FORUM DI UNIVERSO TOMB RAIDER

TOMB RAIDER REVELATIONS, (Fan-made Chapter 5 1/2, between Chronicles and Angel Of Darkness]

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view post Posted on 21/11/2010, 13:12
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MISTICA

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Ok..grazie fede per la descrizione ;)
Ma è meglio lasciare il topic per Davide e la sua FF.
 
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LADY|GAGA
view post Posted on 21/11/2010, 13:14




CITAZIONE (Christel @ 21/11/2010, 13:12) 
Ok..grazie fede per la descrizione ;)
Ma è meglio lasciare il topic per Davide e la sua FF.

Scusate :can.gif:
 
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view post Posted on 24/11/2010, 18:44
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Rieccoci con il nostro consueto appuntamento de 'Il mercoledì di Larson' (ndr: non vi consiglio di prendermi in giro per la citazione: se sapete da dove l'ho presa vuol dire che la leggevate anche voi :lol: )
Allora, per prima cosa, una precisazione: come ho detto, appena ho finito la stpria ed ho postato l'ultimo capitolo, alleghero una versione .RTF (il formato standard di Word e Wordpad) per potersela leggere tutta con calma! Poi, se preferite altri formati, liberissimi di cambiare il formato o di chiedere direttamente a me di postarla in un altro formato, sempre se ci riesco. Per me non è un problema se la masterizzate: vuol dire che vi è piaciuta!
Ora, comunque, sotto con un nuovo filmato di gioco tramutato in capitolo, ovvero il quinto!




Capitolo 5: Da piramide...

