| Provando a far parlare il personaggio di se stesso, come si presenterebbe e cosa racconterebbe di sé
Chi sono?
Il mio nome è Shaman e faccio parte di una piccola tribù africana originaria dell'Etiopia. Sono cresciuta a stretto contatto con la terra e la natura, mettendomi in ascolto fin da piccola di ciò che mi arrivava nella mente attraverso sogni e visioni sempre più precise e dettagliate a mano a mano che crescevo. Sono stata figlia di due sciamani, che mi diedero questo nome di proposito affermando che ogni nome custodisce i segreti del proprio spirito e di ciò che andrà a fare nel mondo. Sono stata però lasciata da sola fin da ragazzina volutamente dai miei genitori perché, secondo la loro visione, sarei diventata una grande sciamana solo imparando a mettere in pratica tutti gli insegnamenti e quelli del capo tribù, senza più la loro presenza e guida. Non mi fu difficile apprendere e accorgermi che ero più capace di quello che avessi potuto mai pensare, proprio grazie a quello che potrebbe sembrare un abbandono genitoriale, diventando presto un punto di riferimento per l'intera tribù e di molte altre in tutta l'Africa. Le mie capacità di veggenza così nitide, dettagliate e attendibili con le quali avevo imparato a convivere in solitudine, divennero dei veri e propri avvertimenti permettendomi di aiutare molte persone anche senza conoscerle. Scoprii anche le mie capacità come guaritrice, utilizzando piante ed erbe messe a disposizione dalla terra e insieme alle quali aiutai a guarire molte persone bisognose scacciando anche spiriti maligni che si erano impossessati delle loro menti. Venni considerata come la più grande veggente d'Africa con tutto ciò che mi venne insegnato attraverso ritualistiche sciamaniche tramandate dai miei genitori e il capo tribù. Mi accorsi anche di avere una capacità innata di riuscire a comunicare con gli spiriti e le energie di tutto quello che circondava la mia realtà e, dopo aver trovato una misteriosa pietra, scoprii di riuscire anche a teletrasportarmi in luoghi già visitati, con la sola forza della visualizzazione, portando con la mia coscienza anche il corpo fisico. Iniziai a viaggiare in groppa ad un cammello insieme ad altri componenti della tribù, per raggiungere le terre di persone bisognose. Fu però durante un viaggio in Egitto che mi imbattei in una giovane archeologa di nome Lara che, era rimasta intrappolata in una piramide egizia. Se non fosse stato per un sogno che mi aveva avvertita per tempo, di recarmi ai piedi di quella piramide, non avrei nemmeno potuto aiutarla a salvarsi e a riprendersi, supportandola emotivamente e spiritualmente dopo il terribile crollo della piramide che l'aveva quasi uccisa. Capii immediatamente che quell'archeologa e io, avremmo avuto un legame particolare, soprattutto nell'occuparmi di lei per aiutarla a tornare nel mondo dopo il suo incidente in Egitto e, per aiutarla a farle riprendere la voglia e il coraggio di proseguire la sua missione che l'aveva chiusa in se stessa in maniera così tanto ermetica dopo quel trauma. Dopo la sua partenza, capii che l'avrei rivista ancora, dopo una visione che mi preannunciava che lei sarebbe giunta in Etiopia alla mia ricerca per qualcosa. Fu l'inizio della nostra collaborazione aiutandola nelle sue più pericolose missioni in giro per il mondo, come quella di affrontare la stirpe di alcuni Nephilim che non erano affatto estinti come si era sempre creduto. Ancora oggi sono con lei, pronta per aiutarla e appoggiarla spiritualmente per qualunque cosa lei abbia bisogno o per aiutarla ad affrontare i suoi demoni interiori che hanno bisogno di essere affrontati e illuminati. Un giorno quando si era trovata ad essere sprovvista di uno dei suoi dispositivi luminosi che utilizzava per esplorare grotte, tombe o luoghi sotterranei, mi disse: " Ciò che riesci a vedere anche senza una fiaccola accesa tra le mani, insegna che si può vedere anche procedendo nel buio più pesto. Questo insegnamento mi porterà a fidarmi di ciò che sento e vedo a istinto dentro di me. Che sia una caverna o una tomba, non importa. Ciò che conta è la luce del proprio istinto. "
Grazie a Lara, appresi anche io qualcosa di importante: di essere nata, con lo scopo di aiutare le persone a credere nelle loro capacità più nascoste e di aiutarle a diventare sciamani di se stessi. La mia vita é stata poi salvata da Argun, un guerriero incas incontrato durante una missione in Bolivia che coraggiosamente mi aveva sottratta ad un antico cerimoniale attuato da un sacerdote del suo popolo che mi aveva rapita per sacrificarmi al loro dio Viracocha. Fu grazie ad Argun che, si era ribellato al suo stesso popolo dei Kirkaka, che ora sono viva e col quale ho poi vissuto per un po' di tempo, in una capanna in Etiopia. Non poteva essere però una relazione alimentata correttamente, dato che poi ho ripreso nuovamente a viaggiare per il mondo assieme a Lara per aiutarla a fermare delle nuove entità di tipo alieno che vorrebbero assoggettare questa preziosa e meravigliosa Terra. Se oggi sono consapevole delle mie capacità e dei doni spirituali, paradossalmente lo devo ai miei genitori che, attraverso il loro apparente abbandono, mi hanno permesso di trovare dentro di me quella forza di Spirito che costantemente mi guida e che mi permette di aiutare a guidare chi é in difficoltà. La mia esperienza di vita mi ha insegnato che ciò che ci abbandona, può permettere di scoprire la Grande Forza del proprio Spirito.
Shaman
Scritto di Valentina
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