FORUM DI UNIVERSO TOMB RAIDER

Snake allo Strahov

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view post Posted on 1/5/2013, 16:49
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Tomb Gear Snake of Darkness
Trentesimo Capitolo : Verità





Snake raggiunge una zona del laboratorio dove c'è un'enorme pozza d'acqua. Il "serpente" che ha il viso molto sporco di sangue e polvere vuole per lo meno darsi una ripulita anche per agevolarsi la vista e stacca un pezzo della sua tuta danneggiata, bagnandolo nell'acqua e usandolo per strofinarsi la faccia.
Torna nell'ingresso del laboratorio e da una breve panoramica, notando come lo scontro con il Nephilim abbia creato caos ovunque. Non che glie ne importasse qualcosa, ovviamente. Nota però un elemento interessante, cioè che una parte di una delle librerie è stata danneggiata, lasciando scorgere una spazio vuoto dietro di essere. Il "serpente" s'avvicina per spostarla e scopre così una stanza segreta del vecchio laboratorio.

Non appena il soldato entra nella camera misteriosa, le luci si accendono automaticamente illuminando ciò che lo circonda. In fondo, collegato a molti cavi, c'è una capsula in cui è contenuta una strana creatura.

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Il "serpente" s'avvicina al vetro, osservando bene l'essere al suo interno, ponendosi allo stesso tempo mille domande.
"Jenova... ?"
Legge in modo interrogativo il nome sulla fronte della creatura, quasi come se fosse il pacco di qualche confezione.
"Esatto. È questo il suo vero nome."
Snake si gira appena senta la voce a lui familiare. Vede così Gunderson all'entrata della stanza segreta, stranamente disarmato e tranquillo.
"Tu!"
Il "serpente" sta per prendere l'arma, tenendo la mano vicino al fodero.
Gunderson : "Non serve. Non sono qui per combattere."
"Hm?"
"In vero, non siamo mai stati nemici."
"Cosa!?"
"Non posso rivelarti il mio vero nome, ma sappi che la mia missione era favoriti l'infiltrazione, dall'interno."
"Tu... sei la spia della CIA!"
"Corretto. Mi sono dovuto infiltrare sotto falso nome per sorvegliare i Cabal."
"Per tutto questo tempo, eri dalla mia parte?"
"Non credevi che le cose ti stessero andando troppo bene? Certo, ho dovuto recitare bene la mia parte per non insospettire Eckhardt."
<< Questo spiega il perché ha simulato la mia morte poco fa. Voleva proteggermi >>
In quel momento tutto inizia a diventare chiaro. I sistemi di sicurezza che si disattivavano e altri dettagli che nemmeno Otacon riusciva a spiegarsi, erano dovute alle presenza di Gunderson. Mai Snake avrebbe pensato fosse un loro alleato. E ciò spiega anche come mai gli uomini dello Strahov sono dei semplici mercenari senza nemmeno una nazione.
"Perdonami se non ho potuto conferirti queste informazioni, ma non dovevo lasciar trapelare nulla. Eckhardt non sospettava di me perché era convinto che fossi tu la spia inviata dalla CIA, mentre invece Karel nutriva dei dubbi verso di me."
"Chi è Karel?"
"Il vero capo qui. L'hai conosciuto poco fa, è uno degli ultimi e rari esemplari Nephilim rimasti sulla terra."
"Suppongo che Eckhardt serviva alla riservatezza, giusto?"
"Già, ma oramai è tardi. Eckhardt è morto."
"Morto? Suppongo sia stato per opera dell'altro intruso. Croft, giusto? Chi è?"
"Non leggi molto i giornali, vero?"
Snake alza le spalle
"Forse un giorno la conoscerai, ma non è quello che ci interessa adesso."
Gunderson s'avvicino con le mani dietro alla schiena al contenitore di vetro che imprigiona l'inquietante creatura.
"Croft si illude di poter fermare il piano di Karel, mentre in realtà non farà altro che causarlo."
"Cos'è questo?"
Chiede Snake, riferendosi alla creatura nella capsula
"Davvero non la riconosci? Guardala bene"
L'invito di Gunderson porta il "serpente" a osservare più attentamente il viso dell'essere e quando giunge alla terribile rivelazione, sgrana gli occhi, facendo un passo indietro.
"Non può essere... "



