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| Londra, casa di Donald
E' passata una settimana da quando Donald ha fatto rientro nella sua casa cantina assieme ad Axel.... La mattina di quel settimo giorno , Donald e' steso nel letto, gli occhi sul soffitto, un'espressione di totale apatia...Mille pensieri si rincorrono nella sua mente senza una logica, senza un ordine....Passano in continuazione da tutto quello vissuto nei mesi prima nella missione di Lara di come sia lui stesso cambiato anche se ora il suo stato emotivo e' bassissimo e arenato...I suoi pensieri vanno a Christel, a Xuan, al bambino che presto lei avrebbe dato alla luce e poi...Kimberly che aveva sentito cosi' profondamente vicina e che prima di morire gli aveva dato un importante messaggio...Nonostante il suo buon proposito per rimettersi in piedi, Donald non sembra farcela...Axel gli si avvicina e inizia a leccargli una mano che penzola dal materasso del letto... "Hai ragione hai fame....Oggi non abbiamo un ca** o da mangiare pero'..." Donald sospira, chiude gli occhi...Passano altri dieci minuti perso come un vegetale in quel letto senza piu' voglia o forza di riprendere in mano la sua vita...E' il battere alla porta che costringe poi Donald ad alzarsi.. "Si puo' sapere che ca**o di fine hai fatto??Mi ha telefonato il tipo a cui tanto ho rotto le palle per farti avere un colloquio di lavoro, mi ha detto che non ti sei presentato questa mattina!" Patrick entra come una furia in casa lasciando Donald sulla soglia della porta ancora mezzo stordito... "Ah mer**a, l'avevo dimenticato" Sussurra a malapena Donald chiudendo la cigolante porta di legno quasi a rallentatore e portando una mano fra i capelli "Ho sentito bene? Ti sei dimenticato??Cioe' sei senza lavoro da mesi, torni qui dopo quel viaggio e ad una settimana dal tuo rientro ti dimentichi di andare al tuo primo colloquio di lavoro dopo tutto questo tempo e che avresti dovuto venerare???" Patrick altera la voce interdetto mentre Donald non sembra nemmeno reagire...Con le scarpe slacciate, Donald cammina quasi trascinandosi sui piedi verso il tavolo andando a sedersi... "Sembra che non te ne fotta niente di niente! Donald, ca**o|!" Patrick lo raggiunge e gli si piazza davanti fissandolo negli occhi... "Non ho la forza nemmeno di uscire di casa perche' non ho un ca**o piu' da mangiare , figurati se i miei neuroni potevano avere la forza di ricordare di questo ca**o di colloquio.." Lo sguardo ora di Patrick si attenua "Hai gia' finito i soldi che ti ho dato ?" "Non li ho nemmeno usati...Ho usato quel poco che avevo io...Non mi andava di usare i tuoi" L'orgoglio di Donald e il senso di fallimento personale sembrano essere stati piu' forti di ogni altra cosa... "Ora io e te facciamo un discorso serio, e se non starai ad ascoltarmi ti prendo a calci in cu*o" La secca e arrabbiata risposta del fratello fanno poi spallare Donald alla sedia di legno guardando Patrick con occhi quasi spenti.... "Sono tutto orecchie..." La sua fioca risposta...
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