| Prima di incominciare questo discorso su questa creatura mitologica, ci tengo a scusarmi nel caso non riteniate che questo argomento non vada trattato nell'area mistica, ma ho pensato che si adattasse bene visto tutto il misticismo e il culto ottenuto dal drago. Per cui nel caso mi sia sbagliato chiedo scusa, con attenuante di forma. Ad ogni modo, chiusa questa parentesi, andrei ad illustrare il caso.
Drago, [drà-go] s.m. (pl. -ghi); Animale favoloso di dimensioni gigantesche, aspetto mostruoso, che emette fuoco dalla bocca. Il Drago è classificato come l'animale mitologico per antonomasia. Esistono, invero, moltissimi animali nella mitologia, come il grifone, il basilisco, le sirene e la manticora, ma c'è una cosa che distingue il drago da ognuno di questi altri animali: l'espansione. Grifoni e affini sono in genere creature che si possono circoncidere in una determinata area culturale. Il drago no! Il drago rompe qualsiasi bariera di tempo e di cultura, espandendosi in tutto il mondo e venendo celebrato già molto prima dell'avvento di internet, del treno e anche della ruota. Il drago è antecedente a tutto questo, e si è espanso in modo autonomo. Non è una credenza trasmessa da un popolo verso tutti gli altri, il culto del drago è nato in maniera autonoma nella maggiorparte del mondo, senza distinzioni e senza che fosse 'importato'. Se difatti esaminiamo i continenti, otteniamo incredibili risultati:
In Europa il drago si diffonde sia nella cultura pagana che in quella cristiana, in ambedue i casi con grande diffusione. Basti pensare che essi trovano spazio in ognu cultura, come ad esempio quella nordica dove vengono celebrati come serpenti di mare, alias draken, rappresentati appunto sulle navi vichinghe. Anche nel culto cristiano è presente il drago, come simbolo e portatore di male e del peccato.
Spostandoci a sud, in Africa, troviamo di nuovo il nostro animale mitologico sotto forma di credenze popolari, miti e leggende. I culti indigeni africani sono pieni di grandi serpenti, creature volanti e altri mostri riconducibili al drago, cosi come anche nella cultura Islamica viene trattato come simbolo del peccato e del male sempre il drago. Anche nella religione antica per antonomasia, quella Egizia, si può trovare un riscontro, in quanto il culto del serpente è stata una pratica molto diffusa e temuta nell'antico Egitto, tanto da venerare appunto il serpente come un animale sacro.
Andando invece in Asia, possiamo notare dei cambiamenti in questa credenza. Nei paesi più ad occidente, il drago è ancora presente come simbolo di male e di sofferenza, ma spostandoci nell'estremo oriente, e quindi in terre Cinesi, il drago cambia completamente il suo significato, diventando un simbolo si di forza, ma anche di fortuna e di abbondanza. Giustappunto, il drago è stato ufficialmente uno dei simboli dell'impero cinese. Va anche notato come nello Shintoismo giapponese, gli spiriti dei fiumi vengono rappresentati come draghi, forse in omaggio alla loro forma serpentiforme.
Trasferendoci in America, subito viene da pensare ai Maya e alle altre popolazioni precedenti alla conquista europea. Difatti, nelle società dell'epoca venivano adorati gli dei serpenti, essere enormi dall'aspetto dragonesco, temuti in alcune civilta mentre benvoluti in altre. Ma fermarci sollo alle civiltà a sud dell'ecquatore è limitativo, infatti anche nella società dei pelle rossa, ovvero dei nativi americani, si trovano dei riscontri con la venerazione dei serpenti, tanto che venivano regolarmente inseriti come una delle molteplici facce dei totem, assieme ad altri animali sacri.
Ultimo continente che tratto in questione: l'Oceania... Sull'Oceania ed i suoi culti, ahime, non so molto, dato che non c'è neanche molto... Ma sul poco materiale che sono riuscito a trovare sulla società e sulle religioni aborigene, ho trovato alcune affermazioni su la venerazione e la vita a stretto contatto con la natura e con la terra,. ed alcuni miti su serpenti giganti, probabilmente draghi, trattati come culti.