Si risvegliò solo molto tempo dopo, sotto i detriti. Il crollo era stato disastroso, facendo sparire in pochi attimi quell'immenso monumento. Si mise a sedere, cercando di riprendersi. Dovevano essere passate ore, forse anche giorni. Non sapeva dirlo, ma non poteva certo lamentarsi: dopo un incidente simile, dopo che un immensa piramide ti crolla sopra la testa in quel modo, ci si può solo chiamare fortunati a rimanere in vita. Lara scosse ancora la testa, guardandosi attorno, nel buio. La grande piramide le era caduta addosso, proprio quando le mancava un passo all'uscita. Von Croy le era apparso davanti. Con Seth di nuovo prigioniero, avrebbe dovuto saperlo che Von Croy era ormai libero dalla malefica influenza della divinità Egizia, ma per qualche motivo non si era fidata di quell'uomo, rimanendo intrappolata nella grande piramide, ormai crollata. Crollata sopra di lei e sopra a Seth,a quanto sembra. Poco male, l'amuleto di Horus lo avrebbe tenuto prigioniero comunque, anche se la sua tomba era ora un cumulo di detriti. Avrebbe quasi riso all'idea di Seth intrappolato per sempre sotto una piramide crollata, se lei non fosse stata prigioniera insieme a lui. Lara cercò di alzarsi, ma le sambrava che le facesse male tutto. Si fece forza, riprovando lentamente, molto lentamente, cercando di ignorare il dolore. Cercò il suo zaino, ma non lo aveva più sulle spalle. Probabilmente le sie era sfilato mentre cadeva, scontrandosi coi vari massi che si staccavano dalla piramide in crollo. Controllò in tasca, trovando fortunatamente qualcosa. Aveva con se ancora una scatola di bengala, con cui avrebbe potuto fare luce per un po'. Per fortuna la confezione era piena e ogni candelotto bruciava a lungo. Accese il primo, illuminando il buio che l'avvolgeva. Si trovava in una stanza della piramide, anche se le era difficile capire quale. I detriti si accatastavano ovunque lei guardasse, formando anche il soffitto della stanza. Doveva essere stata semplicemente molto fortunata a non venir schiacciata. Il soffitto sopra di lei era formato da detriti che si erano intrecciati in modo da formare una specie di volta di fortuna, salvandola dalla morte solo per un curioso scherzo geometrico. Non che fosse uscita totalmente incolume. Era piena di graffi, e di lividi, ma tutto sommato non aveva niente di rotto, ne ferite troppo profonde, per cui non poteva proprio lamentarsi. Ben chè avesse molti bengala, Lara cominciò a raccogliere un po' di legna, ammucchiandola per fare un falò. La piramide era fatta completamente di roccia e legno, che essendo molto più fragile della pietra si era quasi sbriciolato nel crollo fornendole molto materiale con cui costruire un falò di fortuna. La legna cominciò a bruciare prima della fine del bengala, illuminando ancora meglio la stanza, facendole notare tutto quello che prima non aveva visto. Solo alcune pareti erano squadrate e costruite, le altre erano semplici massi intrecciati nella caduta, come il soffitto, rendendo il tutto ancora più fortuito. Dovevano esserci anche diverse crepe che raggiungevano l'esterno, perchè l'aria filtrava abbastanza bene, tanto che nonostante la polvere abbondante riusciva quasi a respirare aria fresca anzichè rarefatta e contaminata. Anche il falò, nonostante il fumo, grazie al ricambio e alle dimensioni molto ridotte, non inquinò particolarmente l'aria, ed anzi riscaldò l'ambiente in una maniera molto gradevole, giacchè quelle rovine erano decisamente fredde. Questo particolare fece scuotere Lara. Perchè le rovine erano cosi fredde, se si trovavano in uno dei deserti più caldi del mondo? Possibile che durante il crollo la piramide fosse sprofondato cosi tanto da raffreddare in quel modo l'ambiente? E se anche fosse sprofondata cosi tanto, la terra e la sabbia che la ricoprivano avrebbero dovuto compensare il freddo riscaldando la stanza. L'archeologa decise di investigare sulla questione, accendendosi una torcia al falò ed iniziando ad esplorare quella stanza. I muri ancora integri non ospitavano niente di rilevante, apparte i geroglifici graffiati e distorti per il crollo. Dalle pareti formatesi durante la distruzione della piramide, invece, riuscì a trovare un passaggio. Un passaggio stretto e buio, da attraversare gattonando, sperando che non si stringesse di più sul fondo. Lara iniziò ad attraversare il condotto, reggendo la torcia, gattonando a carponi. Le macerie cambiavano più volte la forma del condotto lungo il percorso, ma le lasciavano sempre qualche spazio o pertugio per passare. Finalmente, arrivò in fondo. Non era troppo lungo, ma abbastanza da farle ringraziare che non fosse lungo un metro di più. Il condotto finiva in un'altra stanza invasa dai detriti, semidistrutta dal crollo della piramide. Ma soprattutto questa camera era stata invasa dall'acqua, che scorreva da una direzione andando a fluire dall'altra parte della stanza. Questo spiegava il freddo: un'antica sorgente sotterranea, che aveva resistito al tempo fino a quando la piramide non le rovinò addosso. L'acqua era fredda, ma almeno era bevibile. Grazie ad essa, Lara si ristorò un poco, dopo chissa quanto tempo. Non sapeva per quanto avesse perso conoscenza, dopo il crollo. Forse un giorno, o anche due visto la sete che aveva. Aveva forse un principio di disidratazione, per cui raccolse l'acqua nella borraccia che portava alla cintura, scaldandola con la torcia prima di berla. Decisamente, il crollo doveva averla messa fuori combattimento per una trentina di ore visto le sue condizioni. Non che si lamentasse, ma comunque ora che era tornata padrona di se doveva trovare in fretta un modo per uscire da quella trappola. Iniziò a perlustrare la nuova stanza, cercando qualche altro passaggio. Trovò un nuovo cunicolo, grande all'incirca come il precedente, ma quando provò ad attraversarlo, si accorse che questo era chiuso. Il cunicolo non portava da alcuna parte, si interrompeva solo bruscamente contro una parete fatta di ciottoli e legno infranto. Lara cercò di apingere i detriti, per vedere se si riusciva ad aprire un varco, ma la parete sembrava compatta e solida. Quella non era una via di fuga. Lara tornò indietro, senza perdersi d'animo. Quando la vita ti chiude una porta ti apre un portone, si dice e di certo lei non era la persona che si arrende per cosi poco. Tornata nella stanza dell'acqua, cercò altri cunicoli, ma apparte quello bloccato e quello che riportava nell'altra stanza, non c'era un'altra apertura abbastanza grande da passarci. Senz'arrendersi, Lara provò allora a battere contro le pareti, in cerca di una più fragile, magari abbastanza da poterla abbattere. Le passò tutte, anche due volte l'una per sicurezza, ma nessuna sembrava adatta allo scopo. Parevano tutte piene, senza posibilità di abbatterle. Ma neanche questa volta si perse d'animo, decidendo di tornare nall'altra camera, quella in cui si era svegliata, che tra parentesi era anchè più calda grazie al falò. La ragazza si mise a strisciare per il cunicolo che aveva percorso in precedenza, scalciando verso le pareti di questo per controllare se fossero cave, ma nei pochi punti in cui sembrava la parete potesse cedere, tirando calci al muro tremava anche il soffitto del cunicolo, in un caso si era anche abbassato di qualche centimetro. Meglio non toccare più quel punto. Lara tornò nella stanza del falò, trovandolo quasi spento. Si mise da fare per riaccenderlo, prima di mettersi di nuovo a controllare le pareti, stavolta di questa stanza. Purtroppo, i detriti sembravano aver riempito ogni crepa, perchè nonostante si ostinasse a picchiare, nessuan suonava vuota o sufficientemente fragile. Stavolta, anche se non voleva ammetterlo, la speranza sembrava mancare. Sarebbe rimasta dunque intrappolata? Sarebbe finita cosi, quindi? Intrappolata in una tomba a morire di fame? No, non poteva essere cosi! Lara non si dava per vinta, ma al momento non aveva altre idee. Un po' per dare tregua ai vari graffi e contusioni che aveva, un po' per far sbollire i nervi e cercare razionalmente una soluzione, l'avventuriera si mise seduta, per riflettere. Ma era difficile pensare concretamente in quella situazione, per cui ben presto cominciò solo ad osservare il fuoco, che bruciava al centro della stanza. Anche se lo aveva alimentato, cominciava a spegnersi, di minuto in minuto. Lo guardava semplicemente affievolirsi, lentamente, fissando la fiamma che si rimpiccioliva, che diventava più tenue, diventando più silenziosa e sempre più tremolante. Tremolante... La fiamma tremava molto, ora che si era attenuata. Come mai tremava cosi tanto? Lara ebbe una rivelazione. Poggiò l'orecchio a terra, sentendo delle vibrazioni. Vibrazioni soffuse, distanti, ma sempre vibrazioni. Provò ad alzare la testa, chiudendo gli occhi e concntrandosi solo per udire. Udire qualcosa, qualsiasi cosa. Appena il fuoco si affievolì abbastanza, iniziò a sentire lontanissimi come dei rumori. Rumori di quancosa che smuove la terra e la pietra. Lara capì allora che Von Croy doveva essersi salvato dal crollo. Il suo mentore e persecutore in quell'ultima avventura si era salvato, riprendendo il controllo di se dopo la possessione di Seth. Ed ora la stava cercando! Doveva aver avviato degli scavi di salvataggio. Prima, per la furia di trovare una soluzione da sola, non aveva notato le vibrazioni, ma ora che si era concentrata su queste, aveva finalmente sentito che qualcuno stava venendo ad aiutarla. Per quanto avrebbe voluto farcela da sola, ricacciò indietro l'orgoglio e accettò di farsi aiutare, dato che questa volta ne aveva davvero bisogno. Ma non sarebbe certo rimasta solo ad aspettare, non poteva certo lasciare qualcosa di intentato. Lara iniziò ad alimentare ancora il falò, usando tutta la legna di scarto che riusciva a trovare dalla costruzione crollata. Aumentò almeno un paio di volte il volume di quest'ultimo, generando molto più fumo. Si fermò solo quando questo stava iniziando a riempire la stanza. Il fumo nero avrebbe indicat un punto esatto in cui scavare. Lara fu costretta ad abbandonare di nuovo quella caverna, per non farsi sopraffare dal fumo, tornando in quella dell'acqua. Li iniziò a radunare un po' di legna da quella crollata, per poter alimentare ancora il falò nell'altra camera, segnalando la sua posizione ai soccorritori. Non aveva cibo con se, ma aveva l'acqua e il modo per segnalare la sua presenza. Avrebbe potuto sopravvivere per un po' di tempo, razionando la legna di segnalazione e quella per riscaldarsi. La stanza dell'acqua era molto fredda, per cui quando avrebbe dovuto riposare, lo avrebbe fatto nella stanza del falò. Fu così che cominciò a trascorrere i giorni. Alimentò il falò, bevve, si riposò e cerco di tenere la mente occupata. I giorni passavano tremendamente lenti e noiosi, nonostante lei cercasse sempre di trovare un'altra via d'uscita, senza successo. L'unica consolazione arrivò solo un paio di giorni dopo l'inizio di