Posts written by Vanitas Fleur

U.S.A.
NEW YORK TIMES - EDIFICIO STUDIO DIRETTE TELEVISIVE

Morgan in qualità di avvocato porta a termine la spiegazione che va ad applicare sull'innocenza di Lara ed Ellen come al solito, lascia terminare la spiegazione fino a quando non fa cenno a Miranda di farsi avanti e di parlare a nome di tutto il pubblico. Quindi la conduttirce televisiva si espone, presentandola a tutto il pubblico.

"Benvenuta Signorina Miranda Lawson. Restiamo in ascolto su ciò che ha da dire."

E poi inizia con la spiegazione, e da allora poco prima che lei da cenno a Morgan di avviare le immagini sulle prove scientifiche, lei si espone nuovamente.

"Sono curiosa di conoscere le prove scientifiche di cui siete in possesso. Non vi faccio perdere tempo allora, mostri pure il materiale."

Di poche parole, ma incisiva.

SALA CONFERENZE TATTICHE

Vanitas resta lì a seguire per tutto il tempo la missione a Kansas City, restando in attesa di seguire ulteriori disposizioni nel caso sia ritenuto necessario da parte della sguarda di poter agire nel miglior modo possibile. Appena Aaron chiede il suo aiuto, prontamente risponde in segno di sicurezza.

"Ricevuto. Procedo con l'inserimento di coordinate e porto gli ospiti nel luogo desiderato."

Annuisce in direzione di Kaidan, ove quest'ultimo si sarebbe diretto fuori in attesa del suo arrivo così come Ida e Sheva. Esce quindi dalla sala tattica, tornando quindi verso l'esterno e lì avrebbe trovato i tre, pronti a passare nel portale.

"Eccomi qui, scusate se vi ho fatto attendere tanto."

Resterà in attesa delle coordinate, dopodichè avrà modo di inserirle con un particolare metodo mistico che gli permetterà a quello che sta per apprire, di seguire le istruzioni necessarie. Di lì a poco viene materializzato uno stormo di uccelli che da soli, vengono raggruppati in un unico cerchio concentrico in senso orario e infine, trasformandosi in un fascio di luce che di lì a poco, avrebbe fatto materializzare un portale. Resta in attesa che i tre attraversano quel portale.

"Fatevi avanti, io vi raggiungo per ultimi. Il portale si chiuderà solo se lo attraverserò io."

Poi non appena Ida, Sheva e Kaidan avranno attraversato l'intero portale, lo attraversa pure lui. Appena lo fa il portale ha modo di richiudersi alle sue spalle, compattandosi in un unico fascio di luce per poi scomparire.

Davide, vorrei un attimo risponderti alla luce di quello che hai detto. Partiamo prima di tutto dal fatto che : come cattivo non hai per niente sbagliato o postato male, anzi : secondo me con qualche minimo di aggiustamento, potresti essere proprio perfetto proprio come antagonista del gioco. Perchè si avverte comunque la passione che ci metti nei tuoi post. Il punto è che qui è proprio tutto l'insieme del gioco stesso che a lungo andare, appesantisce proprio ulteriormente la questione che c'è attualmente : quella dei parassiti.

Come prima cosa, essendo Lara una minaccia mondiale, è una cosa già insolita di suo considerato che comunque è sempre stata vista come un eroina e già qui troviamo la prima crepa, che è quello del cosiddetto "ammasso di personaggi", che sono praticamente quasi tutti in un solo punto (la Cobra). Noi su TWRF non avevamo mai una meta fissa se ti ricordi, si finiva sempre per viaggiare ovunque nel mondo per poter risolvere magari un guaio che Manuel andava a creare con il suo Leone d'Oro, ma comunque aveva un senso suo Tombraidesco sebbene insolito di base perchè c'erano pizzichi di fantasy, ma che non venivano mai diciamo "messi in primo piano". Sto facendo un parallelismo con tecnologia ed altre cose anche.

