| KANSAS CITY - ESTERNO UMBRELLA COMPANY
La capetta della Task Force si compiace, nel vedere Max alterarsi sempre di più con il dottor Zeta, dato che il rendere i due antagonisti anziché complici le fa gioco nel riuscire a far valere le sue richieste, dato che nonostante uno le si oppone, l'altro la difende cercando di scalzarlo per capovolgere le sue decisioni. Quando sente Max scusarsi per quanto capitato, lei subito torna a farlo sentire importante rispondendogli dopo aver iniziato a masticare un'altra gomma delle sue, accessorio della quale proprio non sembra riuscire a fare a meno.
"Non ha niente di cui scusarsi, comandante Lewis: so bene che lei aveva dato degli ordini precisi, ieri sera. Il problema è che qualcun altro si è visto bene dal farli eseguire nel migliore dei modi."
Dice lei, dando di nuovo tutto il biasimo a Zeph, facendo sembrare che Max sia quasi un beato angelico senza macchia o peccato di sorta, dando quindi la colpa all'altro co-amministratore della Umbrella che non ha dato seguito ai suoi ordini, infischiandosene quindi della parola del capo della sicurezza, mettendo quindi anche la pulce nell'orecchio all'uomo dall'ego smisurato che il suo 'caro' collaboratore se ne infischi bellamente dei suoi ordini, e che quindi non prenda sul serio la sua posizione. Sicuramente, per Lewis non c'è niente di peggio che avere anche solo il sospetto che qualcuno osi non prenderlo sul serio! Per suggellare questo dubbio, la ragazzina si impegna per raddoppiare la razione, commentando nel sentire l'uomo mentre si lamenta che la sua squadra non ha eseguito i suoi ordini, ma suggerendo anche lui che ci sia lo zampino dell'altro amministratore in questa mancanza.
"La penso esattamente come lei, comandante Lewis: la sua squadra avrebbe probabilmente eseguito gli ordini senza alcun problema, se qualcuno si fosse preso la briga di avallare i suoi ordini, indicando dove trovare l'attrezzatura adatta allo scopo ed avesse autorizzato l'operazione."
Commenta lei, dando di nuovo la colpa di tutto al nemico comune dei due, sempre con quell'aleggiante brutto presentimento che il buon dottore se ne freghi dell'autorità di Lewis! Questo dimostra sempre meno sofferenza per l'operato del suo co-amministratore, arrivando anche a definirlo allegramente un co*****e a cui dovrà dire due parole quando finalmente farà la cortesia di presentarsi a lavoro. L'uomo, però, le propone anche di rimediare alle mancanze dell'altro dandole subito l'autorizzazione di poter entrare nella Umbrella, senza i suoi droni ovviamente, per poter usufruire almeno dei bagni, oltre che di premunirsi per andare a prendere qualcosa da mangiare sia per lei che per l'altra caporale, anche se lui la sopporta poco essendo una donna certamente meno accondiscendente di un'altra certa caporale...
"La vostra opinione è fortemente condivisa sia da me che dalla mia squadra, comandante Lewis. La ringrazio per l'offerta, e se non sono troppo indiscreta, ne approfitterei. Lascerò il caporale LesProux a controllare la nostra attrezzatura, per il momento, dopo immagino che vorrà anche lei approfittare dei servizi della vostra sede, se lo permetterete. In quanto alla possibilità di avere un adeguata colazione, non posso che accettare la vostra generosità. Non ho richieste particolari, tranne magari un po' di caffé forte, lascio alla vostra provvidenza la scelta di altre vettovaglie. Ad ogni modo, non dovete preoccuparvi: non sarà certo la villania del vostro collaboratore a creare degli screzi nella nostra collaborazione: il nostro scopo nei confronti della salute globale è ben superiore a questi... Infantili dispetti da parte del dottor Zeta."
Dice lei, degradando pure Zeph a semplice 'collaboratore' di Lewis, definendo i suoi persino dei dispetti infantili, quasi fosse un bambino di cinque anni che si diletta in burle, ritenendo il suo non supportare la Task Force con almeno qualche basica comodità alla stregua di una marachella. La ragazzina, quindi avrebbe lasciato Lewis e Sasha a parlare tra loro, dovendo però tenere in conto che quell'altro potrebbe correggere quello che lei a detto, tipo il fatto che non è vero che alla sua squadra non era permesso di entrare nella sede, solo che non lo potevano fare con i droni al seguito. Ma anche se dovesse succedere, lei sa già come ridimensionare la cosa, fingendo solo di essersi espressa male per via della scomodità notturna, fingendo quindi di aver avuto un lapsus nel formulare la sua frase, rimanendo troppo nel generico invece che specificare che l'accesso era negato ai droni.
Ad ogni modo, una volta avuto l'accesso, questa non avrebbe fatto strani scherzi all'interno della nuova sede Umbrella. Avrebbe semplicemente cercato i bagni per potersi dare una sistemata, ruminando per tutto il tempo. E guardandosi attorno nascondendo gli occhi dietro ad un paio di occhiali da sole che, teoricamente, usa per nascondere le occhiaie da sonno, fingendo quindi una certa civettuosità, mentre invece li usa per nascondere come si stia guardando intorno, mappando l'edificio controllando dove siano le telecamere e così via, notando anche come tutto sembri decisamente 'nuovo' e poco vissuto, dato che la sede è stata ristrutturata da pochissimo tempo, tanto che alcuni lavori sono ancora in corso tutt'ora. Roba di minor importanza, nulla di veramente urgente, ma tutta la struttura è chiaramente 'fresca'. Anche il bagno lo è, mentre vi entra controllando se ci sono telecamere anche li, mentre si da una rinfrescata e pretende di usare i servizi igienici come una persona 'normale'. E 'viva'.
|