quella forzata permanenza: le vibrazioni aumentavano, simbolo che i soccorsi c'erano per davvero, e scavavano nella sua direzione. Non sapeva quanto ci volesse ancora, ma avrebbe cercato di resistere. E resistette davvero, nonostante ci vollero diversi giorni. Non potendo nutrirsi d'altro, iniziò a bere frequentemente e abbondantemente, per combattere la fame e la disidratazione. Erano passati almeno una decina di giorni, anche se non riusciva bene a tenerne il conto la sotto, prima che le vibrazioni cominciasserò ad essere accompagnate da suoni ben distinguibili. Lara cominciò a batere ancora sulle pareti ed ad urlare, oltre che ad affumicare la stanza per segnalare la sua posizione. I soccorsi, alla fine, stavano arrivando, anche se con una lentezza cosi dolorosa. Dovette di nuovo farsi forza, confidando che andasse tutto bene, che avesse ancora tempo e che i soccorritori si sbrigassero. Non era da lei affidarsi cosi agli altri, ma essendo rinchiusa forzatamente da giorni in quelle camere anguste senz'altra compagnia di un falò, per questa volta non avrebbe fatto troppi problemi a riguardo. I giorni passavano ancora, ma perlomeno portavano sempre più rumore e speranze. Alla fine, riuscì persino a sentire le voci dei suoi salvatori. Erano molto vicini. Sentì qualcuno che urlava di aver trovato qualcosa in un'altra lingua. Non si aspettava certo di sentire un accento Inglese e quindi la voce non la lasciò delusa, anzi le diede la forza per battere ancora sulle pareti e urlare a più non possò, incitando i suo salvatori. Dopo averla sentita, questi lavorarono ancora più allacremente, scavando con precisione ed accortezza, ma anche di buona lena, per aprire finalmente il passaggio verso la salvezza, tutto il giorno, tutta la notte e tutto il giorno successivo. Alla fine, il soffitto della sua prigione fu infranto da punte di ferro, che rupperò la roccia ed entrarono nella sua prigione. La luce che ne scaturì la acceccò, ma le fece anche capire che era finita. Finalmente, l'avrebbero tratta in salvo. Dopo almeno diciannove giorni secondo il criterio con cui gli aveva contati, i suoi salvatori penetrarono nella tomba, quasi senza far cadere dal soffitto neanche la polvere del loro scavo, segno di quanto avevano lavorato duramente e professionalmente per non mettere in pericolo la suavita. In meno di un'ora da quanto le punte avevano lasciato filtrare la prima vera luce del giorno, i lavoratori avevano già allargato a sufficienza il passaggio per calarsi all'interno e recuperare così finalmente l'archeologa. Gli Egiziani la aiutarono in tutto, anche se lei trovava quasi fastidiose tutte quelle precauzioni. Appena portata in salvo, un dottore la visitò immediatamente, curando tutte quelle ferite che non erana guarite da sole. Molto poche, a dire il vero. Dopo di questo, le diedero subito da magiare, dei vestiti puliti e un letto in cui riposare, in una grande tenda, probabilmente una usata dai capi. Le dissero che avrebbero informato subito il capo degli scavi del suo ritrovamento, e che questi sarebbe giunto subito dall'Inghilterra, col primo volo, dopo aver riportato lo zaino di Lara ai suoi cari per rassicurarli. Era stato proprio Von Croy a condurre le operazioni, e secondo i sorveglianti che sapevano parlare Inglese, avrebbe voluto restare per portare direttamente lei in patria, anzichè lo zaino, ma era stato costretto al rientro nientemeno che da un angosciatissimo maggiordomo molto insistente. Lara non ricordava Winston così apprensivo da voler stringere tra le mani personalmente la prova della sua sopravvivenza, soprattutto quando questa poteva preannunciare un possibile salvataggio già nel corso delle successive ore, ma decise di non fare domande per quel giorno. Avrebbe aspettato l'arrivo di Von Croy per farsi raccontare tutto. Per la prima volta dopo giorni, potè dormire su un vero letto anzichè su un pavimento umido. Quando si svegliò, probabilmente ne aveva abusato, in quanto vide il sole del giorno filtrare nella tenda, lato probabilmente già da ore. Si sentiva anche affammata. Ma tutto questo era in secondo piano rispetto alla persona che le era accanto, e che le diede il buon giorno "Ben svegliata, signorina Croft." Disse Werner, Werner Von Croy, con il suo tipico accento Austriaco. Lara lo riconobbe subito, rimanendo a bocca aperta, ma vide anche il viso disteso e rilassato di un vero Werner, non più il ghigno malefico del perfido Seth che lo controllava. Aveva anche ripreso a parlare con il suo tipico accento, caratteristica che aveva perso durante la possessione. Lara si fidò, rispondendo cortesemente al vecchio collega "Werner, dunque è vero che ci sei tu dietro a questo... 'Scavo di salvataggio." Werner trattenne un risolino, commentando solo in risposta alla sua ospite "Ja. Ci sono proprio io dietro a questo. Non potevo certo lasciarti sotto un'intera piramide dopo che questa ti è crollata sulla testa, mia cara imprudente ragazza." Werner sembrava decisamente amichevole, anche se non ammetteva che la piramide le era crollata addosso anche per colpa sua. Sembrava quasi che la trattasse come ai tempi del suo apprendistato, come fosse ancora una sua alieva. Per quanto Lara sapesse di non essere più un'alieva, e forse di essere pure diventata lei la maestra visto l'entità dei suoi recuperi, si sentì quasi rassicurata dal tono di Werner. Non solo era tornato in se, ma sembrava averla finalmente perdonata per quanto successo in Cambogia, tanto tempo fa. "E' bello rivederti, Werner. Rivederti davvero." Disse Lara, davvero compiaciuta di essere riuscita a fare quello che non aveva fatto anni fa. Werner inchino il capo, dicendo semplice "E' bello anche per me rivederti, Lara." Disse, prima che una figura massiccia entrasse nella tenda con un piccolo tavolo, seguito da altre figure più minute con dei piatti per un pranzo frugale ed una brocca d'acqua. Lara vide i lavoratori apparecchiare, ma prima di fare domande, Werner rispose "Hai bisogno di mangiare, per rimetterti in forze. Quando hai finito, affacciati alla tenda, e provvederò a mandarti il dottore. Devi per forza farti visitare da un medico esperto, quello che hai affrontato non è uno scherzo." Disse Von Croy, pacato. Lara si sentiva decisamente affammata, per cui non protestava per il pasto, ma lo fece per il dottore "Sto bene. Mi sento ancora abbastanza bene. Non mi serve un dottore." Disse, ma Werner non sembrava darle troppo retta "Andiamo, ragazza! Non ti metterai certo a fare i capricci alla tua età." Disse all'inizio, ma subito si corresse "Per favore, Lara. Sii ragionevole. Un'intera piramide tra le più grandi mai costruite ti è caduta addosso, intrappolandoti per settimane. Devi almeno lasciarti visitare, mi sembra il minimo! Ti prego, lasciati visitare dal dottore. Intanto, io mi occuperò di organizzare un volo per tornare a Londra. Winston è molto ansioso di riabbracciarti. Mi ha quasi soffocato di raccomandazioni e mi ha fatto promettere che sarei tornato con te il più in fretta possibile." Si lamentò Von Croy, con una smorfia nel parlare di Winston e le sue attenzioni. Lara non si ricordava Winston così... Winston non era mai stato troppo aggressivo o prolisso... Forse la sua scomparsa lo aveva scoinvolto così tanto? Lara non sapeva cosa pensare, per cui decise di annuire solamente, accettando la proposta "Va bene, allora... Vedrò il tuo dottore, ma che sia una cosa rapida." Werner sorrise, compiaciuto "Grazie Lara. Chiamami non appena hai finito il pranzo e non appena hai visto il dottore. Starò nella tenda accanto." Si congedò, prima di uscire dalla tenda. Lara consumò il pranzo, ma invece di scappare come avrebbe voluto fare, qualcosa la spinse a assecondare Von Croy e chiamare il medico, facendosi visitare. Dun tratto si sentiva stanca, ed assonnata... Che i cibi Egiziani fossero cosi pesanti? O forse era solo la stanchezza accumulata che la metteva fuori gioco. Non sapeva dirselo. Il dottore le fece alcuni test, per accertarsi delle sue condizioni. Poi le fece anche un'iniezione per prevenire un qualche problema che Lara non aveva capito bene, per la stanchezza. Si sentiva ancora più assonnata, per cui appena il dottore se ne fù andato, Lara torno a stendersi sul letto, incapace di tenersi sveglia. Era come se... Se l'aveserò sedata...Sedata? Lara tornò in sè, solo dopo un tempo indefinito. Quanto aveva dormito? E cosa le avevano fatto mangiare in verità? E anche quella iniezione, cos'era? Lara si sveglio nella tenda, trovandosi Werner sempre al cuo finaco. L'archeologo sembrava felice "Cosa diamine..." Fece per chiedere Lara, ma Werner le rispose tranquillamente "Ben svegliata, ragazza mia." Disse sereno, ma Lara non lo era affatto. "Werner, che diavolo succede? Perchè mi hai dato del sonnifero?" Gli chiese infuriata, ma Von Croy sembrò scioccato da questa domanda "Sonnifero? Di cosa stai parlando?" Lara si alzo di scatto a quella risposta, continuando "Sto parlando di quello che hai fatto mettere nel mio pasto, e dell'iniezione che mi ha fatto il tuo medico. Che intenzioni hai, Werner?" Sbraitò, infuriata, guardando in faccia Werner che sembrava molto sorpreso. "Nel tuo pasto? Iniezione? Io non... Io non capisco." Lara era tentata di afferrarlo, ma si trattenne solo per il fatto che Von Croy fosse appena stato vittima di una divinità Egiziana "Non mentire, Werner! Il medico e chi ha preparato il cibo ieri sono sotto i tuoi comandi! Perchè hai voluto mettermi fuori gioco? Cosa cerchi?" Chiese ancora, sempre fissando il suo vecchio mentore. Prima di essere afferrata alle spalle! Dei sorveglianti erano entrati nella tenda da dietro di lei, quando l'avevano sentita gridare contro il padrone. Von Croy sospirò, scuotendo il capo. "Lara, Lara, Lara. Perchè devi sempre creare questi problemi? Non potevi semplicemente far finta di niente, ja?" Le domandò sorridendo, prima che uno dei suoi assalitori le infilasse un ago in un braccio, iniettando qualcosa. Von Croy sorrise ancora. "Non ti preoccupare, mia cara: non ti farà del male." Disse, prima di guardarla con due occhi malefici mentre lei si assopiva per il veleno tranquillante "Non ho ancora finito con te, stolta insolente!" Disse, recuperando la perfidia e perdendo l'accento Austriaco...
 
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view post Posted on 25/11/2010, 13:32
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DRAGO DELL'ELETTRONICA

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io conto di leggere tutto meglio e con calma in un formato con cui poter leggere tranquillamente come un libro!
 
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view post Posted on 25/11/2010, 14:49
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io non stò riuscendo a seguirti davi..
ma conto anch io di leggermi tutto..magari appena posti la versione da scaricare e cosi lo leggo quando trovo tempo e tutta d un fiato..
scrivi davvero benissimo..
 