Per quanto la tecnologia sia una cosa bella e moderna al giorno d'oggi non deve essere il "mood" principale del gioco perchè poi si finisce a diventare tutt'altro, e diciamo che in un certo senso forse il mea culpa è anche un po' di tutti, probabilmente perchè siamo andati avanti per anni e anni senza renderci conto di arrivare a un punto cruciale per stravolgere veramente la trama di gioco.

Al mio momento la soluzione che voglio proporre è questa : ora si sta mettendo in atto un ordine impartito di Robinson che è quello di mettere una diretta televisiva. Dopo o durante l'operazione di Kansas City direi di procedere facendo smentire tutta la menzogna di Lara e quantomeno di uscire da questo buco nero maledetto. Poi per quanto riguarda le sorti stesse di Kansas City ossia, dell'incontro che segue tra Max e la Theb, sarà a te Davide decidere se farla vivere o meno. Potresti decidere di portare avanti la questione dei parassiti ma che diventa "in secondo piano" o potresti trasformarla in tutt'altro modo che potrebbe essere (finalmente) di tua originale deduzione, ma che comunque vada a rispecchiare ciò che prima era considerato un gioco più spensierato e meno "pesante".

Ovviamente metterò anche io la mia parte ridimensionando tutti i miei personaggi da Robinson ad Albert, poi si capirà su come procedere.

Che ne pensate di questa idea?

Ciao ragazzi,

Vorrei dire anche la mia a riguardo, ovviamente partendo dal presupposto che non vorrei offendere nessuno e quello che principalmente, concerne la mia esperienza di gioco professionale. Perchè personalmente già è un grande traguardo il fatto che io riesca a postare con frequenza nonostante spesso e volentieri, abbandonavo il GDR per diverse questioni di vita e un po' perchè mi passava la voglia, o per mancanza di tempo.

Mi sta capitando molto spesso di essere nella stessa situazione di Damian, nonostante abbia alcuni personaggi che hanno un certo impatto sulla storia principale, come ad esempio Robinson o Albert. Non parlo solo della sottile differenza temporale che differisce da quella di gioco e quella reale, ma anche del fatto che la situazione parassitaria (almeno per me) sta raggiungendo spesso per i miei personaggi dei punti morti. Molto spesso per quanto stiamo cercando in tutti i modi strategici di porre fine a questa situazione parassitaria di Lara, sembra che un punto di svolta non si arrivi mai a raggiungere, non facendo altro che aggiungere trame secondarie senza mai e poi mai raggiungere una fine. Vi faccio un esempio rapido :

Con Alexander mi sarebbe piaciuto inventarmi una storia legata ad Atlantide, in particolare quella legata al Torso (il gigante atlantideo che trovi all'ultimo livello del primo TR) dove avrei messo in scena un nuovo cattivo ma poi ho pensato : se pure devo mettere in scena una cosa del genere, rischio di avere più incasinata la trama di gioco, ma fino a che scopo lo devo fare? E mi ritrovo alla fine con personaggi che non sanno cosa fare, come ad esempio Bartoli, che dopo che ha aiutato a Fox è arrivato quasi ad interagire poco e nulla.

Mi sarebbe piaciuto interagire anche con Rapture e Lilian (personaggi che ho utilizzato nel precedente gioco di ruolo ma lasciati lì), per agganciarmi quindi ad Atlantide. Ma poi mi fermo per lo stesso e medesimo motivo.

