quella creatura assurda che aveva creato. Inquietante lo era stata sempre, si trascinava notte dopo notte da una lapide all'altra con gli occhi vacui, uccideva qualsiasi forma vivente le si passasse davanti, insetti, animali, perfino esseri umani che erano tanto avventati da rimanere al cimitero dopo il tramonto, tutto senza uno scopo, animate solo dall'odio che le scorreva nelle vene. Si muoveva come un corpo vuoto, e spesso così presa nei suoi pensieri era arrivata a farsi bruciare la pelle dal sole. Nel cimitero alcuni ne avevano paura, la maggior parte pietà, ma tutti la evitavano. E lei vagava come in un sogno di qualcun altro straziata giorno dopo giorno da quel dolore che nemmeno la morte aveva saputo alleviarle.
"Lo sai com'è successo...non era mia intenzione, mi sono svegliato proprio mentre tu portavi i fiori alla mia tomba, non riuscivo ancora a controllarmi...." Ryan provò a placarla, maledicendo il giorno in cui avventatamente aveva approfittato di lei per nutrirsi e provare i suoi poteri. Gli avevano detto che poteva creare altri esseri come lui, aveva voluto provarci, non era stato troppo difficile, quella sciocca lo amava ancora....poi però lei si era uccisa, e il sangue di Ryan che scorreva in lei l'aveva risvegliata qualche notte dopo....ed era diventata un mostro...
"Quindi sarei qui per un errore...davvero consolante...volevo solo morire, solo questo!" Milla permise alla belva che era in lei di emergere allo scoperto, nutrendola con l'odio di sempre.
Ryan intuì la pericolosa combinazione di follia e sete di sangue che si impadronivano a poco a poco della ragazza. Osservò Lana, ed ella gli diede coraggio. Avrebbe lottato per liberarla almeno dalla schiavitù di sangue che la legava al mostro.
Si volse verso Milla, e puntò i suoi occhi in quelli fiammeggianti di lei.
"Perché non ti sei preso Lana?" gli chiese
"L'amavo troppo"
"Eppure ha preso me...ti sei divertito? Ti piaceva gingillarti con il pensiero che sarei diventata come una schiava per te?"
"Ti ho dato la tua libertà"
"Già...e hai visto che ne ho fatto?" la ragazza sorrise "Sei soddisfatto?"
Senza preavviso balzò addosso a Ryan e lo atterrò. In un attimo gli fu sopra, e scoprì la sua gola. I raggi della luna danzarono su di essa come sentenza di una condanna irrevocabile. Ma il ragazzo trovò la forza di gettarla lontano. Doveva farlo per Lana ricordò a sé stesso.
Milla ritentò un attacco, ma Ryan questa volta fu pronto, e sfruttando la carica di lei la gettò lontano mandandola a sbattere contro una lapide che si frantumò. La ragazza con la forza dell'odio si rialzò e soffiò come un gatto. Continuò a lanciarsi con folle furore contro Ryan ottenendo sempre il solito risultato, ma senza mai fermarsi come un animale privo di ragione. Il ragazzo ormai era stanco, sbuffava, mentre lei era ancora fresca alimentata dalla rabbia e dal sangue di quella notte.
Mentre lui si preparava a parare un nuovo attacco un dolore lancinante gli trapassò il cuore. Milla si fermò, e dai suoi occhi scomparve la pazzia per lasciare spazio a un immensa gioia maligna. Ryan si voltò. In piedi davanti a lui stava una creatura incredibilmente bella, in mano stringeva un pugnale dal quale colava il sangue di lui appena stillato. Sorrise involontariamente nel vedere il volto della ragazza che amava. La vista gli si annebbiò…pianse; pianse perché ricordava tutte le volte in cui l’aveva trattata male…non lo meritava. Eppure lei lo perdonava sempre. Lui l’aveva presa come un gioco…quanto lo rimpiangeva.
“Lana…”sussurrò, poi cadde in ginocchio “ti amo….scusami”. Disse queste parole in un gemito, poi scivolò addosso alla ragazza, e come ultimo gesto d’amore che potesse cancellare tutte le offese che le aveva arrecato le afferrò le mani e le piantò nel petto il pugnale che stringeva. Lei non oppose resistenza. Sorrise. Lasciò il pugnale e gettò le braccia al collo di Ryan come a volergli dire che non era colpa sua, che l’avrebbe perdonato ancora una volta. Non riuscì più a vedere. Lui la strinse a sé e morirono insieme sigillando con un bacio le loro brevi vite.