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Sean_Barrett
view post Posted on 26/11/2010, 01:06




Spettacolare Davide. Ho ceduto alla tentazione di leggerne un pezzeto, ma conto di poter leggere l'intera storia tramite un bel file che integri tutti i capitoli.

Scrivi alla grande! ;) ;)
 
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view post Posted on 30/11/2010, 23:47
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Sacerdotessa, conoscitrice di dottrine religiose e mistiche, ritualistiche esoteriche

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Ho letto a pezzi purtroppo per motivi di tempo, ma aspetto di leggere tutto di fila, anzi conto proprio di stampare il tutto per poi leggerlo comodamente a letto prima di andare a dormire alla sera , e' scritto troppo beneeeeee!
 
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view post Posted on 1/12/2010, 18:03
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Rieccosi al consueto appuntamento del Mercoledì di Larson (MDL)

Altro filmato di gioco, altro capitolo della fiction! Se vi state chiedendo quanti capitoli ci siano in tutto, vi rispondo: LEGGI E ZITTO! XDDD Scherzo, ovviamente!
Beh, i capitoli sono molti, quindi ce ne sarà ancora per un po'... A questo proposito, mi stavo chiedendo: visto che in molti non riescono a starci dietro e preferiscono aspettare che la storia sia finita per scaricarla tutta in un colpo solo, allora forse sarebbe il caso che non postassi più i capitoli settimanalmente, ma che la postassi semplicemente tutta appena l'ho finita?

Voi cosa preferite?
Continuò con le uscite settimanali + tutta quando è finita?
O preferite che la posti direttamente tutta appena è finita?
Al popolo la parola!

Intanto, per non saper ne leggere ne scrivere...




Capitolo 6: ... a piramide

Quando Lara riprese conoscenza solo il giorno seguente. Von Croy non era affatto rinsavito. Avrebbe dovuto capirlo da tutti i segnali che aveva avuto, ma era stata sopraffatta dalla stanchezza e dalla gioia di essere finalmente uscita da sotto le macerie della grande piramide per rendersi conto che le nuvole non si erano affatto diradate, anzi ora il temporale impazzava più che mai. Era stata legata, mani e piedi, e messa su un furgone assieme a dell'attrezzatura da scavo ed due guardie. Von Croy doveva temere la sua fuga, difatti le guardie guardavano dritte verso di lei, ed avevano anche le armi spianate, pronte al minimo movimento. Una di loro la salutò con un ben svegliata nella sua lingua, fissandola insistentemente senza distrarsi un attimo. I nodi erano belli stretti e fatti bene: scioglierli sarebbe stato un lavoro complicato, soprattutto con due seccatori a guardarla. Si sentiva quasi lusingata: Von Croy si era dato un gran da fare per evitare la sua fuga. Aveva lavorato proprio bene. Lara tentò comunque di sciogliere i nodi, il più lentamente e possibile per non insospettire le guardie, ma per farlo ci sarebbe voluto diverso tempo. Il furgone era in movimento, verso non si sa bene quale meta, per cui Lara mascherava i movimenti con i sobbalzi della camionetta, ma comunque l'impresa non era facile. Lavorò per tutto il viaggio, ma quando alla fine il furgone si fermò, non era ancora riuscita a liberarsi. Proprio un gran bel lavoro avevano fatto con quei nodi, per riuscire a tenerla ferma tutto quel tempo. Le due gurdie la trasportaronogiù dal veicolo, slegandogli i piedi solo dopo essersi allontanati da veicolo e solo tenendole un fucile puntato. Solo una delle due guardie si vidava ad avvicinarsi, mentre l'altra la teneva costantemente sotto tiro curandosi solo di essere in una posizione dove il suo compagno non avrebbe ostacolato il colpo. Davvero niente male come precauzioni, per il trasporto di una sola donna, debilitata da un lungo soggiorno forzato nelle profondità di una piramide crollata. Von Croy era stato decisamente chiaro sul modo di trattare la loro ospite. Le due guardie la condussero con le braccia legate attraverso un piccolo campo scavi. Molti lavoratori si alternavano alle operazioni, velocizzando il più possibile il lavoro di scavo poco distante da li. Lara riuscì ad intravedere il campo, notando che i lavoratori scavavano con precisione per rinvenire qualcosa sotto la sabbia... I bordi dello scavo seguivano delle rocce lavorate e squadrate, una specie di imbuto, che i lavoratori cercavano di svuotare il più velocemente possibile, lavorando contro il vento, la sabbia e gli altri agenti atmosferici che sembravano lavorare affinche quella costruzione rimanesse segreta. Le guardie le diedero poco tempo per ammirare lo scavo, portandola subito verso una grossa tenda, probabilmente quella del loro capo. Difatti, all'interno c'erano alcune persone in giacca e cravatta, oltre che alcuni sorveglianti agli scavi armati. E c'era anche Von Croy. "Ben arrivata signorina Croft! Ha fatto buon viaggio?" Chiese questi, ironico, verso di lei. Parlava con accento Austriaco, di nuovo, ma ormai Lara sapeva che quello era solo un trucco "Mai buono come lo farai tu, razza di sciacallo!" Lara aveva soltanto parlato, non si era neanche mossa, ma lo stesso tutti i sorveglianti li dentro oltre che le sue due guardie si mossero estraendo le armi e puntandola all'unisono, pronti a fare fuoco. Werner ridacchiava sotto i baffi "Via, via, ragazza mia. Non è il caso di prendersela tanto. Siamo tra amici qui, ja?" Chiese, ma Lara sbuffo, irata "Smettila con questa messa in scena e dimmi invece che cosa vuoi per avermi tenuta ancora in vita?" Gli rivolse la domanda, in effetti pertinente. Von Croy non sembrò smuoversi, continuando a sembrare divertito, mentre si sedeva comodamente dietro ad un tavolino con apparecchiata una teiera e una tazza "Che cosa voglio? Oh, ma è quello che vuoi anche tu: recuperare oggetti preziosi dalle tombe di antichi re del passato ormai dimenticati." Disse, con una vena di ironia più leggera, ma sempre presente. Lara fece per fare un passo avanti, ma una guardia le si fece contro, tenendola per un braccio. "Ti ho detto di finirla con questa commedia, Seth! Facciamola finita ora!" le disse decisa, ma la guardia continuava a trattenerla. Von Croy prese la teiera, versando qualcosa nella sua tazza e alzo infine questa alle labbra, sorseggiando lentamente, prima di rispondere "Seth? Credo che tu ti stia sbagliando, mia cara." Sorrise, guardandola tenendo quella tazza piena davanti a se, mentre il leggero vapore saliva adombrando il volto dell'archeologo, non più padrone di se. Lara fece per fare un passo avanti di nuovo, ma la guardia continuò a trattenerla, mentre la seconda la colpì all'interno del ginocchio col calcio del fucile, facendole piegare una gamba e crollare in ginocchio forzatamente. Werner ne fù di nuovo divertito, ma simulò "Giovani giovani, calmatevi! Non c'è bisogno di questa brutalità! Siamo tra persone civili, possiamo tranquillamente parlare." Disse, prima di aggiungere "Sai, cara signorina Croft? I tuoi tentativi di ostacolarmi, purtroppo, hanno sortito un certo... Effetto..." Disse, senza somporsi particolarmente, prima di riprendere a parlare "Sfortunatamente, quanto successo a proposito di Horus mi ha lasciato... Come posso dire? Momentaneamente privo di risorse essenziali per il mio scopo. Privo di una risorsa estremamente importante al mio scopo." Disse, sorridendo di nuovo verso di lei "E visto che sei stata tu a privarmi delle mie risorse, ora credo sia giusto che mi aiutiati a riottenerle, cara ragazza." Concluse Von Croy, sempre guardandola con quel sorrisetto maligno sulle labbra. "Mai!" Fu l'unica risposta di Lara, che veniva ancora trattenuta da una guardia, dopo essere stata costretta a terra. Werner semplicemente disse "Mai dire mai, ragazza mia!" Disse, prima di sorseggiare ancora una volta la bevanda calda nella sua tazza. Lara non sapeva cosa fare. Di solito si affidava al suo istinto, ma in questo caso, nulla sembrava poter dare una soluzione. Era costretta a terra, trattenuta da una guardia armata, con le mani legate. Aveva attorno un sacco di guardie, con le loro armi puntate, verso di lei. Inoltre Von Croy, per quanto ora era sgradevolmente posseduto, restava comunque innocente: non era colpevole di quanto stava accadendo e quanto stava succedendo, in quanto non era lui ad essere l'artefice di tutto questo, bensì lo era Seth, che ora occupava abusivamente il suo corpo. Per quanto Lara desiderasse farlo tacere, non voleva fare del male a Von Croy. Ma come fare per rimuovere Seth senza uccidere Von Croy? L'armatura di Horus era stata distrutta, da Seth stesso, proprio quando lei pensava di averlo imprigionato. Ed invece era solo riuscita a farsi sotterrare da una piramide per più di venti giorni, prima di essere liberata da Seth stesso... Come ne sarebbe uscita, stavolta, da questa situazione? Il suo nemico continuò, ancora una volta, sempre tenendo quella tazza davanti a se "Hai già dimostrato di essere affascinata dalla storia Egizia, ragazza mia. Conosci il mito di Seth e di Horus, non vi è dubbio, ma conosci anche quello del padre di Horus, Osiride?" Lara continuava a fissarlo male, mentre un'altra guardia si faceva avanti, prendendola per l'altro braccio e rimettendola in piedi. L'archeologa rispose alla domanda, solo per capire dove volesse andare a parare "Osiride era la divinità Egizia della fertilità e dell'agricoltura, prima di essere ingannato ed ucciso da Seth." Werner sorrideva ancora, con la tazza fumante sempre accostata davanti alle labbra, quasi volesse nascondere la sua bocca mentre proferiva parola "Ucciso due volte da Seth. La prima annegato nel Nilo in una bara, la seconda, dopo essere stato resuscitato dalla sua sposa Iside, durante un combattimento leale." Lara lo interruppè, sorridendo lei stavolta "La mitologia dice che fu assassinato a tradimento da Seth." Werner non sembrò prendersela per quell'osservazione, difatti continuò come se nulla fosse "Seth, poi, ne divise il corpo in quattordici parti, poi recuperate ancora da Iside per essere mummificate da Anubi, il quale divise i pezzi in cinque parti: quattro organi vennero inseriti nei vasi canopi, posti sotto la custodia di quattro divinità, ed il corpo vuoto, sotto la custodia di Anubi stesso prima poi di Horus e Iside." Disse, concludendo la spiegazione di teologia Egizia, alla quale Lara domandò "La mitologia dice anche che torno in vita una seconda volta dopo la bandizione di Seth da questo mondo per mano di Horus, diventando il dio degli inferi adetto a pesare i cuori delle anime nel loro passaggio all'aldilà." Werner scosse la testa, rispondendo veloce "Non tornò mai in vita, dopo essere stato diviso e mummificato. Rimase morto e diviso in cinque parti." Rivelandosi un po' troppo concitato nel dare questa informazione, quasi fosse stato li a guardare quando ciò avvenne. Il che è strano dato che, nonostante l'età, Von Croy non era cosi vecchio da aver potuto osservare un avvenimento simile. Cosa che però non vale per il vero possessore del suo corpo al momento. Lara sorride pensandò ciò, ma quindi tornò al presente, domandando "Comunque sia, cos'ha a che fare tutta questa storia con il fatto che sei senza... Senza 'mezzi'?" Chiese, ovviamente intuendo che mezzi, in questo caso, significava poteri. Werner non si fece aspettare con la risposta "Osiride era padre di Horus, fratello di Seth, divinità conosciuta ed onorata in tutto l'Egitto. I suoi poteri, benchè inutili nel modo in cui gli usava, erano pari a quelli del fratello Seth e del figlio Horus. Per non contare le richezze che possedeva. Quelli sarebbero di sicuro degli ottimi mezzi per la mia causa." Lara continuava a guardarlo stupita, intunedo il suo piano. "Vuoi rubare i poteri di Osiride per ristaurare i tuoi?" Chiese esterrefatta, verso Von Croy, il quale sorrise ancora di più, commentando subito per non destare sospetti nei suoi sottoposti umani. "Se credi a queste cose, diciamo di si. Al momento direi che mi accontenterei dei suoi tesori." Lara stava per dire qualcosa, quando si fermò di colpo. Cosa dire, al momento? Quali erano le parole giuste per rispondergli... Non lo sapeva, ma sapeva che non poteva permettergli di rubare i poteri di Osiride. Werner continuò, dicendo solo "Tenetevi pronta: appena i miei lavoratori avranno finito di liberare l'ingresso delle piramide di Osiride, sarà compito vostro cercare il primo pezzo di Osiride: il corpo. Questa tomba è stata realizzata da Horus per commemorare il padre. Al suo interno si trova il corpo di Osiride, e le rispettive fortune. Sarai tu ad aprirmi la strada fino a tali fortune." Sorride ancora compiaciuto, prima di ordinare "Portatela via, al momento non mi è utile." Le guardie chinarono il capo al loro padrone, prima di portare via Lara. L'archeologa si vide trascinata di nuovo all'esterno. Stava calando la sera, ed il deserto si stava scurendo velocemente. La misero in una tenda ben sorvegliata, legandola al palo di sostegno di questa, adottando tutte le precauzioni possibili. Lara avrebbe voluto scappare da li, ma purtroppo la faccenda era molto complicata. Non solo c'erano guardie tutt'attorno alla tenda, ma due di esse stazionavano sempre all'interno di questa, tenendola sotto tiro. Per non contare poi il fatto di essere ancora debilitata dal periodo forzato nella piramide crollata e dai tranquillanti che Von Croy le aveva fatto prendere a forza per tenerla sedata fino al giorno del trasferimento. Quanto la aveva tenuta sedata senza lasciarla svegliare? Probabilmente almeno un paio di giorni, a giudicare dai segni delle iniezioni sulle braccia. L'aveva lasciata stordita per diverso tempo, in modo da controllarla facilmente. In quello stato non poteva pretendere troppo da se stessa, dopo le lunghe prove che aveva dovuto sopportare. Per quella sera, si sarebbe dovuta accontentare di rimettersi in forze, per agire il giorno dopo. Vennerò a portarle da mangiare e da bere. Da prima, Lara cercò di ipotizare un piano per liberarsi approfittando del momento, ma vi rinunciò accettando invece di buon grado il cibo e l'acqua che le venivano imboccati. Se si fosse dimostrata docile, sulle prime, li avrebbe sicuramente sorpresi quando finalmente fosse stata in forze per ribellarsi. La prese calma, prendendosi la notte per riposare, ma al mattino seguente, era di tutt'altro avviso. Si sentiva molto meglio dopo un pasto ed una dormita non indotti farmacologicamente. Stavolta non sarebbe stata cosi 'docile' come il giorno prima. O, almeno, non lo sarebbe stata se si fosse presentata l'occasione. Già in mattinata, venne aumentato il numero di guardie armate nella sua tenda, per assicurarsi che non facesse scherzi, e poco prima di mezzogiorno si udì una grande esplosione. Qualcosa era saltato per aria all'esterno nel centro scavi. Ci vollero solo pochi minuti dopo lo scoppio, perchè Von Croy stesso entrasse nella sua tenda, con altre guardie armate "Buon giorno, ragazza mia! Ti sei riposata, ja? Spero di sì, perchè oggi dovrai ripagarmi per tutto quello che mi hai fatto passare nelle ultime settimane!" Disse sorridendo soddisfatto, prima di chiamare un lavoratore normale affinchè la slegasse. Il lavoratore era disarmato ed eseguiva solo ciò che i sorveglianti gli avevano detto di fare sotto minaccia delle armi, non era uno di loro propriamente. Lara non volle fargli del male, non come avrebbe fatto ad una guardia, anche perchè molto probabilmente non avrebbero esitato a sparare anche sul lavoratore stesso per colpire lei, per cui si lasciò solamente liberare senza tentare una sortita. Una volta che ebbe mani e piedi liberi, si alzò in piedi, sempre sotto minaccia delle armi. Il lavoratore venne fatto allontanare subito, mentre i sorveglianti la fecero uscire sempre con le armi puntate. Venne accompagnata fino alla scavo, che solo allora si mostrò per quello che era: una grossa costruzione quadrata, che scendeva stringendosi, proprio come una piramide al contrario. I bordi erano erosi dalle intemperie e dagli scavi, ma i blocchi utilizzati erano ancora ben visibili. Lara stava esaminando la strana piramide rovesciata, quando una guardia la spinse dentro. La ragazza finì rotolando su una parete di roccia, arrivando cosi sul fondo. C'era una piattaforma, poco prima che i lati si unissero in una punta, e Lara ci finì sopra nella maniera meno confortevole. Un lato non scendeva obliquamente, ma si compiendo una piccola deviazione e scendendo in maniera perpendicolare al terreno, formando un entrata. I ciottoli anneriti e l'odore di esplosivo non lasciavano dubbi: la porta era stata fatta saltare. Ecco il perchè dell'esplosione, prima. Ma adesso, l'archeologa sentì una nuova esplosione, molto più piccola. L'esplosione di un colpo. Sopra, le guardie si erano messe a sparare ai lavoratori, per metterli a tacere per sempre su quanto avevano fatto e visto in quello scavo. Girandosi verso l'alto, fece appena in tempo a vedere Von Croy che, rivolgendosi in lingua ad un sorvegliante, gli ordinava di catturare qualche lavoratore vivo per usarlo come schiavo nella piramide, se mai ci fosse stato qualcosa da rubare facendo del lavoro pesante. Le tombe straripavano di passaggi segreti e simili, anche lei lo sapeva bene. Ma non tutte le guardie si erano dirette allo sterminio dei lavoratori: alcune rimanevano sulla sommità, osservandola e tenendola sempre sotto tiro. Von Croy si unì a loro, sorridendole dall'alto "Molte bene, cara ragazza! Ti offro la tomba di Osiride! Sei libera di esplorarla per prima, ti meriti questo onore!" la irrise, dall'alto. Se avesse avuto le sue armi in quel momento... Probabilmente si sarebbe pentita di aver fatto del male al suo vecchio mentore, ma la soddisfazione di far tacere l'impostore che lo manipolava sarebbe stata troppo grande. Lara gli voltò le spalle, entrando dunque nell'ingresso posto in quella strana piramide rovesciata.
 