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"Rebecca!"
"Già. È il nome che le ha dato il vecchio scienziato quando l'ha adottata. Il suo vero nome è Jenova, ed è un Nephilim."
"No... Rebecca... "
"Assurdo, vero? Per l'intera missione, sei stato affianco di uno degli esseri che stiamo cercando disperatamente di eliminare. Karel credeva di essere l'ultimo esemplare rimasto, ma il vecchio è riuscito a nascondere la piccola Jenova. "
Snake incredulo, è ancora incapace di credere a ciò che sta ascoltando
"È probabile che Karel l'avrebbe isolata lontano dal mondo, ed è forse questo il motivo della messa in scena. Ho dovuto riporta qui, perché le sue cellule erano danneggiate. In oltre è una fonte preziosa, dato che hanno usato lei per l'antidoto del Red-X. Ma oramai, è troppo tardi, anche se può esserci ancora utile."
Gunderson si gira verso l'ancora sconcertato Snake
"Hai detto che se Karel avesse saputo della sua esistenza l'avrebbe nascosta. Perché?"
"Perché secondo la gerarchia Nephilim lei è l'ultimo esemplare nato."
"E con ciò?"
"Se l'esemplare più giovane muore prima della rinascita del Leone D'oro, allora la razza Nephilim cesserà di esistere per sempre. È ciò che recita la leggenda"
"Mi stai dicendo che dobbiamo uccidere Rebecca?"
"Non c'è altro modo. Se non la eliminiamo in tempo Karel riporterà la razza Nephilim sulla terra e allora la leggenda non potrà più essere compiuta e non potremo far più nulla per eliminare i Nephilim, se non uccidere il loro Re ma ciò è impensabile. Dobbiamo eliminare lei prima che il loro sovrano torni"
"E come credi di fare? Non abbiamo i cristalli di luce"
"No, ma grazie al caos creato da te e da Karel ho trovato questo"
Gunderson rileva un pugnale che aveva nascosto della giacca. Pare un cristallo di luce, però intrinseco di un'aurea rossastra.
"Questo cristallo venne creato ancor prima della nascita dei Lux-Veritatis. Faceva parte di un'altra arma, ma può essere usato anche per uccidere un Nephilim giovane. Karel è troppo antico, su di lui non farebbe effetto se non indebolirlo, ma su Jenova sarà mortale."
Snake abbassa il viso, come se demoralizzato
"Snake, abbiamo il compito di salvaguardare il mondo. Noi oggi, con un semplice gesto, possiamo evitare la più grande catastrofe del millennio. Uccidi Jenova e tutto sarà messo a posto. Siamo soldati ed è il nostro compito."
Gunderson porge a Snake il pugnale, ma il "serpente" esita"
"I Nephilim sono creature senz'anima. Mostri che meritano di perire all'inferno. Non provare compassione per loro, nemmeno per lei."

Snake guarda negli occhi Gunderson, il suo sguardo pare essere diventato sicuro all'improvviso e si lascia andare un secco :
"No"
"Bene, lo farò io allora"
Gunderson sta per avvicinarsi alla capsula, ma Snake estrae l'arma e glie la punta.
"Non farlo"
Intima con un tono falsamente calmo.
"Sei forse impazzito? Vuoi mandare all'aria l'umanità per una sporca Nephilim?! Sono essere crudeli! Svegliati!"
"Rebecca mi ha salvato la vita. Sarà anche una Nephilim, ma è più buono gentile di molti esseri umani che conosco. La razza non determina la persona, e Rebecca non merita di morire. Troveremo un altro modo"
"Per favore! È patetico! Questa è la realtà non il mondo delle favola e on parliamo della principessa in pericolo! Siamo qui per salvare il mondo, se mi punti l'arma stai cambiando bandiera. Ti stai comportando da traditore!"
"Che sia. Nephilim o no, non lascerò che tu la uccida!"
"Sai quante persone moriranno a causa tua! Dobbiamo muoverci, prima che Kar-!"