E infine c'è anche Vanitas (che è il personaggio con cui sto scrivendo) dove la trama non avrebbe mai dovuto raggiungere una fine. Avevo pensato tipo di far rinascere lo stregone malvagio affrontato in passato da Abe e che insieme, avevano rotto involontariamente la gemma dell'incarnazione, ma a quanto pare proprio per questo motivo ho preferito terminare questa questione con il risultato che è solo un personaggio che apre portali o che peggio deve trovare uno spunto per avere un minimo di validità nel gioco, come ad esempio la sua affinità anche con Kheyd (in qualche modo)

Io proporrei di ridimensionare un attimo la trama principale nel gioco, non dico necessariamente incentivandola su questa questione di Atlantide ma rendendola più "Tombraidesca" come è giusto che sia. Perchè poi a furia di fare per 4 anni di fila la questione parassitaria, ci si annoia e ci si perde la voglia.

Spero solo di non aver in qualche modo offeso nessuno, anzi accetto volentieri critiche.

Edited by Vanitas Fleur - 6/8/2023, 18:36

SALA TATTICA

Vanitas si fa dare la carica giusta da chi ha espresso il suo parere circa uno o più possibili poteri nascosti dentro di lui. Annuisce quindi con convinzione in loro direzione, compreso il Cieco senza però aggiungere altra parola e concentrandosi unicamente sull'eventuale ruolo che l'extraterrestre può avere. Quindi si rivolge a Kaidan.

"Io farò il possibile per evitare che Kheyd esaurisca le sue energie e che abbia tutto il supporto di cui necessita. Parola mia."

Scuote poi la testa in direzione del Cieco poi in segno di dissenso.

"Non avrei modo di utilizzare quel potere dalla finta realtà a quella vera. Avevo un potere mistico di una fata malvagia, no c'era nulla di veritiero. L'unica cosa vera era quel Nogare, perchè considerata parte della mia anima. Io ho chiuso con quel mondo, creato da quelle menti pervertite dell'Area 51."

Chiude il discorso ma poi Albert decide di rispondere ad Aaron, dove scuote la testa anche lui.

"Non credo sia necessario sentire il parere di Paolo e di Edward, Aaron. E' sufficiente anche sentire il tuo, ma comunque bisogna capire in che modo abbiano contaminato prove del genere. Potrebbero essere tracce di DNA come hai detto tu, come potrebbe essere anche un stupidissimo discorso inerente al gruppo sanguigno compatibile. Non possiamo saperlo. Ma comunque questa cosa dell'immunità dai parassiti lascia perplesso un po' tutti.

Ma poi riprende la parlantina iniziando a mettere le braccia conserte.

"Se può servire una mano nel monitoraggio o per qualcosa, posso dare una mano anche io. D'altronde sono in debito con voi, avete salvato Vanitas da quel mondo. Devo pur ripagare la mia alleanza, ora che se ne sta stipulando una e per giunta, tra tre organizzazioni una più importante dell'altra.

Comunica quindi il capo della B.S.A.D, e da lì avrebbe atteso la risposta da parte dei presenti.

SALA CONFERENZE TATTICHE

Albert osserva ancora una volta Leonard come a volerlo scansionare dalla testa ai piedi. Sebbene lui abbia dei comportamenti comportamenti mascolini, forse molto più di quelli di Ray e qualunque altro messi insieme, comunque non gliela conta giusta. In realtà, già se lo stava studiando quando stava nel Piazzale Esterno Inferiore insieme ad Alexander. Ascolta comunque anche il parere di Kaidan.

<< Più lo guardo e più sono convinto che non me la dice giusta... Il mio radar non sbaglia mai, altro che sesto senso delle donne! >>

"Per quanto Maximilian Lewis sia uno che si lascia travolgere dalle novità, non penso sia stupido. Probabilmente è rimasto ammaliato dal fascino femminile a tal punto che è disposto ad accettare per qualunque cosa, per poi forse... Portarsela a letto, magari? Ad ogni modo Kaidan ha ragione : purtroppo Zeph è l'unica cosa in comune che abbiamo, e agire di pancia per dirgli la verità non penso sia la cosa più giusta da fare."

Poi si zittisce, ed è proprio il turno di Vanitas che va ad accodarsi all'ultima domanda che viene posta da Kaidan. Decide di accodarsi.