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Bryan_MacLain
view post Posted on 2/12/2010, 16:01




settimanalmente va benissimo ;)
 
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view post Posted on 8/12/2010, 22:04
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Vox populi! O meglio, vox personam, dato che solo Manuel ha dato il suo giudizio sull'argomento!
Per me non c'è grande differenza! Postare un capitolo ogni mercoledi o andare semplicemente ad oltranza finche non è finita tutta, non mi cambia poi molto.

Bene allora, per oggi ho in servo un livellino di gioco, un po' corto, ma comunque interessante! Eccovi il capitolo riguardante la tomba di Osiride! Ci rivediamo la settimana prossima per la Piramide di Osiride! A proposito, non preoccupatevi: dicendo 'ci vediamo settimana prossima' intendo solo in questo topic e solo per la Fan Fiction. Su forum ci sono tutti i giorni, almeno due volte al giorno (durante la pausa pranzo e alla sera). Se non scrivo niente non è perchè non ci sono, è solo che sono un po' stanco... Queste nevicate repentine e anticipate mi hanno mandato fuori fase per lavoro e per tutto! Appena la cosa si sistema, vedrò di rimettermi in carreggiata! ^^



Capitolo 7: La tomba di Osiride

Lara entrò nella tomba, scavalcando i detriti ancora posti all'ingresso fatto saltare in aria. La porta si apriva su un corridoio di pietra che scendeva verso il basso, immerso nell'oscurità più fitta. Portando una mano alla tasca, notò che le avevano portato via anche i bengala. Nonostante la situazione non le piacesse, fu costretta ad urlare "Ho bisogno una torcia!", verso l'esterno, verso Von Croy e le sue guardie. Werner ripete le parole di Lara nella lingua dei sorveglianti, facendo subito andare uno di essi a prendere una torcia per l'archeologa. Ne portò una abbastanza rozza, di legno e stracci, la accese e la lanciò alla base della piramide, rischiando di farla spegnere, ma fortunatamente non fù cosi. Lara fu costretta ad uscire di nuovo alla sguardo di Von Croy e dei suoi sgherri, chinandosi per raccogliere la torcia accesa. Quanto avrebbe voluto poterli avere a portata di mano... Purtroppo, però, Werner ordinò subito di tenerla sotto tiro, per cui fu costretta un'altra volta a capitolare, semplicemente iniziando ad esplorare la piramide rovesciata. Lara tornò nel corridoio, seguendolo verso le profondità. La fiaccola accesa illuminava finalmente le pareti di roccia, rivelando alcuni geroglifici semi cancellati dal tempo. L'archeologa li esaminò velocemente, notando che parlavano della mitologia Egiziana, del mito di Osiride. Mentre scendeva il corridoio, tenne comunque un occhio su quei geroglifici, ripassando la storia del mito di Osiride, della moglie Iside, del figlio Horus e del traditore Seth, suo fratello, che lo uccise, proprio come aveva spiegato poco fa Von Croy, o meglio Seth stesso. Leggendo quei geroglifici, però, notava alcune cose che non tornavano. In effetti, non parlavano di una successiva resurrezione di Osiride come divinità degli inferi, dopo che i suoi pezzi vennerò ritrovati dalla moglie Iside, ma parlavano invece di come Anubi mummificò i suoi resti e diede i suoi resti in custodia delle guardie scelte chiamate 'I figli di Horus'. Subito dopo quella parte, però, le scritture erano più rovinate e confuse, facendole perdere il filo. Ad un certo punto, intravedeva in una pittura un immagine dove Horus sembrava strappare ad Anubi i resti di Osiride. I geroglifici menzionavano più volte le parole sbaglio e tradimento, ma l'erosione e la cancellazione dei simboli rendevano difficile stabilire a cosa si riferissero. Tra una riga e un'altra riusciva anche a distinguere simboli sconnessi su Horus e la battaglia con Seth, oltre a confusi rimandi sul destino di Osiride, su Anubi e sui figli di Horus. Affrettò il passo quando i simboli cominciarono ad essere troppo confusi per poterli tradurre, arrivando quindi in una camera. Il corridoio persorso si affacciava in una stanza quadrata, rivestita di pitture con incastonate delle pietre preziose sulle pareti e alcuni anelli metallici sui cui erano ancora appese delle torce mai utilizzate, conservate nei secoli. L'archeologa accese quindi le varie torce, illuminando la stanza. La camera delle pitture aveva una porta all'estremità opposta a quella dalla quale era arrivata, ma questa era chiusa da una robusta cancellata metallica. Lara si guardò attorno, cercando una via d'uscita. Notò che le gemme ad un'estremità della parete sembravano uscire da essa, formando degli appigli. Alzando lo sguardo, riusciva anche a notare delle sporgenze sul soffitto, delle piccole aste che fuoriuscivano per qualche centimetro dal soffitto appese a due sparre laterali ognuna, abbastanza larghe per essere afferratae All'altra estremità della stanza, notava un'asta, fissata al muro proprio ad un lato di una fessura verticale. Una leva, forse? Lara decise di provare. Lasciò a terra la propria torcia, issandosi sulla parete afferrando le varie gemme sporgenti. Queste costituivano degli appigli molto piccoli ed insicuri, ma che per una persona allenata come lei bastavano ed avanzavano! Lara salì fino in cima alla parete, lanciandosi verso il soffitto e afferrandosi alle sbarre. Queste tremavano, sotto al suo peso. Quella a cui si era aggrappata sempro fare della resistenza per qualche attimo, prima di fuoriuscire dal soffitto. Una specie di prova a tempo: se rimaneva per troppo tempo appesa, le aste cadevano, impossibilitandola ad aggrapparsi all'asta successiva. Scatto immediatamente, prima che l'asta cadesse nel vuoto, afferrandosi a quella successiva e da questa a quella ancora dopo, muovendosi in modo ecquilibristico fino all'ultima, dalla quale si slancio verso la leva alla parete. La afferrò al volo, notando come il suo peso fu sufficiente per mettere in moto una serie di contrappesi che, rumorosamente, fecero alzare la cancellata in ferro che bloccava l'accesso alla camera successiva. Lara stava per mollare la presa, ma appena si puntellò sulla parete, noto che la leva era pronta a scattare di nuovo in posizione, se l'avesse lasciata. Doveva esserci un'altro meccanismo per bloccarla, ma al momento non ne vedeva nessuno. Forse era al di la del cancello, o cosi sperava. Prese un respiro intenso e mollò la leva, saltando verso la porta. Come aveva intuito, la cancellata stava tornando in posizione, ma lentamente, abbastanza perchè lei, scattando, riuscisse a passarci in mezzo dopo aver recuperato la propia torcia, passando nella stanza successiva. Questa sembrava identica alla prima, sia per la struttura squadrata, sia per la cancellata all'altra estremità della camera. Questà, però, sembrava aver avuto un leggero crollo strutturale: ad un angolo della parete alla destra dell'entrata, riusciva a scorgere una grossa fessura, nella quale sarebbe potuta passare sgattaiolando. Lara ci si avvicinò, guardando attraverso di questa, notando una piccola stanzetta quadrata con un argano al di la. Provo a passarci sotto, entrando nell'altra stanzetta. Era decisamente più piccola della camera, visto che c'era appena lo spazio per l'argano e per manovrarlo. Lara provo a girarlo, sentendo il rumore di antichi ingranacci in funzione. Ruotandolo, riuscì ad aprire la cancellata che aveva appena superato, ma al contrario della leva che aveva tirato prima, l'argano non tornò in posizione, lasciando quindi aperta la porta. Lara tornò nella camera, decidendo quindi di illuminarla accendendo le torce alle parete per poter meglio cercare il modo di aprire il passaggio verso la stanza successiva. Esaminando le pareti, notò di nuovo che le gemme ad un estremità della stanza permettevano di salire, ma stavolta sul soffitto c'erano solo due aste appese. Una era al centro della stanza, mentre l'altra era a metà tra la prima e la parete scalabile. Lara decise di provare ugualmente, salendo sulle gemme. Non poteva arrivare alle aste allungando le mani, per cui saltò dalla parete verso quella più vicina, appendendocisi sopra. Questa, a differenza di quelle dell'altra stanza, rimase fissa, permettendole di prendere il suo tempo per bilanciarsi e lanciarsi quindi verso la successiva, afferrandola. Questa era leggermente diversa, in quanto anziche avere due aste a tenerla ai lati, ne aveva solo una nel mezzo che iniziò a tremare ed allungarsi sotto al peso di Lara. Come per le leve di prima, anche tirando quest'asta Lara mise in moto dei vecchi ingranaggi, che aprirono la cancellata per la prossima stanza. Ancora, la ragazza si lasciò andare, recuperando la fiaccola che aveva lasciato per terra e correndo nella nuova stanza prima che la cancellata si abbassasse ancora. Arrivò quindi in un corridoio, sempre rivolto verso il basso. Girandosi verso la stanza appena superata, però, vide una comoda leva sulla parete. Tirandola, riuscì ad aprire la cancellata in maniera definitiva, aprendo cosi la strada per tornare indietro se mai avesse voluto. Anziche tornare indietro, Lara continuò la discesa, sempre alla luce della fiaccola. Accese quelle che poteva, mentre scendeva, sempre appoggiate alle estremità delle pareti attraverso degli anelli metallici. Questo corridoio non presentava geroglifici, a differenza di quello prima e delle stanze appena superate, per cui l'aercheologa si preoccupò solo di illuminare la via e di arrivare sul fondo il prima possibile. Il corridoio finiva in un'altro della stessa grandezza, ma che proseguiva dritto anziche verso il basso, inoltre presentava delle nuove pitture ai lati. Stava per farci un passo all'interno, ma per qualche motivo, si arrestò. Fin ora, non aveva visto molto della famosa architettura Egizia, specie della trappole letali che solitamente proteggono segreti e tesori. Lara esaminò bene il corridoio, notando alcune pietre leggermente più infossate e scure rispetto ad altre. L'archeologa provo ad appoggiare il piede su una di esse, controlatamente. Questa iniziò subito a creparsi. Lara provò a calciarla, facendola subito cedere e rivelando una trappola. La piastrelle scure erano fragili e si rompevano sotto al peso di un uomo, facendo cadere il malcapitato verso una buca piena di spuntoni aguzzi sul fondo. L'archeologa esaminò per bene il pavimento, cercando di stabilire il percorso da seguire. Dopo anni di duro lavoro scavando nelle tombe di antiche civiltà, ormai aveva sviluppato una specie di sesto senso per le trappole, che l'aiutava in tutte le sue imprese. Persino dopo un periodo di prigionia, prima forzata dai detriti e poi imposta da Von Croy, non aveva perso il suo acume, ed aveva evitato una fine orribile. Esaminato il percorso, decise di proseguire a zig-zag, passando prima sui lati e poi per il centro della stanza, in quanto le trappole sembravano alternarsi aprendosi prima sul centro della stanza e quindi sui due lati, ripetendo questo ordine fino a quando le trappole non cessarono in un vicolo cieco. Una parete di roccia chiudeva il percorso, impedendole quindi di proseguire. Le trappole si erano arrestate, lasciando quel piccolo tratto di corridoio sgombro, un po' come se fosse una stanza. Lara lo esaminò attentamente. La parete che bloccava l'uscita era liscia per tutta la parte superiore, ma quella inferiore era stata scolpita, dandole la forma di un sarcofago. Un sarcofago scavato nella pietra, che le mostrava il lato, inciso per modellare la forma di un corpo umano, come venivano davvero decorati queste grosse casse mortuarie. Non c'erano appigli e love da tirare, sul sarcofago di pietra, nella sulla parete che assieme a questo chiudeva il passaggio, ma esaminandolo notò che sotto di esso scorreva un filo d'aria. Esaminando meglio la parete, si accorse che ai lati di essa e del sarcofago vi erano due large colonne, che però non erano scolpite nel muro laterale, bensì si incastonavano in questo. Lara non aveva più dubbi: non era davanti ad una parete, ma davanti ad una porta! Bastava solo trovare il modo di aprirla, ora. Tornò vicino al sarcofago di roccia, guardandolo meglio. Visto che era la sua tomba, immagino che il sarcofago rappresentasse quello di Osiride. Guardò le pareti, notando come non ospitassero più geroglifici, disegnando invece una specie di quadro in tutta quella stanza. Su ambedue le pareti c'era la stessa scena, solo capovolta l'una sull'altra, che raffiguravano una sponda di un fiume. La riva finiva su ambedue le pareti rivolta verso la terza, verso la porta, con l'acqua dipinta che si rivolgeva verso il sarcofago, il quale risultava virtualmente immerso nell'acqua. Sulle due sponde, si intravedevano delle case, alcune persone genuflesse in preghiera e due sacerdoti. Questi erano l'unica differenza rilevante tra i due dipinti: il sacerdote della parete destra era in piedi e portavala l'alta tiara bianca dell'alto Egitto, mentre quello della parete sinistra era in ginocchio e indossava la corona rossa del basso Egitto. Ambedue alzavano le mani, come a reggere qualcosa, ma al posto di un simbolo o di un animale sacro, sopra le loro mani vi erano solo dei buchi di diversa forma. Lara ripensò al mito, provando a posare le mani sul sarcofago. Il cofano in pietra era scolpito in modo da poter essere afferrato. Cercò di tirare e spingere, ma la parete non si muovevà. Tentò allora di alzare, e finalmente qualcosa si mosse. Il cofano si alzò di qualche centimetro dal resto del sarcofago in pietra, facendo cadere qualcosa fuori dalla cassa mortuaria. Lara prese gli oggetti fuoriusciti, notando che erano piccole effigi di pietra rapresentanti un falco ed un cobra, capendo al volo a cosa servivano: quando si dice nascondere le chiavi sotto allo zerbino! Lara posizionò il falco, simbolo dell'alto Egitto, nelle mani del sacerdote a destra e il cobra, simbolo del basso, in quello a sinistra. La reazione fu quasi immediata. Appena il simbolo del cobra fu inserito, si sentì un leggero rumore, come di piatra che batte, quindi si avvertì un tremito deciso lungo tutta la parete, simbolo che i contrappesi erano stati rilasciati. La parete di roccia che ustruiva il passaggio inizio ad muoversi, verso l'alto, sollevando il sarcofago dal livello dell'acqua fino a quello cielo, lentamente. Man mano che si alzavano, le colonne laterali rivelavano di essere anch'esse scolpite. Le nuove colonne che sostenevano il sarcofago avevano la forma della divinita Horus e della madre Iside, che assieme issavano dal Nilo fino al cielo il sarcofago di Osiride. Prima di rovinarsi contro la volta del corridoio, il sarcofago si fermò, fungendo da architrave sopra le due colonne intagliate, rivelando per intero la scena. Ma rivelando anche qualcosa di ancor più stupefacente. Dietro quella porta, c'era un immensa caverna naturale, arricchita dall'uomo. Al di là della soglia, vi era un ponte sospeso tramite enormi pilastri di roccia sopra ad un fiume di lancie accuminate. Tutto il fondo della caverna era stato guarnito con milioni e milioni di lance, a perdita d'occhio, affinche chiunque si sporgesse dal ponte centrale trovasse una certa ed inevitabile fine in quella marea infinita di spuntoni d'acciaio fitti e letali. Ma ancor più di questo, era la struttura, la alla fine del ponte a stupire. Costruita all'interno di una caverna, vi era nientemeno che l'enorme piramide di Osiride, dio dell'Egitto. L'enorme piramide era illuminata da un raggio di sole che filtrava alle sue spalle, opera di un intaglio incredibilmente sapiente e preciso sulla parete alle spalle della piramide stessa. Il raggio era cosi preciso da illuminare la piramide, e solo la piramide all'interno di quella tomba perduta. Il ponte, ora al buio, aveva vari alloggi su cui erano posizionate delle fiaccole, spente ma ancora in buono stato di conservazione. Lara ne accese alcune, mentre camminava verso la gigantesca piramide perduta. Il ponter, come tutto il resto in quella grotta, era stato realizzato con una cura straordinaria, vista anche la lunghezza di questo. Chiunque ne fosse l'artefice, era stato abbondante di particolari e di attenzioni nella sua opera nonostante tutto il lavoro che doveva aver richiesto. Arrivata alla fine del ponte, vide l'ingresso della piramide, sbarratto ed intagliato in complicati geroglifici per annunciare a chiunque fosse giunto fin li di essere in presenza della tomba del perduto e compianto Osiride, padre di Horus, marito di Iside, divinità fautrice dell'ascesa dell'umanita, portratrore di progresso e donatrore dell'agricoltura, morto con l'inganno e la vendetta del fratello Seth, portatore dell'ombra. L'ingresso annunciava anche il divieto e la morte di chiunque avesse varcato la soglia della tomba prima che Horus avesse sconfitto Seth, e prima del ritorno dei figli di Horus con i vasi canopi contenenti gli organi d'Osiride, il quali riuniti al corpo dopo la sconfitta di Seth avrebbero riportato in vita Osiride e lo avrebbero riportato al suo regno di abbondanza e di pace come benevolo portatore di pace e fertilità nei campi. Stranamente, però, oltre ai quattro figli di Horus non era menzionato Anubi, che pure era stato fautore della mummificazione di Osiride. Ad ogni modo, maledizioni o meno, Lara doveva entrare nella tomba, per cui qualche vecchia incisione non l'avrebbe fermata. Ai lati dell'entrata vi erano delle catene, fissate a due argani, uno per lato, ai quali erano fissati dei contrappesi. Lara li studiò, sbloccando i meccanismi che fissavano i contrappesi, facendo cosi calare i blocchi da contrappeso e sollevando la soglia che impediva l'accesso alla grande piramide perduta. Lara non sapeva cosa avrebbe trovato all'interno, ne sapeva cosa avrebbe dovuto affrontare ne quali enigmi risolvere per riportare alla luce il misterioso contenuto della piramide. Sapeva solo che Von Croy... Che Seth voleva quello che era racchiuso nella piramide, per cui avrebbe fatto qualsiasi cosa per recuperarlo per prima. E per nasconderlo, o distruggerlo se non vi fosse stata altra maniera! Non poteva permettere che Seth riaquisisse i suoi poteri, ne poteva permettere che rubasse quelli del fratello Osiride. Aveva commesso un grave sbaglio a salvarla dalle macerie della grande piramide, ed aveva fatto un errore ancora più grande a rivelarle quello che cercava, e con esso darle addirittura la possibilità di ritrovarlo per prima. Come aveva potuto pensare che Lara, sapendo i suoi piani, avesse potuto decidere di stare al suo gioco e recuperare qualsiasi cosa la tomba avesse contenuto per darla a lui? Lara non ne aveva la minima intenzione! Avrebbe recuperato qualsiasi cosa la piramide conteneva e l'avrebbe usata contro di Seth, se possibile, o l'avrebbe distrutta per impedergli di impossessarsi dei poteri di un'altra divinità! Lara entrò nella tomba, consapevole della propria missione e dei rischi che correva. Avrebbe fermato Seth, con qualsiasi mezzo ed a qualsiasi costo.
 