Il dibattito si interrompe nel momento in cui tutto inizia a tremare...







Dall'altra parte, non lontano dal laboratorio, Lara Croft ha già toccato il Dormiente e sconfitto apparentemente Karel, provocando quindi l'inizio di un terremoto. Questo segna l'inizio dell'arrivo del Leone D'oro e uccidere Jenova non sarebbe servito più a nulla. Ma ciò non avrebbe fatto piacere a Gunderson
 
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view post Posted on 29/11/2013, 13:09
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Tomb Gear Snake of Darkness
Trentunesimo Capitolo : Pazzia


Un'esplosione. Pezzi di soffitto cadono come coriandoli. Snake viene spinto fuori dalla stanza dalla pressione di quel confusionario boom. Gunderson ha una sorte ben peggiore; una grossa maceria gli cade addosso, schiacciandogli le ginocchia e frantumandogli letteralmente le ossa. Perde i sensi per il dolore, così come il "serpente" all'esterno.

Nel frattempo, Lara ha commesso l'errore più grande della sua vita. Pensando di aver sventato la minaccia Nephilim, è in realtà caduta nel tranello di Karel e ha condotto involontariamente il risveglio di quella razza, mentre la stanza in cui è appeso il dormiente viene avvolta da quella devastante luce.

Passano diversi minuti. Forse quasi un'ora. In quell'asso di tempo la giovane Croft avrà già lasciato la fortezza. Snake invece, presente ancora nel laboratorio di Eckhardt, riprende lentamente i sensi.
Mano sul capo, mentre cerca di ritrovare l'equilibrio rimettendosi in piedi. Quando anche la vista si stabilizza, sente un gran freddo addosso. La tuta che comunque lo teneva al caldo era solo un insieme di stracci.
Guarda verso la stanza precedente. L'ingresso è però ostruito dalle macerie, non può quindi più entrare al suo interno. Quella stanza sarebbe rimasta per sempre sigillata, insieme a Gunderson e Jenova

"Rebecca... "
Mormora quel nome. Ancora fatica a credere che quella rivelazione fosse reale.
ATTENZIONE! SISTEMA DI AUTODISTRUZIONE ATTIVATO! LASCIARE L'AREA!
Una luce rossa lampeggia per tutta la stanza. Un allarme che avverte che quel posto sarebbe diventato presto cenere.
"No!"
Corre verso l'ingresso ostruito. Jenova è lì dentro, ma Snake non può aprire il passaggio.
"Dannazione!"
Sferra diversi pugni per sfogarsi, ma nulla può salvare chi è all'interno. Si calma. Momento di silenzio. Infine, indietreggia, fissando la stanza chiusa.
"Rebecca, spero che tu possa salvarti. In qualche modo."
Dopo quell'augurio, decide di andarsene. Ricorda che Rebecca accennò ad un mini aereo Harrier nascosto a Nord del laboratorio. Avrebbe dovuto usarlo per scappare.


Intanto Gunderson riprende i sensi. Tutto che ciò che ha attorno è distrutto. In oltre l'allarme dell'autodistruzione è in piena attività. Giusto il tempo di rendersi conto di essere condannato a saltare in aria con una fortezza che prende sopravvento la disperazione e la paura della morte. S'impegna per spostare quel masso dalle sue gambe, ma è inutile. Oltre al peso eccessivo, non avrebbe mai più camminato in quelle condizioni. Non l'accetta. Non vuole andarsene.

