| KANSAS CITY - UMBRELLA COMPANY UFFICIO DI LEWIS
La soldatessa rimane in déshabillé davanti a Max, ascoltandolo mentre questo, soddisfatto, annuncia che non tutte le dipendenze devono per forza essere negative, credendo che la fanciulla sia dipendente solo da lui, totalmente ignaro che questa, invece, potrebbe essere dipendente semplicemente dal rapporto in se piuttosto che dalla persona con cui lo effettua... Lei, comunque, non fa nulla per correggerlo, ed anzi, lo illude ancora di più di essere l'unico ed il solo, mentre invece è solo uno dei tanti... Beh, ad essere proprio del tutto onesti, magari non proprio tanti: uno di quelli più bravi, questo glielo deve concedere, ma prima che per lei diventi proprio il migliore, o che inizi a provare dei sentimenti più profondi del semplice appagamento dei suoi bisogni, ce ne sarebbe voluta ancora di strada. La ragazza si lascia andare in una risata, inaspettatamente sincera e non solo 'erotica', mentre gli risponde.
"Oh, comandante! Non ero preoccupate per me... Ero più preoccupata per te: una dipendenza simile potrebbe dover richiedere di essere soddisfatta più e più volte! E tu sei una persona fin troppo importante ed impegnata... Sarebbe alquanto egoistico da parte mia, continuare a bussare continuamente alla tua porta, per poter soddisfare le mie voglie, con tutti i tuoi impegni!"
Dice lei, praticamente soffiando sempre in quel palloncino che è l'ego di Maximilian, che ormai sarà diventato una specie di pallone areostatico o un dirigibile visto quanto si è allargato da quando conosce sia lei che la sua capetta! Già non era esattamente una persona modesta, ma ora, cammina talmente tanto sulle nuvole che sembra quasi essersi dimenticato com'è fatta la terra laggiù in fondo! Ad ogni modo, la ragazza sembra aver fatto centro, in quanto il capo della sicurezza conferma che il problema principale per loro, al momento, siano le questioni importanti che li attendono durante la giornata, e che quindi non ha tempo di poterla possedere come e quanto vorrebbe, ovviamente non menzionando neanche di sfuggita il fatto che, nonostante la sua grande resistenza, è comunque un uomo e come tale è fatto di 'debole' carne con solo una limitata resistenza fisica. Alla donna però non importa che lui non ammetta la stanchezza, dato che francamente nemmeno lei l'ammetterebbe nonostante non si senta esattamente al cento percento al momento sentendo ancora gli effetti della nottata senza quasi riposo, restando ad ascoltarlo quando invece si dimostra 'contrario' alla sua idea. L'uomo si muove sinuoso, con le sue carezze ed i suoi sussurri, enunciando il suo piano alla caporale, esprimendole tutto il suo desiderio. La ragazza si trova quasi costretta a combattere contro se stessa per non saltargli addosso subito, sentendo il suo irrefrenabile desiderio farsi più acuto, rispondendogli solo dopo che questi ha finito, alzandosi un poco per poterlo fissare negli occhi, dopo che lui ha sussurrato il peccato nelle sue orecchie alternativamente, allungando il suo corpo sotto quello dell'uomo facendogli sentire la leggera carezza delle sue forme contro i suoi pettorali, divisi solo da una sottile striscia di tessuto.
"Sei troppo erotico e invitante per riuscire a resisterti per ore, anche dopo averti assaporato per tanto tempo, comandante! Hai ragione nel dire che ti desidero, che ti voglio! E anche se ce la spassassimo per ore, sono sicura che appena finito, dopo anche solo pochi minuti, ricomincerei ad avere voglia di te, ancora di più! E resistere senza di te per tutto il giorno diventerebbe una tortura! Hai ragione: molto meglio poterci soddisfare poco alla volta, ma continuamente. Intrattenendoci nelle più lussuriose gioie più volte sparse per tutta la giornata, in ogni momento propizio, così da poterci lasciare e portare avanti il nostro lavoro, e tornare a incontrarci prima di finire entrambi in crisi d'astinenza, così da riuscire a dosare bene i nostri piaceri ed i nostri doveri, comandante!"
Commenta lei, entusiastica alla proposta di lui di poter diluire quelle ore che lei gli chiede durante la giornata, un po' alla volta, senza strafare e senza restare distanti per troppo tempo, addirittura per tutto il giorno, prima di ritrovarsi. La donna alza una mano, portandola sulla schiena di lui per tenerlo ancora più stretto a se, dimostrando il suo desiderio di poterlo sentire di nuovo.
CORRIDOIO UFFICI
Se all'interno dell'ufficio gli occupanti sono pervasi dai bollori, all'esterno la situazione si fa raggelata, quando Sharp sente la voce della capetta della Task Force presidenziale che da brava arpia gli svolazza alle spalle, affamata di informazioni utili riguardanti Zeta ed i suoi piani. L'uomo ha tutto l'aspetto di chi non vorrebbe mai incontrarla, ma sa bene che il suo capo è troppo 'assuefatto' dalla donna per poterle mancare di rispetto, per cui il soldatino la saluta, valutando cosa poterle dire e cosa no. Alla fine, però, l'uomo è costretto a dirle almeno qualcosa, per cui lei annuisce rispondendogli.
"Così il professor Zeta è riuscito a contattare questa Lawson. Bene, quantomeno vuol dire che le informazioni per raggiungerla non erano inventate. Quindi, devono fissare un incontro, ma ancora devono stabilire quando, e per questo si risentiranno più tardi? Spero che si potrà avere una conferma in giornata: anche la Task Force presidenziale desidera incontrare questa Lawson e la sua squadra scientifica, per accertarsi che non siano dei millantatori. O magari, anche peggio..."
Dice lei, lasciando in sospeso la frase, anche se potrebbe essere intuibile cosa intende con quel 'anche peggio', specie visto che anche il capo di Kevin sembrava sospettare che la Lawson potesse avere una correlazione con qualcuno 'anche peggio' di un semplice millantatore: la Cobra. La ragazzetta sembra leggere sul volto di Sharp quanto il ragazzo non sia esattamente entusiasta di quella conversazione, e di come preferirebbe essere da tutt'altra parte. Lui però le suggerisce che Lewis non voglia essere disturbato, e lei sa già il motivo anche se lui fa il vago per non dover confessare quale sia il vero motivo per cui Max non voglia essere disturbato. La capetta sorride interiormente, prima di decidere di divertirsi un po' con lui, in maniera molto diversa da come si sta divertendo Floyd, dato che lei non ha la stessa malattia del caporale, ma una molto più crudele...
"Queste sono informazioni molto importanti, signor Sharp. Anche se il comandante Lewis ha chiesto di non essere disturbato, forse sarebbe il caso di disturbarlo lo stesso e di riferirgli dell'avvenuto contatto con la squadra scientifica sospetta di questa Lawson. Lei non trova, signor Sharp?"
Domanda la ragazza, da dietro i suoi occhiali da sole, ruminando la sua gomma e fissando quell'uomo, chiedendosi come si trarrà d'impaccio ora, mentre lei gli chiede di andare da Lewis per informarlo delle notizie, anche se il suo capo ha detto che non vuole essere disturbato. Troverà una scusa, vuoterà il sacco su cosa sta realmente facendo Max, o si vedrà costretto ad ubbidirle? Qualsiasi sia la sua risposta, il metterlo a disagio è il modo della donna di provare piacere: mettere in difficoltà i sacchi di carne con il suo sadismo è per lei appagante come un approccio intimo!
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