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view post Posted on 20/1/2011, 15:51
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Larsonuccio dove seiiiii
 
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view post Posted on 27/4/2016, 16:58
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Larsonuccio manca da ben cinque anni a quanto sembra... Non posso credere di essere mancato così tanto... Mi spiace proprio non aver mai concluso quest'avventura...

Davvero, mi spiace di aver lasciato tutto incompiuto... Mi spiace cosi tanto che ho deciso di finirlo, in effetti! Spero che non vi dispiaccia se riprendo a postare la mia fan fiction, anche se... beh... C'è voluto un po' per andare dal settimo capitolo all'ottavo... Sperando che il nono arrivi più in fretta! Rieccoci dunque al momento del 'mercoledì di Larson'


Capitolo 8: La piramide sotterranea
Varcando la soglia della piramide costruita sotto terra, Lara si ritrovò in una camera quasi spoglia, senza particolari abbellimenti, apparte le statue di guerrieri egizii che presidiavano i due lati della stanza. Le guardie del grande dio e faraone, che sorvegliavano immobili il suo ultimo sepolcro, illuminate da sapienti intagli che facevano filtrare luce ed aria all'interno della piramide, grazie a quel raggio di sole che penetrava nel terreno illuminando la piramide stessa all'esterno. Lo sguardo delle statue sembrava seguirla, mentre si addentrava nella stanza. All'incirca nel mezzo di questa notò alcune matonelle sul pavimento che sembravano diverse... Più piccole delle altre, avevano anche un colore leggermente diverso, ma non vi erano appigli per provare a sollevarle come fossero una botola. Prosegui. All'altro capo della stanza, vi era una porta, o meglio l'incavo di una porta, la strada proseguiva in un corridoio che saliva verso l'alto. Lara lo segui, seguendo l'unica via percorribile, arrivando ad una svolta che girava a gomito, proseguendo verso l'alto. Al fine arrivò ad un altra porta, ma questa era chiusa. Vi era qualcosa che chiudeva il passaggio... Un masso squadrato, sembrava. Si intravedevano fessure ai lati, per cui il masso non era agganciato alla parete... Forse era solo appoggiato. Lara iniziò a spingere, ed il masso si mosse, facendola entrare nella nuova stanza, un lungo corridoio, però il movimento del masso fece anche scattare qualcosa. Un rumore metallico fece mettere sull'attenti l'archeologa, che lesta si issò sul masso appena spinto, evitando per tempo la trappola. Le pareti della stanza iniziavano a chiudersi, stringendosi velocemente. Le pareti erano composte da più sezioni, grandi più o meno quanto il masso che aveva spostato. Quelle dietro a lei si chiusero, cosi come quelle davanti, ma quelle ai suoi lati vennero fermate dal masso stesso su cui era salita. Il masso sembrava reggere, ma a stento... Probabilmente non avrebbe retto la pressione di due sezioni se fosse rimasto nel mezzo tra due di queste. E sicuramente il corpo umano non avrebbe retto la chiusura di neanche una sola sezione... Lara pensò in fretta, le pareti iniziavano ad aprirsi, più lentamente di come si erano chiuse. La fine del corridoio era lontana, anche correndo non credeva di riuscire a fare in tempo a raggiungerla... Inoltre, questa era irrimediabilmente chiusa... Doveva avvicinarsi per esaminare meglio la situazione. Lara scese di corsa appena le pareti si divisero abbastanza da permetterle il passaggio, spingendo di nuovo il masso, avvicinandolo alla porta. Era troppo pesante per spingerlo per più di una sezione alla volta, per cui fece solo attenzione di non lasciarlo nel mezzo tra le due sezioni prima di risalire, evitando di nuovo di essere schiacciata. Così facendo iniziò ad avvicinarsi alla porta, ma mentre lo faceva, notò due cose... Sul soffitto, c'era come una specie di manubrio che pendeva di sotto, appena fuori dalla portata delle sezioni semoventi. Inoltre, una sezione poco distante sulla destra sembrava rotta e fragile sul fondo. Tutta la parte inferiore della sezione sembrava come incisa e danneggiata volontariamente anzichè dal tempo, creando della scanalature dal fondo fino all'incirca alla stessa altezza che aveva il masso su cui stava. La parte indebolita sembrava abbastanza solida da schiacciare un essere umano, ma forse se avesse piazzato li il masso, la pressione stessa l'avrebbe frantumata, ma se fosse stato cosi, si sarebbe rotta solo la parte sotto, mentre la sezione superiore avrebbe continuato il suo percorso, schiacciando anche chi fosse rimasto sopra il masso. Non poteva evitare di passare per quella sezione, doveva inventarsi qualcosa... Spinta dalla necessità, opto per controllare il manubrio sul soffitto. Avvicinatasi abbastanza, anziche scendere per spingere di nuovo il masso saltò da questi verso il manubrio. Lo afferrò con le mani, e questi per tutta risposta iniziò ad uscire dal muro... Cadde, e così lei, ma non era una caduta particolarmente alta, per cui riuscì a riprendersi all'istante, giusto in tempo per vedere un'altro masso cadere dal soffitto dove prima c'era quella maniglia a cui si era appesa. Lara schivo, ritornando sopra al suo masso, mentre quello nuovo bloccava una seconda sezione. Ora che ne aveva due, forse c'era un modo per verificare l'effettiva resistenza della sezione danneggiata. Lara spinse ancora i blocchi, mettendone uno sulla sezione rovinata e l'altro due sezioni più addietro, saltando sopra a quest'ultimo. Come prevedeva, appena le pareti colpirono il blocco davanti, il lato inferiore rovinato inizio a cedere alla pressione, rompendosi alfine, facendo compiere uno scatto in avanti alla sezione sopra, che andò a schiantarsi contro l'altra parete al lato opposto del masso. Se fosse stata li sopra, sarebbe rimasta schiacciata come previsto. Lara attese che le pareti iniziassero a dividersi ancora, prima di scendere, ed andare a posizionarsi proprio davanti al buco formatosi nella sezione appena divelta. Se era vero che la fragilità della sezione era dovuta al lavoro dell'uomo, allora era stato fatto apposta: gli Egiziani non facevano mai le cose a caso. Lara entrò nel buco creatosi non appena le pareti iniziarono a riaprisi, notando che queste erano spinte da enormi colonne di pietra orizzontali che le spingevano nel mezzo. In fondo al cunicolo formatosi tra le finte pareti e quella vera, notò sul fondo una leva. Era troppo in alto per raggiungerla con un salto, ma se fosse saltata sopra la colonna che spingeva l'ultima sezione, allora forse ci sarebbe arrivata. Valeva la pena tentare, la porta nel corridoio era comunque ancora chiusa, e forse era proprio quella la leva per aprirla. Lara scarro veloce sotto le colonne che spingevano, mentre le pareti si stavano ancora muovendo. Arrivò all'ultima proprio quando le pareti si schiacciavano l'un con l'altra. lara saltò sulla colonna che spingeva la parete, issandosi sopra di questa, e saltando quando ormai questa cominciava a riassorbirsi. Lara afferrò la leva sulla parete di fronte a se. Il suo peso fu sufficiente a tirarla verso il basso. Le pareti si fermarono, a metà tra la vera parete e il centro del corridoio, mentre un suono di pietra che si muove le faceva capire che dall'altra parte la porta doveva essersi aperta. Tornò indietro di corsa, anche se la trappola sembrava disarmata, ma preferi lo stesso levarsi da quel posto, essendo letteralmente tra l'incudine ed il martello. Riuscì nel corridoio, correndo sempre verso la porta appena aperta. Anche quando vi entrò, comunque, le pareti non si mossero, lasciando che entrasse in un nuovo corridoio, simile al primo incontrato, più stretto ed indirizzato verso l'alto. Lara fù costretta e seguire anche questa strada, svoltando di nuovo dopo una curva secca a gomito, addentrandosi in un ulteriore camera della piramide. Stavolta non c'erano blocchi in vista, ma la stanza presentava diverse colonne, lunghe fino al soffitto. Guardandole meglio, pote vedere che alcune di queste presentavano dei fori sui lati, in corrispondenza a delle mattonelle di colore diverso che formavano delle righe da una colonna all'altra. Lara credette di intuire cosa stavano a significare quelle righe... Con cautela, sporse un piede, per calpestare una di quelle mattonelle. Lo ritrasse subito, prima che i dardi sparati dai fori nella colonna la colpissero. Come prevedeva, dai fori fuoriuscivano dardi quando si calpestavano le matonelle poste sulla traiettoria di questi. Il superarle, però, pareva abbastanza facile. Saltando, si ritrovò all'altro capo della stanza, senza venire colpita, ma qui ebbè un'amara sorpresa... Non vi era alcuna porta, ne chiusa ne aparta da attraversare. Lara esaminò la stanza, stando attenta ai trabocchetti, ma oltre alla porta d'entrata, non scorgeva alcun uscita. Alzò gli occhi alle colonne, esaminandole meglio, notando come alcune presentassero su alcuni punti delle sporgenze su cui poteva arrampicarsi. Inoltre, proprio sulla sommita di una di esse, riusciva a vedere un foro che portava ad un altra stanza. Purtroppo, però, la colonna in questione sembrava presentare dei punti adatti all'arrampicata solo in cima, mentre dove si trovava lei era completamente liscia... Ciò voleva dire il doversi arrampicare sulle colonne saltando da l'una all'altra per raggiungere la cima... Lara provo ad arrampicarsi su quella più vicina, cercando di salire, ma dopo una certa altezza per arrivare in cima doveva passare oltre ai fori da cui uscivano i dardi... Lara mise la mano su uno di questi. E questo tremo... I dardi partirono lo stesso, anche se aveva toccato i fori anzichè le piastrelle sottostanti. Per sua fortuna, si era sporta solo con la mano, per cui il dardo le graffiò solo il palmo destro, senza ferirla gravemente... Fù comunque costretta a scendere: non poteva andare da nessuna parte per quella strada... Oltrepassare i fori era troppo pericoloso: una leggera pressione era abbastanza per attivarli, se fossero scattati al momento sbagliato... Lara esaminò meglio le altre colonne, cercando la via giusta... C'erano alcune sporgenze anche sui muri, quindi forse poteva passare anche su quelli. L'unico problema erano le false piste... Sembravano essercene parecchie che potevano portarla quasi alla meta, per poi lasciarla in balia dei fori con i dardi. Alla fine, le sembrò di vedere la strada giusta, ed iniziò a salire. Arrivata in cima al punto attuale, spiccò il balzo verso la colonna dietro, aderendoci su, ed iniziando a salire anche su questa, riuscendo ad arrivare ad un tratto dove i fori sparadardi si interrompevano, passando oltre e salendo ancora, prima di saltare verso la parete. Da qui, si appese alle sporgenze, andando perso sinistra, ma solo a quella distanza notò che la parete aveva anch'essa dei colori diversi in certi punti... La tocco li, dove i colori differivano... I dardi partirono ancora una volta... Lara si ritrasse per evitarli, imprecando a voce alta... Era bloccata... Si guardò attorno, ma non c'erano sporgenze o colonne su cui saltare da li... Stava per tornare indietro, quando notò un passaggio sotto di lei... Oltre ad un pezzo di muro senza appigli, poco più sotto c'era un'altra sezione su cui potersi arrampicare... Lara si lasciò andare, cadendo di sotto, appendendosi agli appigli sottostanti. Le braccia cominciavano a far male per gli sforzi, ma doveva continuare. Passo oltre, ritrovandosi dopo il punto in cui sopra la parete aveva in colore differente, e girandosi vide la colonna dietro di se su cui poteva aggrapparcisi. Saltò di nuovo, continuando la salita dopo la deviazione, riuscendo quindi a ritrovare la strada che aveva scorto, arrivando all'ultimo salto. Saltò verso l'ultima colonna, e trovo il foro in cima a questa che aveva visto da sotto. Iniziò a salire da li, arrivando nella stanza successiva, una nuova camera pronta per essere esplorata. Doveva essere quasi in cima alla piramide, visto che uno dei lati della stanza era inclinato anzichè dritto, ed andava a chiudersi verso il soffitto. Sembrava dovesse salire ancora, arrivando in cima alla piramide. Nella stanza, poteva vedere sulla parete parallela a quella inclinata cinque leve. Non essendoci altro, esaminò le leve in questione. Prese la prima e l'abbassò. Dai gli altri lati della parete fuoriuscirono delle mattonelle, creando delle sorte di gradini da poter scalare. Questi però non arrivavano sino in cima... Lara stette a guardarli per un po', poi questi si ritirarono mentre la leva tornava in posizione, ma cosi facendo anche un'altra leva si mosse, abbassandosi da se, facendo fuoriuscire altri blocchi... Dopo poco, anche questa ritornò in posizione, senza muovere le altre. Era un'altro trabocchetto, muovere una leva faceva muovere anche le altre in un preciso ordine. Lara fece vari tentativi per capire in che modo andassero tirate le leve, per creare coi vari movimenti un percorso sicuro vero la cima. Quasi sicuro. Iniziò a tirarne una, aspettando qualche secondo prima di tirarne un'altra. Alcuni gradini uscirono dalla parete, formando una scala. Lara salì rapida, superando i primi gradini proprio mentre stavano rientrando, ed altri più sopra apparivano. Grazie alla sua tempistica e spirito d'osservazione, riuscì ad arrivare in cima, approfittando del fatto che le leve tornando in posizione facevano abbassare le altre. Una volta sull'ultimo gradino, però, non vide dove andare... Solo arrovata in cima, si accorse di alcune barre che pendevano dalla sua posizione, mimetizzate col soffitto, su cui si appese appena prima che il gradino su cui si ergeva si ritirasse nella parete sotto ai suoi piedi. Appesa cosi iniziò a muoversi seguendo le barre, arrivando al centro della stanza, dove però le ultime barre sembravano avere un colorito più scuro... Memore della trappola precedente, Lara sporse solo una mano, afferrando la barra davanti a lei e tirandola... Questa iniziò a tremare, e come lei tutte le barre di colore più scuro... Lara ciondolò all'indietro, torando sulle barre sicure, mentre un grosso masso quadrato cadeva dal soffitto, sciantandosi sul fondo della stanza, andando in pezzi. Si avvicino al buco appena formatosi, trovando delle scanalature interne, su cui poteva far presa, e dal quale iniziò ad issarsi, arrivando quindi al soffitto delle piramide. Tutti i lati della nuova stanza andavano a chiudersi, formando una punta al centro. Era in cima. Ora, bisognava solo capire cos'altro doveva fare...
 