"Non voglio! NON VOGLIO! Ho rischiato la vita per lui... ed è QUESTO IL RISULTATO?! Giuro che lo ammazzo...
Sfoga un po' la sua rabbia. Si calma quando c'è rassegnazione. No! Non si può arrendere. Il desiderio di vendetta. Il desiderio di uccidere quell'uomo con la bandana è troppo grande. Fruga nelle sue tasche e lo trova! L'ultimo campione di Red-X rimasto nella fortezza. Guarda la teca in cui è contenuta la Nephilim. Jenova non è più lì, forse scappata, ma c'erano tracce del suo sangue blu lì. Sorride. Avrebbe usato il Red-X, il "segreto" dell'invincibilità di Ekchardt, per fondere le proprie cellule a quelle della Nephilim. La cosa interessa era che la stessa Jenova veniva utilizzata per la clonazione di cellule Nephilim, da cui sono derivati il proto e altre diavolerie. Quella macchina di clonazione cellulare è integrata in quella macchina stessa. L'avrebbe usata per l'impensabile, cioè avrebbe fuso dentro di se una quantità di cellule Nephilim al di sopra del normale. Ride come un folle mentre inizia il processo.




Snake intanto è ancora dentro il laboratorio per cercare il passaggio segreto che possa condurre all'eliporto interno della fortezza. D'improvviso un forte mal di testa. Vorrebbe sedersi un attimo a riposare, ma dato l'allarme non c'è tempo. Devono essere i primissimi sintomi del morso del proto.

Alla fine si forza a riprendersi e restare concentrato. Dopo non molto tempo, passa di fronte a un libro in terra caduto dalla libreria vicino. Stranamente quando l'ombra di Snake gli "passa sopra" esso s'illumina. Come se l'oscurità evidenziasse i simboli al di sopra. Lo prende e scopre un tasto nascosto tra quelle pagine. Lo preme e un punto di una delle tanti pareti lì si muove. Deve essere il famoso passaggio segreto. Snake sta per raggiungerlo, ma si ferma non appena sente dei strani rumori provenire dalla "Jenova's Room". Si gira di scatto, mentre le macerie che ostruiscono l'entrata danno l'idea di crollare. Il "serpente" punta l'arma verso quella direzione, senza sapere cosa aspettarsi


Edited by Solid-Snake - 3/10/2014, 12:30
 
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Tomb Gear Snake of Darkness
Trentaduesimo Capitolo : Demonio


Laboratorio di Eckhardt




Snake è a distanza di sicurezza dall'ingresso della Jenova's Room, ancora ostruita dai detriti, che continuano a tremare come se qualcuno o qualcuno dall'altro lati li stia colpendo. L'uomo può solo tenere l'arma puntata e dopo pochi secondi quella parete "esplode" aprendo il passaggio che consente a chi era al suo interno di uscire!

Una creatura delle tremende dimensioni, alta almeno tre metri, e talmente muscolosa da fare sembrare il soldato un esile agnellino, scatta al suo esterno con un ruggito.

"SNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAKE!"



Snake resta sbigottito, sopratutto nel riconoscere il timbro di quella voce talmente mostruosa.
"G... Gunderson?!"

La gigantesca creatura sorride in modo inquietante, mostrando i suoi numerosi denti aguzzi. Guarda il proprio zampone artigliato con fare compiaciuto.
"È così che ci si sente? Deve essere questo il potere di un Dio"

Torna a fissare Snake, avvicinandosi, mentre il soldato indietreggia.
"Cosa sei diventato?!"

"Qualcosa che non avrei mai immaginato di poter essere. Non avevo idea che fosse questo la vera forza dei Nephilim!"

