| Tomb Gear Snake of Darkness Trentatreesimo Capitolo : AngeloIl suono degli stivali di Snake che premono sul pavimento metallico rimbomba anche oltre il vortice, durante quella mortale corsa. Purtroppo, persino la metà di esso gli è lontano quando il gigantesco Gunderson lo raggiunge con un grosso balzo, atterrando proprio dinanzi a lui fermando la cosa. Il punto in cui atterra il mostro si piega nonostante fosse di metallo, tanto è il peso della creatura. Il soldato non ha nemmeno tempo di fermarsi, che la creatura abominevole sferra un altro colpo con la zampa, fiondando il "serpente" oltre il bordo laterale del ponte, a cui Snake si aggrappa con le mani prima di cadere nel vortice di lava sotto di lui. Ed è la lava forse un altro pericolo da tener in conto, poiché sta salento e quando lo Strahov salterà in area, questo erutterà.
Il Nephilm artificiale si avvicina al bordo a cui è aggrappato Snake, con l'intenzione di schiacciargli le mani per allentargli la presa, ma prima di eseguire tale compito lascia al suo nemico un ultimo monologo."Ho lavorato per la CIA per tutta la vita. Ho sempre messo l'anima nelle mie missioni. Ero convinto che insieme avremmo fermato i Cabal. Invece, per colpa tua, sono diventato ciò che per anni ho cercato di debellare. Io sono Marten Gunderson, un veterano di guerra... e sono... UN NEPHILIM! È arrivato il momento! La creatura sta per dare l'ultimo colpo, stavolta leggero poiché basta a far bruciare il "serpente" per sempre.
Prima che accada però...
Un tentacolo viola e sottile avvolte il collo di Gunderson, tirandolo in distanza così da impedire al suo corpo di andare a segno. Snake sporge la testa per vedere da chi fosse partito quell'aiuto vitale... e vede lei... << Rebecca! >> Gunderson riesce a liberarsi intanto dal tentacolo, che era partito dal ventre della Nephilim femmina.Sei ancora viva, Jenova. È proprio vero, i Nephilim sono difficili da uccidere.Intanto, Snake si è spinto con le braccia di nuovo sopra il ponte, e resta chinato a terra a prendere fiato. Ha paura che Gunderson faccia ora del male a Rebecca, poiché non ha la minima forza di intervenire.È troppo tardi, ora. Karel deve essere già stato sconfitto e il processo di ritorno del Leone D'oro già iniziato, non ha più senso toglierti la vita. Eppure, lo farò lo stesso!Gunderson si fionda su Rebecca, ed inizia uno scontro mortale tra il Nephilim artificiale e la Nephilim naturale.
Snake si mette in piedi, essendo stato poco fa chinato per riprender fiato, ed inizia a incamminarsi zoppicando verso l'elicottero. Arrivato a metà strada, si volta per vedere Gunderson avere la meglio su Jenova. Il "serpente" stringe i denti, mentre tutto il ponte sta tremando causa dell'imminente esplosione. I secondi sono contati, e se non si muove a raggiungere l'elicottero morirà... eppure... è talmente pazzo da perdere l'occasione di salvarsi?
Intanto, Rebecca viene scaraventata a terra. Gunderson ridente sta per colpirla... ma... qualcosa viene conficcato nella schiena del Nephilim Artificiale! Qualcosa che gli avrebbe fatto, a detta sua, il solletico, ma sufficiente a distrarlo! È il cristallo di luce rosso, usato da Snake che alla fine ha deciso di tornare indietro per lei... per Rebecca, la quale coglie l'occasione per usare il suo tentacolo per afferrare di nuovo Gunderson, ma questa volta per spingerlo oltre l'estremità del ponte, cadendo nel vortice di lava. L'urlo di Gunderson accompagna il suo bagno bollente, e mette fine a quell'orrore...
Snake non regge, i dolori, le ferite e il calore sono diventati talmente insopportabili da cadere steso a terra, incapace di stare anche solo sulle gambe. Tutto gli è sfuocato, poiché è in procinto di perdere i sensi.
Jenova si avvicina al suo corpo steso e lo prende tra le braccia, incamminandosi verso l'elicottero. La lava scoppietta, il ponte trema... la fine è vicina. Snake, che ha gli occhi socchiusi, svolge un ultimo sguardo a Rebecca, e nella sua illusione non la vede nella sua forma Nephilim... ma la vede... come un "Un... un... Angelo... " Dopo quella parola, sviene. Rebecca lo guarda e sorride, come se si fosse... emozionata. Giungono davanti l'elicottero e la Nephilim sta per salirci sopra con l'uomo, ma un urlo fa presagire che Gunderson è risalito dalla lava e sta cercando di tornare sul ponte. Jenova sospira e comprende che se fosse partita con Snake, Gunderson sarebbe riuscito a dirottare l'elicottero. Si sarebbe dovuta sacrificare, per salvarlo. Rivolge il suo sguardo sul "serpente", che ha ancora tra le braccia"Il mio unico rimpianto, è non poterti conoscere ancora. Non poter continuare a sapere ciò che riguarda te e la tua vita. Nonostante ciò, il poco tempo che abbiamo passato insieme mi ha cambiato per sempre. Posso morire felice, perché ho conosciuto un uomo come te. Nonostante ciò che sono, hai comunque scelto di aiutarmi... di darmi affetto... perché mi hai insegnato che non importa quale sia la nostra razza o cosa siamo... l'amore... l'amore è universale, in ogni sua forma. Grazie... Gli da un delicatissimo bacio sulle labbra, come un amaro gesto d'addio. Pone infine l'uomo nel punto di pilotaggio dell'elicottero, e inizia a impostare il pilota automatico in modo che l'elicottero si alzi in volo senza l'interazione di Snake. Con i normali elicotteri ciò non sarebbe possibile, ma è stato creato per emergenze come quelle.
L'elicottero inizia a salire verso l'uscita, mentre Gunderson, coperto di lava, è sul ponte ed inizia a correre contro Jeneva, la quale fa lo stesso.
Il veicolo volante esce dal vulcano, il quale erutta pochi secondi dopo. Snake per poco non viene fagocitato dalla lava, che raggiunge un'elevata altezza prima di iniziare a scivolare sulla superficie del suo contenitore.
Gunderson e Jenova? Morti probabilmente. Lo Strahov oramai è solo un brutto ricordo.
Snake è lì, chiuso in quel veicolo, distrutto e con gli occhi chiusi, senza sapere del sacrificio che quella Nephilim ha fatto per lui. Però, nel suo stato privo di sensi, sogna... sogna quell'angelo che l'ha preso tra le braccia e l'ha condotto verso il cielo...
Sogna... quel...
Angel of Darkness FINE
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