"Io vorrei fare... Che Kheyd non soffra a livello energetico. Non credo le mie abilità si limitano molto semplicemente ad aprire i portali, e non perchè sono un essere vivente fuori dal comune ma perchè dentro di me so di avere qualcosa di speciale, come potrebbe non essere. Nella vita fittizia ero un mistico al servizio di un Dio Maligno, magari potrei avere qualcosa di simile ma... Per il bene."

Appena Vanitas fa una pausa, è il turno di Albert, dove questa volta si rivolge a Miranda.

"La mia base porta un alleanza con una parte del governo statunitense da decenni, si può dire, e quindi con Robinson. Ha avuto un grande atto di fiducia per venire alla mia base e decidere tutto il da farsi per quanto riguarda la situazione di Lara. Ma tornando al discorso sangue : potrebbe anche essere che sono state inserite alcune cellule del DNA originale di Lara anche se è considerata immune. Dovremo chiedere ad Oliver e Paolo come sia possibile un processo di questo tipo."

La discussione inizia a prendere diverse pieghe. Sebbene siano su tematiche diverse, in qualche modo trova una cosa in comune : quella dell'Area 51. Vanitas quindi passa ad Aaron.

"Credo abbia più utilità nella base piuttosto che fuori. Ma nella mia mente credo di portare qualcosa riguardo alla tecnologia dell'Area 51, credo di potervi aiutare in ogni caso. Potete considerarmi come riserva della riserva, in caso di estrema necessità. Non mi sento di lasciare Kheyd da solo, devo poter aiutare in qualche modo."

Ascolta infine attentamente le parole del Cieco, al quale si rivolge.

"Non so nemmeno come concentrarmi per donare le energie, ma non imparo così da un giorno all'altro. Sono sicuro che riuscirò a dargli il supporto che merita. Certo, porto ancora qualche trauma dei precedenti ricordi di Abe ma... Posso farcela."

L'extraterrestre parla un po' disordinato, diventando preda di emozioni intense, in quanto porta un carattere lievemente sensibile. Infine sia lui, che Albert avrebbero atteso una risposta. Bartoli continua a restare silente.

Nel frattempo era rientrato Alexander qualche manciata di minuti prima, non capendo il discorso ma cercando di ascoltare quanto più possibile per capire la dinamica di cosa sta succedendo. A lui è dato sapere queste cose, in quanto nuova recluta della Cobra.

SALA TATTICA

Albert resta silente per tutta la durata del tempo non commentando minimamente, limitandosi ad ascoltare. Alexander invece resta nella sala tattica ad osservare di tanto in tanto Leonard e donandogli qualche occhiata complice, ed ogni tanto abbozzando un sorriso sornione quasi di sfida, restando avvolto in quel mood passionale e non accorgendosi degli sguardi indagatori di Elena Fisher che gli ha rivolto in precedenza. Purtroppo non è che sappia leggere i pensieri della giornalista. Bartoli invece resta ad ascoltare ma solo per i punti che gli interessano in quanto di tanto in tanto esce fuori sul piazzale esterno inferiore a fumarsi il solito sigaro, e il suo scatolo è in stile "altro che Jigen di Lupin di una sigaretta che non finisce mai"

Vanitas invece dopo l'operazione alla B.S.A.D per la questione governo era rimasto per qualche tempo nella sua stanza fino ad andare in sala mensa a rifornirsi di tutto il necessario, dato che aveva fame e come un bambino da educare, ha scoperto il famoso dono del "cibo". Non riesce ad essere ancora troppo autonomo in quanto tende ad esagerare con le quantità, che poi ha lasciato qualcosa subito dopo non avendo ancora percezione della "sazietà".

Poco dopo però si reca in Sala Tattica, appena in tempo per sentire tutto il necessario dall'inizio alla fine, quindi riesce a sentire anche riguardo la questione di questa organizzazione scientifica, ma nonostante questo non commenta ancora. A lui però gli viene in mente un idea.