A quel punto non ci sono altre interpretazione. Snake intuisce che Gunderson per salvare la propria vita dall'esplosione ha trasfuso la linfa dei Nephilim nei propri vasi linfatici, diventando quell'orribile creature. Per essere così grosso, deve aver assunto milioni di cellule, spolverizzando quasi quelle umane.Sembra che ciò abbia avuto una conseguenza critica anche sulla sua mente.
"Forse dovrei ringraziarti, ma non ho dimenticato ciò che hai fatto. Ora sono più potente persino di Karel. Sono il Nephilim definitivo e come tale mi ciberò di voi essere umani. Tu sarai il primo, Snake!"

"Gunderson, tu non sei questo! Torna in te!"

"Hai a cuore la razza umana? Divertente! L'hai condannata perché ti sei invaghito di una debole Nephilim, e te ne fai problema? Nulla potrà fermare il Leone D'oro, per cui tanto vale la pena decimare io stesso la razza umana, così che egli non possa governarla!"

Gunderson si avvicina sempre più velocemente e Snake non può più indietreggiare, poiché raggiunge un muro dietro la sua schiena.
"FERMO!"

"Basta parlare! È ora di morire!"

La creatura fa ora un rapido scarto verso il "serpente", il quale spara un intero caricatore centrando più volte la testa del mostro, ma è inutile... non ha il minimo effetto, quindi è costretto a schivare il mostro che una volta vicino cerca di azzannarlo. Purtroppo, la schivata salva Snake solo momentaneamente, poiché il gigante usa uno dei tentacoli presenti sulla sua schiena per afferrare il soldato al collo e iniziare a strangolarlo. L'uomo viene indebolito dalla strozzatura e perde la presa dalla pistola, non riesce in alcun modo a liberarsi. Gunderson, con la sua nuova faccia mostruosa, lo guarda in modo cinico e divertito.

"Perdi il tuo tempo. La mia essenza Nephilim è così elevata che non puoi sconfiggermi senza tutti e tre i cristalli di luce. Persino Eckhardt mi è inferiore!
Non lo capisci, Snake? Non puoi uccidermi... sei già morto"


Snake però non demorde e ricorda di aver fregato a Gunderson prima che si trasformasse il cristallo di luce artificiale di colore rosso. Non può uccidere un Nephilim, ma è l'unica cosa che può indebolirlo! Riesce a impugnare il cristallo e lo conficca nel suo tentacolo, in modo da farglielo allentare e permettere al "serpente" di liberarsi, il quale cade in un tonfo a terra, affannato per essere stato troppo tempo senza area. Tutto infatti gli è sfuocato e gli serve più di qualche secondo per riprendersi, ma è un tempo sufficiente che basta a Gunderson per contrattaccare e dare al soldato una zampata quasi mortale!

Il colpo di Gunderson è talmente forte che scaraventa Snake in un'altra ala del laboratorio. Gli artigli del mostro gli hanno aperto numerose ferite, difatti dietro di lui ha lasciato un'enorme scia di sangue.

Snake si rialza, ma fatica a stare in piedi. Le ferite aperte, la tuta a brandelli e il sangue che cola sono segni che fanno intuire che non potrebbe portare avanti nessun tipo di combattimento, figuriamoci con qualcuno di così mostruoso.

Gunderson intanto si incammina verso Snake lentamente...


"Furbo. Hai usato il cristallo rosso, ma non è un cristallo puro. Con quello sei riuscito solo a farmi il solletico. Guardati ora, non riesce neanche a stare in piedi. Anche se possedessi un'arma che mi fosse mortale, non riusciresti a reggere lo scontro. Arrenditi, Snake... è finita"

Snake lo guarda affannato, i suoi respiri sono troppo rapidi... deve anche essersi rotto qualche costola. In nessuna missione è mai stato in condizioni così pessime, e sta già solo combattendo per non svenire

<< Odio ammetterlo, ma ha ragione. Sento che sto morendo... devo... devo... scappare... non posso fare altro! >>

Ammettendo la sconfitta a se stesso, Snake decide per la prima volta di abbandonare il campo di battaglia. Quel mostro sarebbe troppo forte per lui anche se fosse in piena salute.