Tutto questo, tranne l'ultima traccia su cui devo informarmi di più, fa sorgere spontanea la domanda: ma come può essere che il culto del drago si sia espanso in tutto il mondo in questo modo? Come può tutto il mondo intero avere ideato cosi il culto di un animale riconoscibile autonomamente, senza alcuna contaminazione di altre culture dato che i casi trattati sono tutti presi da culti pre-esistenti dall'epoca delle grandi esplorazioni e delle colonizzazioni? Le risposte possono essere diverse...
Il culto del drago potrebbe essere stato celebrato nella primissima antichita, all'età ancor prima di quella della pietra, quando l'uomo era ancora in fase di evoluzione dalle scimmie. Questo culto potrebbe essere stato originario dei primi uomini che dopo le migrazioni verso tutte le parti del globo, lo hanno portato con se e ne hanno sviluppato i miti rendendolo quindi un fenomeno globale.
Potrebbe anche trattarsi solo di una coincidenza: il serpente è un animale mortale, per cui l'uomo, poco fantasioso, ha cominciato da tutte le parti del mondo a raccontare storie su esponenti giganti di questa razzo, riducendo tutto il discorso a pura fantasia e coincidenza.
Oppure, ancora, il drago potrebbe non essere solo un mito, ma un animale davvero esistito ed estinto, magari ad opera dell'uomo che lo incolpava di ogni male. Anatomicamente parlando, il drago viene definito come un serpente od una lucertola gigante. In tutti i culti vengono rappresentate le dimensioni gigantesche, le zampe e la forma lucertolesca, seguiti poi dai tratti molto famosi ma non riscontrati universalmente in tutti i culti delle ali e del fiato infuocato. Corna e sporgenze ossee sono tratti personali: ogni credenza dipinge il drago con corna ed artigli diversi. Analizzando le lucertole attuali e altri animali più grandi come i varani e le lucertole di komodo, non sembra impossibile che potessero esisterne 'modelli' più grandi. Un drago che sia solo una lucertola molto grande non sembra quindi impossibile come animale realmente esistito. Anche le ali si possono spiegare: magari non proprio come ali di falco o comunque di animale piumato, ma è noto che certe lucertole originali delle selve delle Filippine, della Malesia e dell'Indonesia, sono in grado di volare, o meglio planare, usando una membrana ancorata alle costole ed alle zampe. Che il drago fosse dotato della stessa membrana? L'alito infuocato è già più impossibile, ma anch'esso può ha una sua spiegazione. Alcuni miti, difatti, non parlano di draghi sputa fuoco, ma di draghi sputa veleno, o acido. Il che mi porta a pensare alle salamandre... La salamandra è una lucertola simile al geko, solitamente di colore nero con macchie arancioni, che si difende dagli attacchi nemici spruzzando dalla bocca una sostanza fortemente dannosa. La sostanza urticante brucia a contatto della pelle umana, come se questa vada a fuoco, e lascia delle vistose e indelebili macchie nere, proprio come se fosse bruciata. Difatti, si riteneva in epoca remota che le salamandre sputassero fuoco liquido, e che fossero composte da fiamma. Si deceva addirittura che fossero ignifughe, che a buttarle nel fuoco venissero fuori come se nulla fosse. La stessa cosa potrebbe essere quindi attribuita al drago! Magari quest'animale era in grado di sputare un veleno simile alla salamandra, che bruciava a contatto con la pelle e quindi veniva definito fuoco liquido. Da qui in poi la credenza del drago sputa fuoco.
Ovviamente, queste sono solo mie teorie personali, però devo dire che secondo me sono tutte fattibili, soprattutto la terza: una creatura lucertolesca dalle grosse dimensioni e con le altre caratteristiche potrebbe benissimo essere esistita, in questo mondo, ma la specie umana bellicosa e inarrestabile ha provveduto a farla estinguere in quanto possibilmente era un rivale terribile per la loro espansione.
Io penso quindi che il drago, o qualcosa di molto simili, sia esistito... E voi?
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