Milla gridò tutto il suo odio. La notte rimbombò del suo dolore, amare lacrime le scesero dagli occhi. Osservò i corpi dei due ragazzi finalmente avvolti dall’abbraccio della morte, e ancora una volta capì come la morte si era presa gioco di lei, le aveva tolto anche la vendetta…Poi all’improvviso l’odio l’abbandonò e una grande serenità la pervase. Tutto quel dolore…ma lei aveva una soluzione. Non voleva più soffrire. La sua rabbia sciamò vi con gli ultimi residui della notte mentre un idea andava impossessandosi della sua mente. Perché no? Infondo l’aveva già fatto. La risata amara le ricomparve sulle labbra. Sarebbe stata l’unica a farlo due volte…Sedette quieta accanto a Lana, accarezzandole i bellissimi capelli e aspettò. Quei due corpi inanimati emanavano un tale bagliore…sentì la fiamma della sua speranza ormai da lungo tempo morta che ricominciava timidamente a brillare. Ci sarebbe stato tutto quel dolore anche nel suo nuovo viaggio? O avrebbe trovato la felicità? Felicità….Che parola strana, non l’aveva mai conosciuta in vita…e nemmeno in morte..era solo una parola…eppure aveva una tale forza.
Osservando i due vecchi amici le sembrava d’improvviso inconcepibile che due creature rinate dal male e dall’odio potessero ancora amare. Ripensò a com’era arrivata lì…lo ricordava ancora così bene. Aveva un coltello, era nella sua stanza, da sola. Aveva provato una sensazione strana, inarrestabile. La prima incisione era stata dolorosa, poi più nulla, aveva continuato ad incidere finchè le forze non la avevano abbandonata. Il sangue zampillava ovunque portandosi con sé la sua vita, ma lei non aveva paura, osservava la morte che giungeva come ipnotizzata da tutto quel liquido scuro. Era felice, felice di abbandonare un esistenza vuota in cui nessuno la notava. Lana, Lana e Ryan, certamente loro erano stati il colpo di grazia di una mente ormai logorata…ma anche tutti gli altri, era anche degli altri la colpa! Poi si era risvegliata, ma era stato peggio, non voleva crederci, era rinata ancora nello stesso posto, ma al buio…la disperazione si era impossessata di lei, riusciva a placarla solo pensando alla sua vendetta…e ora, che senso aveva?
Nemmeno Dio l’aveva accettata…l’avrebbe voluta ora? Il sole fece capolino all’orizzonte.
Milla si distese e sorrise per la prima volta in pace con sé stessa…aveva avuto la sua vendetta…ma non era felice per questo, anzi era quasi disgustata da tutto quel sangue. Era felice per ciò che aveva visto. Infondo sentimenti profondi come l’amore esistevano davvero…ne avrebbe fatto parte anche lei? Il sole sorse e con i suoi raggi cercò quell’immonda creatura che l’aveva sempre fuggito, dapprima la accarezzo piano quasi per rassicurarla, poi la baciò e cominciò a ripulirla da tutto il suo rancore. Lei non gridò, non si mosse mentre il fuoco divorava la sua carne…sorrise…era finita, forse ora era finalmente finita e forse anche lei avrebbe potuto lasciare il suo dolore alle spalle…questo fu il suo ultimo pensiero.


Edited by V.Raider - 18/7/2020, 14:54
 
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view post Posted on 21/6/2010, 18:35
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