Quindi, inizia una fuga, passando per il passaggio segreto aperto in precedente che avrebbe condotto all'elicottero tenuto nascosto per le fughe di emergenze.

L'abominevole Gunderson non demorde, si mette a quattro zampe come un animale e inizia a correre a tutta velocità per raggiungere Snake e farlo a pezzi.

Solid non può che usare tutte le sue forze per correre, e pregare di raggiungere e trovare l'elicottero prima che quella creatura lo prenda.





Il sentiero lo porta a quello che sembra l'interno del vulcano. Al centro c'è una piattaforma circolare su cui è presente l'elicottero, e tra la piattaforma e Snake c'è un largo ponte di metallo. Sotto il ponte e la piattaforma c'è la lava.

Il calore è atroce, ma Snake lo sopporta così come sopporta i dolori fisici. Deve solo attraversare il ponte, ma il mostruoso Gunderson è sempre più vicino e non sarebbe riuscito a reggere la distanza...
 
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view post Posted on 4/10/2014, 11:52
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Trentatreesimo Capitolo : Angelo




Il suono degli stivali di Snake che premono sul pavimento metallico rimbomba anche oltre il vortice, durante quella mortale corsa.
Purtroppo, persino la metà di esso gli è lontano quando il gigantesco Gunderson lo raggiunge con un grosso balzo, atterrando proprio dinanzi a lui fermando la cosa. Il punto in cui atterra il mostro si piega nonostante fosse di metallo, tanto è il peso della creatura. Il soldato non ha nemmeno tempo di fermarsi, che la creatura abominevole sferra un altro colpo con la zampa, fiondando il "serpente" oltre il bordo laterale del ponte, a cui Snake si aggrappa con le mani prima di cadere nel vortice di lava sotto di lui.
Ed è la lava forse un altro pericolo da tener in conto, poiché sta salento e quando lo Strahov salterà in area, questo erutterà.

Il Nephilm artificiale si avvicina al bordo a cui è aggrappato Snake, con l'intenzione di schiacciargli le mani per allentargli la presa, ma prima di eseguire tale compito lascia al suo nemico un ultimo monologo.

"Ho lavorato per la CIA per tutta la vita. Ho sempre messo l'anima nelle mie missioni. Ero convinto che insieme avremmo fermato i Cabal. Invece, per colpa tua, sono diventato ciò che per anni ho cercato di debellare. Io sono Marten Gunderson, un veterano di guerra... e sono... UN NEPHILIM!

È arrivato il momento! La creatura sta per dare l'ultimo colpo, stavolta leggero poiché basta a far bruciare il "serpente" per sempre.

Prima che accada però...


Un tentacolo viola e sottile avvolte il collo di Gunderson, tirandolo in distanza così da impedire al suo corpo di andare a segno. Snake sporge la testa per vedere da chi fosse partito quell'aiuto vitale... e vede lei...

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<< Rebecca! >>
Gunderson riesce a liberarsi intanto dal tentacolo, che era partito dal ventre della Nephilim femmina.
Sei ancora viva, Jenova. È proprio vero, i Nephilim sono difficili da uccidere.
Intanto, Snake si è spinto con le braccia di nuovo sopra il ponte, e resta chinato a terra a prendere fiato. Ha paura che Gunderson faccia ora del male a Rebecca, poiché non ha la minima forza di intervenire.
È troppo tardi, ora. Karel deve essere già stato sconfitto e il processo di ritorno del Leone D'oro già iniziato, non ha più senso toglierti la vita. Eppure, lo farò lo stesso!
Gunderson si fionda su Rebecca, ed inizia uno scontro mortale tra il Nephilim artificiale e la Nephilim naturale.

Snake si mette in piedi, essendo stato poco fa chinato per riprender fiato, ed inizia a incamminarsi zoppicando verso l'elicottero. Arrivato a metà strada, si volta per vedere Gunderson avere la meglio su Jenova. Il "serpente" stringe i denti, mentre tutto il ponte sta tremando causa dell'imminente esplosione. I secondi sono contati, e se non si muove a raggiungere l'elicottero morirà... eppure... è talmente pazzo da perdere l'occasione di salvarsi?