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view post Posted on 4/5/2016, 10:14
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Rieccoci qua, come promesso non ho lasciato trascorrere cinque anni prima di postare il capitolo 9! Rieccoci quindi al mercoledì di Larson con la fine del gapitolo 'in game' dedicato alla piramide di Osiride, con tanto di cutscenes e di boss / puzzle finale. Spero vi piaccia.

Capitolo 9: Il testamento di un antico dio
La cima della piramide non sembrava presentare indovinelli omicidi come gli altri piani, sembrava spoglia, senza particolari misteri da svelate. Avanzando nel piano trovò solo una botola sul fondo, diversa da quella da cui era salita in quanto presentava delle scale fatte da gradoni di roccia. Appendendosi questi risultarono più confortevoli per la discesa che le superfici su cui si era inerpicata fin ora. Raggiunto il fondo, si ritrovò in un altro corridoio, che proseguiva verso il basso facendo un percorso a chiocciola. Era più stretto degli altri corridoi della piramide, ma almeno anziché trabocchetti presentava delle pitture alle pareti. Geroglifici, e a quanto riusciva a tradurre, erano stati tracciati dallo stesso Osiride, o almeno, questo dicevano loro. "Io Osiride, spezzato nell'anima e nel corpo da mio fratello Seth, lasciò in eredita a mio figlio Horus e a mia moglie Iside la terra su cui ho regnato, l'intero Egitto riunificato." Iniziò a leggere, mentre scendeva per lo stretto corridoio. Sembrava come di leggere l'ultima lettera di Osiride a suo figlio e sua moglie, descrivendo cosa egli gli lasciasse in eredità, rammaricandosi per la sua stupidita e per la sua debolezza nell'essersi lasciato ingannare più volte dal fratello Set, che lo aveva più volte sconfitto. Ma furono altre iscrizioni a catturare la sua attenzione "Il mio spirito regnerà d'ora in poi sul trono del mio figliastro, Anubi, figlio mio e della moglie di mio fratello Seth, Nefti." Lara sorrise. L'odio di Seth per il fratello sembrava giustificarsi visto che oltre all'intero Egitto, questi gli aveva preso anche la moglie. Non riusciva a leggere, però, il seguito, mentre Osiride parlava del figliastro... Erano geroglifici troppo antichi, che non conosceva, e che il tempo aveva semi cancellato, risultando troppo complicati per poter essere interpretati. Riuscì a leggere qualche altra frase, prima di approdare alla fine dei corridoi "Chiedo a mio figlio Horus clemenza per la mio alto guardiano Upuaut, colui che mi aprì la via per l'unificazione dell'Egitto: la sua grande forza poteva salvarmi dalla furia di mio fratello Seth, ma non dalla mia stessa ingenuità." Lesse ad alta voce, concludendo con gli ultimi geroglifici, i più chiari e semplici come se fin ora avesse parlato nella 'lingua dei signori' ed adesso invece si stesse rivolgendo a 'plebei' "In ultimo, voglio lasciare le mie spoglie mortali a chiunque sia arrivato fin qui. O tu viaggiatore, giunto all'ultima sala della mia tomba, se te ne dimostrerai degno potrai ricevere il mio corpo. Se riuscirai ad unirlo con i miei organi, custoditi dai 'figli di Horus', otterrai il mio potere con cui potrai aprire la soglia del mondo dei defunti, sbarrata sotto la sacra bilancia per il peso del cuore dei potenti, per richiamare lo spirito dei divini. Ti chiedo però di non richiamare il mio spirito: io sono già spezzato, e la mia debolezza ha già portato miseria e perdizione al mio regno. Ti offro il mio potere in cambio del riposo eterno dell'anima del tuo grande faraone." E lette quelle ultime parole, Lara si ritrovò nell'ultima sala. "Se te ne dimostrerai degno." diceva l'iscrizione, e difatti, l'ultima sala era anche l'ultima prova a quanto sembrava. La stanza era larga e lunga, con diversi muri di sostegno nel mezzo che formavano diverse corsie, per così dire. Oltre ai muri portanti, a dividere la stanza in quattro corsie vi erano anche dei solchi nel pavimento, dei leggeri dislivelli di forma rettangolare riempiti con cenere e carboni ardenti, ancora roventi nonostante i secoli. Non avrebbe potuto camminare li sopra, altrimenti si sarebbe sicuramente ustionata. Nelle corsie normali, però, ritornavano un'altra volta delle mattonelle di colore diverso, questa volta però anziché una linea, queste coprivano degli ampi tratti nel passaggio, per cui non sarebbe riuscita a superarle. Erano quattro strisce in tutto, su ogni corsia, ad intervalli regolari. Ai muri della sala, neanche a dirlo, vi erano dei nuovi fori... Altre trappole... In questo caso, però, non vedeva modo per riuscire a passare... Non c'erano appigli alle pareti, o almeno non a quelle vicine a lei... Non sarebbe riuscita a passare, se non calpestando almeno qualcuna di quelle piastrelle... Lara cercò di capire con cosa aveva a che fare adesso, avvicinandosi alla corsia più vicina, e alla sezione di pavimento di colore diverso. Provò di nuovo a premere col piede, sulla sezione più vicina, per vedere con cosa aveva a che fare... Dai fori laterali iniziarono a sprigionarsi fiamme, lanciate nella sala per difenderla dagli ospiti sgraditi. Ma con sua grande sorpresa, queste non erano dirette verso di lei: anzichè verso la sua posizione, le fiamme si sprigionarono a diversi metri di distanza, in cima alla corsia che aveva imboccato anziché li sul fondo dove si trovava lei... Ritrasse il piede istintivamente, per poi poggiarlo ancora, notando come le fiamme continuassero a sprigionarsi in quella posizione anziché verso la sua. Le mattonelle dovevano essere collegate a fori differenti e non direttamente a quelli più vicini. Sarebbe stato così per tutte o forse avrebbero rivelato qualche altra sorpresa? Lara si avvicinò alla successiva serie di mattonelle dai colori scuri, provando con cautela a testarle. Immediatamente, saltò indietro, prima che le fiamme la avvolsero... Quelle erano collegate con i fori direttamente attigui, a quanto sembrava... Come passare allora? Non poteva saltare cosi in lungo, e sicuramente non avrebbe potuto appendersi ai fori, poiché molto probabilmente se l'avesse fatto sarebbero partite le fiamme, come con i dardi nella stanza che aveva superato in precedenza. L'unico modo per controllare sarebbe stato saltare verso di questi ed appendersi, ma cosi facendo non avrebbe avuto opportunità di scansarsi nel caso avesse avuto ragione e le fiamme fossero partite lo stesso, finendo bruciata viva. Un rischio troppo grande per poterlo correre, specialmente visto che forse c'era un alternativa. Il muro alla sua destra presentava un'apertura che collegava la sua corsia con quella attigua, anche se divise dai dislivello pieno di carboni ardenti. Questi però erano più corti delle mattonelle nere, avrebbe potuto saltarli. Doveva provare... Lara saltò nella corsia vicina, atterrando appena oltre i carboni ardenti. Volendo avrebbe potuto saltare anche nell'altra corsia, la terza, e da li all'ultima dato che tutti i muri avevano quel passaggio, ma Lara sospettava di essere già sulla corsia giusta... Forse lo schema era molto semplice dopo tutto... Provò a premere le mattonelle davanti a se, e queste risvegliarono i fuochi attinenti alla striscia di mattonelle successiva a quella che stava premendo. Lara credeva di capire lo schema. Snobbò il passaggio tra i muri che avrebbe potuto saltare per tornare nella corsia da cui era partita, proseguendo la marcia arrivando alla terza macchia di mattonelle di colore scuro, premendole con cautela, ma queste accesero i fuochi della macchia che aveva appena superato, come prevedeva. Saltò di nuovo nella prima corsia, grazie ad un altro passaggio tra i muri, calpestando l'ultima macchia di mattonelle. Come sospettava, queste accesero i fuochi della prima lista di mattonelle che aveva superato. Alla fine, lo schema era abbastanza semplice. Superato le corsie di fuoco, Lara finì nell'ultima stanza della piramide, il sepolcro di Osiride. Un grande sarcofago d'oro era posto nella stanza, sotto una luce filtrante dal soffitto, sopra diversi basamenti di forma rettangolare posti l'uno sopra l'altro in ordine di grandezza simboleggiando una piramide. I corridoi che aveva superato prima le avevano raccontato del testamento del dio, per cui non si stupì se il sarcofago di questo presentasse solo l'incisione 'Qui giace Osiride, il grande faraone, dio della fertilità, dell'agricoltura e della civiltà.' Lara esaminò il sarcofago, decidendo quindi di aprirlo. Il coperchio d'oro era pesante da aprire, ma con un po' di sforzo riuscì a far scivolare il coperchio di lato, scoprendone il contenuto. Lara vide quindi il corpo di Osiride, ma non fu quello che si aspettava... Dentro il sarcofago, vi era una piccola statuetta, non più grande di un ciondolo, adagiato su delle bende di seta e fiori, anche se questi erano appassiti e rovinati dal tempo. La statuetta era fatta di smeraldo e d'oro, raffigurante un corpo umano... O forse, divino. Osiride era raffigurato con la pelle verde, per cui il materiale calzava con la sua effige. L'oro invece era usato per il copricapo e le vesti. Ma quello che sorprese Lara furono degli incavi sul petto e sul ventre del monile. I fori raffiguravano delle viscere, le interiora strappate e conservate nei vasi canupi, sicuramente... Quindi, per ottenere il potere di aprire la porta del regno dei morti avrebbe dovuto recuperare gli organi strappati e riunirli alla statuetta? Così dicevano i geroglifici che aveva esaminato prima. Lara prese la statuetta, infilandosela nella cintura in quanto non aveva il suo fido zaino con se, cercando una via di uscita. Non le fu difficile trovarla. Poco oltre il sarcofago, riusciva a vedere una piccola colonna di roccia quadrata, con degli scalini scolpiti che davano verso l'alto, verso il soffitto. Appena Lara ci mise mano, tutti gli scalini all'unisono si abbassarono di qualche centimetro, muovendo un