| "Hm.. non solo" Dave è andato lì anche per altre intenzioni, anche se ovviamente il tentativo primario è quello di chiarirsi con Lara. "Quando questa storia è cominciata, sono successe troppe cose. L'incidente allo Strahov, Kain, Belmont, il ritorno di Liquid, la morte di Otacon. Quando ci ripenso sembra tutto uno stupido scherzo." Abbassa la testa e chiude gli occhi per un qualche secondo. Ogni momento, che sia triste o felice, gli passa per la testa come un fascio di luce illuminato di soli ricordi e tormenti. Li riapre, ripuntandoli sulla donna. "Chi sono io? Me lo sono chiesto tante volte. Difficile dare una risposta. Per anni ogni mio gesto è stato vincolato dalle decisioni degli altri. La mia carriera militare e le missioni suicide che mi hanno dato una fama non sono mai partite per mia volontà. Sono stato creato, e questo è la cosa che più mi ha terrorizzato in assoluto. Tutto ciò che ho provato e sentito appartiene a me o a lui? Sono David o un altro Big Boss? Ho sempre faticato a trovare una certezza" La mano destra scivola via dalla tasca lentamente, tenendo delicatamente tra le dita una fotografia. La osserva. Ritrae il gruppo della missione. Ci sono tutti. Alcuni morti, altri vivi ma divisi per le proprie strade. Lara e lui vicini, così come lo sono in quel momento. "Siete stati voi a darmela." Un piccolo sorriso, breve quanto il tempo in cui è presente. Riposa la foto, lasciando anche la mano nella tasca della giacca. "Non è stato facile decidere di andarme. Non avrei mai voluto. Anche con un sostituto come il clone creato da Liquid, non stare lì fino a quel momento è stata dura. Però... " Vede in lontanaza Sunny ancora camminare col maggiordomo. Lascia lo sguardo fisso su quella piccola sagoma, che sempre più si distanzia. "Sunny aveva rischiato la vita. Otacon è morto per proteggerla, ma è stato un nostro errore. Non potevamo lasciare che una bambina venisse con noi, era ovvio che si sarebbe trovata in pericolo. Non ci abbiamo pensato, così il mio migliore amico è morto"
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