"Se può servire qualcuno per l'apertura dei portali io mi rendo disponibile, se volete. Di certo due squadre non saranno facili da trasportare, fare avanti e indietro non è proprio il massimo per agire in fretta. Penso di farcela, non c'è problema."

Fa una pausa mentre Albert ha la sua piena attenzione, o meglio, solo visivamente. E' stupito della sua iniziativa nonostante quello che ha passato, ma comunque in tal caso non è contrario, almeno da come si può ben vedere dai suoi atteggiamenti.

"Nel caso sia necessario potrei rimanere in un punto nascosto nel caso devo trasportare qualcuno da un punto all'altro. Ma come ha detto Aaron non possiamo sapere quello che accadrà in questa operazione perchè potrebbe mutare così da un istante ad un altro. Che ne pensate?"

Dice infine, attendendo quindi risposta da parte del comandante.

BASE SCIENTIFIC ARCHEOLOGICAL STUDY
SALA CONFERENZE

Robinson viene travolto da una miriade di pensieri, ma da una parte è comprensibile perchè l'assemblea era partita da un semplice motivo : capire per quale motivo è stato prelevato Oliver Ward dall'Area 51, e in effetti è uscita tutta un altra situazione che nè il Ministro, nè tantomeno il resto dei parlamentari, sono riusciti a prevedere. Tira un lungo sospiro, ma comunque questa volta è il Ministro a dover parlare, dato che Martin ha fatto tutto il necessario per difendere la sua posizione.

"Se avessi voluto molto probabilmente avrei esposto il Segretario della Difesa a un tale rischio, signorina Croft. Le avrei fatto fare sicuramente la proposta di ingaggiare Martin come avvocato, ma il discorso è che proprio perchè le restanti parti del governo statuintense, credono che noi siamo corrotti e che le vogliamo dare la caccia. Ma come ogni cittadino ognuno di loro, anche Lucifero dell'inferno sceso in terra, meriterebbe la sua difesa. Ricordiamoci che c'è stato un processo contro il diavolo con tutto che stiamo parlando di un entità sovrannaturale, e questo quando ancora la gente credeva solo nella vita reale. Precisiamo questo. Ad ogni modo..."

Ed è da lì che il Ministro si gira proprio verso Vanitas. Lo sguardo di Robinson ammorbidisce.

"Non avrei pensato ci fosse una situazione simile da parte vostra, Vanitas. Credo sia giusto parlarvi così da adesso in poi. Adesso la situazione è decisamente chiara, ma non ho ben capito una cosa. L'Area 51 era all'oscuro di tutto questo?"

"E'... esatto."

Risponde così l'extraterrestre in modo decisamente timido. Albert resta sempre sul chivalà nel caso dovesse essere necessario un suo intervento e qualora Vanitas non riesca a parlare come meglio dovrebbe.

"Dentro di me ho assimilato tutti i ricordi della mia precedente esistenza. E' un peso enorme, e da una parte non mi meraviglio se Abe viene chiamato l'anima più pura del creato. Probabilmente è stato per questo che l'Area 51 non è mai riuscito a manipolarmi per ottenere quello che volevano. Come si poteva pensare... Di raggiungere uno scopo simile? E per quale motivo hanno intenzione di fare sperimentazioni e prendere il predominio sull'intero mondo? Io non capisco davvero, tutta questa sete di potere. Non lo accetto."

Robinson sospira ancora, non risponde. Annuisce come a voler comprendere le parole di Vanitas ma al momento non accenna ad alcuna parola di conforto perchè questo creerebbe solamente compassione, una cosa che attualmente non vuole mostrare nè a lui, nè tantomeno a tutto il gruppo restante. Il Ministro riprende la parola.