meccanismo segreto, aprendo quindi il soffitto sopra di lei creandole una via di uscita. Scalandola, Lara si ritrovò nella sala d'ingresso, sotto lo sguardo vigile delle statue di pietra, sbucando proprio nel punto del pavimento dove le mattonelle avevano un colore diverso, come aveva notato all'entrata. Di diverso dall'entrata, però, c'era qualcos'altro. Sulla soglia, vi erano delle persone. I mercenari di Von Croy. Questi stavano facendo qualcosa all'esterno, esaminando le catene che reggevano i contrappesi dell'entrata. Uno di loro, però, si fece avanti. probabilmente era il capo, dato che rispetto agli altri che avevano degli abiti orientaleggianti questo vestiva con una tuta mimetica kaki, non portando neanche la kefiah sul viso, rivelando per intero il volto sbarbato ed i capelli a spazzola castani. "I miei complimenti, signorina Croft. Il capo aveva ragione su di lei. Il suo aiuto c'è stato molto prezioso. Ora, se non avesse niente in contrario, mi consegni quanto ha trovato." disse l'uomo, mentre si stampava un sorriso sul suo volto. "A dire il vero ce l'avrei qualcosa in contrario." Rispose l'archeologa, per niente intimidita. L'uomo perse il sorriso, mentre gli altri mercenari alzavano le armi contro di lei, puntandola con dei mitragliatori, ma proprio mentre facevano così, qualcosa sembro accadere... Della polvere, come della sabbia iniziò a scivolare dalle statue. Lara se ne accorse, ma sembrava che gli uomini li presenti non ci avessero fatto caso. Il comandante fermò gli altri prima che potessero fare fuoco alzando un braccio, ritornando a sorridere. "Che peccato... Speravo che potessimo parlare più civilmente... A quanto pare, sarò costretto a rivedere i miei piani, uccidendola con le mie mani anziché lasciarla qui a morire in questa tomba sotterranea." Disse l'uomo, estraendo un paio di pistole, mentre attorno a lui la polvere continuava a cadere dalle statue, copiosa... Un leggero ruggito risuonò nella stanza... "Ma che..." D'un tratto, le statue si animarono, iniziando a muoversi... I guardiani della tomba si erano risvegliati, forse a causa di un meccanismo segreto, o per aver percepito le cattive intenzioni dei nuovi intrusi... Lara non stette a pensare a quale soluzione fosse la più sensata, sapeva solo che quel nuovo colpo di scena giocava a suo favore. Veloce, si fece da parte, mentre le statue si fiondavano contro gli uomini. Questi iniziarono a sparare, rivelando che la pietra si era indebolita nel corso degli anni, facendo fuori alcuni guardiani, ma gli altri presero il loro posto, attaccando gli intrusi con le loro armi, uccidendoli. Il capitano tentò di correre fuori, ordinando ai due uomini rimasti fuori dell'ingresso di far saltare tutto, ma prima di riuscire a scappare venne preso da una statua che lo rilanciò verso l'interno... L'uomo era ancora vivo, ed iniziò a sparare alle statue, mentre vedeva gli altri due all'esterno eseguire gli ordini facendo saltare le catene prima di darsela a gambe, chiudendolo all'interno della piramide ora che il portone era ricaduto pesantemente, chiudendo il passaggio. L'uomo abbatté degli altri guardiani, notando come rimaneva solo lui in piedi. O meglio, lui e l'archeologa. Si girò verso di lei, facendo fuoco, ma questa si riparò lanciandosi dentro alla botola da cui era emersa. L'uomo tentò di seguirla, ma c'erano ancora alcuni guardiani di mezzo. Li eliminò, dando però tempo alla ragazza di organizzarsi li sotto. Appena sceso, vide il sarcofago scoperchiato, e le corsie davanti a se. L'uomo si fece avanti cautamente, cercando l'archeologa "Vieni fuori! Vieni fuori ovunque tu sia! Siamo intrappolati qui in due, mia cara! Ma stai sicura che ne rimarrà solo uno!" disse, mentre cercava la ragazza. Questa era quasi sul fondo della prima corsia. L'uomo sparò, entrando anche lui nella galleria, non notando le mattonelle di colore diverso. La ragazza fu la prima a raggiungere le mattonelle sul fondo, iniziando a calpestarle poco prima che lui calpestasse quelle in cima. Le fiamme avvolsero l'uomo, mentre Lara riuscì a schivare quelle che si scatenavano nella sua posizione essendo arrivata oltre la sua traccia di piastrelle poco prima che l'uomo calpestasse quelle in cima alla corsia. Il mercenario si scosse, rotolandosi a terra per spegnersi. Era ferito, ma non così gravemente. Per fortuna aveva fatto in fretta a spegnersi... Si rimise in piedi, cercando la donna che gli aveva giocato quel brutto tiro. Era passata sulla seconda galleria, e sembrava aspettare che anche lui imboccasse quella strada. Ma ora l'uomo sapeva delle piastrelle. Sparò alla donna, facendola allontanare, prima di addentrarsi nella seconda corsia, arrivando sulle piastrelle di colore diverso. Questa volta, però, essendo su una corsia centrale, le fiamme scaturite dalla prima macchia di piastrelle si scatenarono sulla sua stessa posizione, bruciandolo ancora... L'uomo si gettò ancora a terra, per spegnersi... Ormai aveva i vestiti anneriti, i capelli bruciati, ed ustioni su tutto il corpo... Ma non poteva darla vinta a quella dannata donna! Si fece avanti di nuovo, tornando nella prima corsia, superando la prima striscia di piastrelle sapendo che queste erano collegate con la trappola sul fondo. Passò incolume, proseguendo. Non sapeva a quale trappola fosse collegata la seconda serie di piastrelle, ma vedeva un passaggio su cui passare alle altre corsie. Prese la rincorsa e saltò, per arrivare sulla seconda corsia. E li ci fu una nuova sorpresa. L'archeologa, ancora lei. Era li, davanti a lui, mentre saltava. Lo stava aspettando, forse? L'uomo sparò per colpirla, senza lasciarla avvicinare. La donna schivò, ricominciando a scappare. L'uomo tentò di inseguirla, vedendola superare incolume la sezione di piastrelle scure davanti a lei. Non era riuscito a vedere quale trappola era collegata con quelle, ma aveva visto che non rilasciavano fiamme sopra di esse quando le si attraversavano, per cui si fido andandoci sopra, proprio mentre Lara sprintava verso la terza striscia di mattonelle, rotolandosi di peso sopra. Come l'uomo calpestò le sue, la trappola della terza fila si attivò, facendo fuoriuscire le fiamme ancora una volta nella sua posizione. L'uomo finì arrosto ancora una volta, urlando per il dolore... Perse la presa sulle pistole, ora che i sui abiti anziché annerirsi presero direttamente fuoco, facendolo bruciare. tentò di rotolare ancora una volta, ma finì proprio nell'incavo che faceva da passaggio tra le pareti, finendo sui carboni ardenti, bruciando vivo. Lara tornò sui suoi passi, vedendo il cadavere andare a fuoco sui carboni ardenti. Anche se durante le sue avventure aveva già dovuto combattere per la sua vita, non le andava mai a genio dover uccidere qualcuno. La donna raccoglie le pistole lasciate dall'uomo andato a fuoco. Non aveva le fondine con se, ma poteva infilarle negli stivali, a patto di controllare bene che la sicura fosse inserita. Dopo essersi armata, tornò di sopra, nella stanza dove i guardiani avevano sistemato gli armigeri di Von Croy. La stanza era piena dei cadaveri e dei cocci di pietra dopo la sparatoria. Nonostante ne fosse felice dato che le avevano salvato la vita, Lara non capiva perché i guardiani si erano rianimati proprio in quel momento, dopo che erano entrati gli uomini di Von Croy, anziché rianimarsi quando era entrata lei, o quando era risalita dalla stanza inferiore. Forse era un antifurto a scoppio ritardato, o forse avevano intuito le cattive intenzioni dei nuovi arrivati, ma comunque, Lara si era salvata grazie a loro. Il problema ora era riuscire ad uscire, dopo che i superstiti avevano fatto cadere l'ingresso distruggendo le catene che ne trattenevano i contrappesi. Lara osservò la pesante lastra di pietra che chiudeva il passaggio... Doveva pur esserci un modo di sbloccarla, o un'altra uscita dalla piramide. Avrebbe dovuto trovare un modo alternativo per uscire di li... Ma forse non ce n'era il bisogno... All'improvviso, dopo pochi minuti, la struttura iniziò a tremare. Forse avevano posizionato delle altre cariche oltre a quelle sulle catene? O forse era la piramide stessa, dopo che aveva superato tutte le trappole, ed aver distrutto tutti i guardiani ad essere progettata per sgretolarsi cosi da proteggere i tesori di Osiride? Non c'era tempo per le domande, Lara si guardò attorno mentre la piramide tremava, e sembrava iniziare a cedere. Fu dunque la fortuna a salvarla, visto che la lastra all'ingresso tremò anch'essa. Una scossa più forte delle altre la strappò violentemente dagli infissi, facendola cadere in avanti. Il ponte davanti a se tremava anch'esso, come la piramide. Non aveva alternative se non quella di iniziare a correre, saltando oltre la porta abbattuta, ritrovandosi sul ponte ed iniziando a percorrerlo. Dal soffitto iniziavano a cadere dei massi di dimensioni considerevoli, stalattiti di pietra staccatesi visto il tremore della caverna stessa. Lara doveva fare attenzione ad i massi in caduta, e al ponte stesso che iniziava a presentare dei pericolosi buchi provocati dalle stalattiti che lo avevano centrato. Correndo a perdifiato, si accorse solo all'ultimo di una figura, la sul ponte, che correva nella sua direzione. Uno dei tirapiedi di Von Croy? Anche se... Quella sagoma... Lara si costrinse a correre più veloce, se la sagoma cercava guai, li avrebbe trovati. Ma prima di raggiungerla, un'enorme stalattite cadde dal soffitto strappando una generosa porzione del ponte. Era un salto disperato, ma non poteva fare altrimenti... Dubitava di potercela fare... Saltò con tutte le sue forze, mentre l'uomo, ora davanti a lei, urlava il suo nome dall'altra parte del ponte crollato...
 
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42 replies since 25/10/2010, 14:31   1063 views
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