Intanto, Rebecca viene scaraventata a terra. Gunderson ridente sta per colpirla... ma... qualcosa viene conficcato nella schiena del Nephilim Artificiale! Qualcosa che gli avrebbe fatto, a detta sua, il solletico, ma sufficiente a distrarlo! È il cristallo di luce rosso, usato da Snake che alla fine ha deciso di tornare indietro per lei... per Rebecca, la quale coglie l'occasione per usare il suo tentacolo per afferrare di nuovo Gunderson, ma questa volta per spingerlo oltre l'estremità del ponte, cadendo nel vortice di lava. L'urlo di Gunderson accompagna il suo bagno bollente, e mette fine a quell'orrore...

Snake non regge, i dolori, le ferite e il calore sono diventati talmente insopportabili da cadere steso a terra, incapace di stare anche solo sulle gambe. Tutto gli è sfuocato, poiché è in procinto di perdere i sensi.

Jenova si avvicina al suo corpo steso e lo prende tra le braccia, incamminandosi verso l'elicottero. La lava scoppietta, il ponte trema... la fine è vicina. Snake, che ha gli occhi socchiusi, svolge un ultimo sguardo a Rebecca, e nella sua illusione non la vede nella sua forma Nephilim... ma la vede... come un




"Un... un... Angelo... "
Dopo quella parola, sviene. Rebecca lo guarda e sorride, come se si fosse... emozionata. Giungono davanti l'elicottero e la Nephilim sta per salirci sopra con l'uomo, ma un urlo fa presagire che Gunderson è risalito dalla lava e sta cercando di tornare sul ponte.
Jenova sospira e comprende che se fosse partita con Snake, Gunderson sarebbe riuscito a dirottare l'elicottero. Si sarebbe dovuta sacrificare, per salvarlo.
Rivolge il suo sguardo sul "serpente", che ha ancora tra le braccia

"Il mio unico rimpianto, è non poterti conoscere ancora. Non poter continuare a sapere ciò che riguarda te e la tua vita. Nonostante ciò, il poco tempo che abbiamo passato insieme mi ha cambiato per sempre. Posso morire felice, perché ho conosciuto un uomo come te. Nonostante ciò che sono, hai comunque scelto di aiutarmi... di darmi affetto... perché mi hai insegnato che non importa quale sia la nostra razza o cosa siamo... l'amore... l'amore è universale, in ogni sua forma. Grazie...
Gli da un delicatissimo bacio sulle labbra, come un amaro gesto d'addio. Pone infine l'uomo nel punto di pilotaggio dell'elicottero, e inizia a impostare il pilota automatico in modo che l'elicottero si alzi in volo senza l'interazione di Snake. Con i normali elicotteri ciò non sarebbe possibile, ma è stato creato per emergenze come quelle.

L'elicottero inizia a salire verso l'uscita, mentre Gunderson, coperto di lava, è sul ponte ed inizia a correre contro Jeneva, la quale fa lo stesso.

Il veicolo volante esce dal vulcano, il quale erutta pochi secondi dopo. Snake per poco non viene fagocitato dalla lava, che raggiunge un'elevata altezza prima di iniziare a scivolare sulla superficie del suo contenitore.

Gunderson e Jenova? Morti probabilmente. Lo Strahov oramai è solo un brutto ricordo.

Snake è lì, chiuso in quel veicolo, distrutto e con gli occhi chiusi, senza sapere del sacrificio che quella Nephilim ha fatto per lui. Però, nel suo stato privo di sensi, sogna... sogna quell'angelo che l'ha preso tra le braccia e l'ha condotto verso il cielo...

Sogna... quel...

Angel of Darkness




FINE
 
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33 replies since 4/11/2011, 12:38   597 views
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