"Comprendo perfettamente la gravità della situazione. Ma sopratutto degli esperimenti che stanno tenendo in atto. Se non era per Vanitas molto probabilmente non avremo neanche scoperto che l'Area 51 è suddivisa in due parti distinte. Ma che sia una, o l'altra, entrambi hanno scopi malvagi. Abbiamo comunque compreso che mandando avanti dei scienziati e soldati con l'unico intento di spiare in quell'Area ristretta del Nevada non porterebbe giovamento se non ottenendo informazioni, anche perchè sono cinici e molto svegli. Non mi sorprende che lo scienziato non sia qui in questo momento."

<< Non lo costringo a tornare se non vuole. Avrei dovuto cambiare strategia >>

Ma in tal caso, Robinson avrebbe comunque velatamente chiesto in maniera indiretta, dove si sia cacciato Oliver Ward anche se non l'ha esplicitamente detto. Dylan, così come il resto della B.S.A.S, si guardano in faccia limitandosi molto semplicemente ad annuire. Non intervengono al momento, ma ormai sono prossimi a parlare.

SALA DI MONITORAGGIO

Oliver annuisce alla richiesta di Ray.

"Se li conosco bene, penso di si. La questione è abbastanza urgente, ricordatevi che l'assemblea ha priorità alta come ha detto appunto Robinson. Lasciamoli parlare ancora un po', ma dovrei intervenire per far capire a loro che la Cobra sta dicendo la verità e sta bene. Vi chiedo scusa, ma al momento non me la sento di tornare. Si può dire che ho fatto una bella dormita dopo tanti anni, non mi succedeva da tempo. Ma vorrei far capire al Ministro che dobbiamo cambiare strategia. Dobbiamo agire."

Dice infine lo scienziato. Anche lui resta in attesa di una risposta.

BASE SCIENTIFIC ARCHEOLOGICAL STUDY
SALA CONFERENZE

In attesa di una risposta sulla domanda di Oliver Ward, Vanitas decide di intervenire nel momento in cui il Ministro Robinson, fa ricadere l'attenzione sull'extraterrestre. Interrompe Albert che stava intervenendo, decidendo di sedersi ma ancora un po' insicuro dato che da non molto tempo, lui ha subito comunque dei ricordi da parte di un precedente parte di lui, Abe, oltre che ad essere un pezzo anche dell'anima di Eragon. Lui proferisce.

"Io... Non so se volete ascoltarmi, anche perchè ha del... Come chiamate voi, paranormale? Surreale? E' stata comunque la Cobra... A salvarmi."

"Vi ascolto. Lei lo sa che sono stato sempre dalla parte del giusto."

"Non so come sia andata di preciso. L'unica cosa che ricordo è di essermi risvegliato in una base... di Cyborg. Fortunatamente la Cobra è arrivata al momento giusto per salvarmi, ma c'è una cosa che forse... Non sapete anche voi. Sapete benissimo che io sono una forma di vita plasmata secondo una cosa che chiamate... Anima. Ecco, io per qualche strana coincidenza dettata dal destino sono riuscito a incontrare l'anima di origine. Ma non solo. Io sono parte di due anime."

Robinson guarda in faccia i parlamentari. Ma nonostante questo, non interrompe l'extraterrestre, intento a spiegare a modo suo quello che gli è successo.

"La mia precedente esistenza è legata a un individuo che ora si trova alla Cobra. Ma l'altra parte è legata ad una precedente creatura di migliaia di anni fa, una civiltà molto antica, una storia che non riuscirei neanche a raccontarvela tutto in una volta sola. Si chiamava Abe, veniva chiamato Salvatore dei Mudokon. Molto probabilmente non sono riusciti a manipolarmi perchè... Questo frammento di anima rappresentava una delle più pure del creato. Non esisteva un briciolo di cattiveria in lui, ha sempre agito per il bene. Ed è per questo che quelli dell'Area 51 non sono riusciti a manipolarmi. Motivo per la quale mi hanno rinchiuso per così tanto tempo, come un animale in gabbia."

Robinson tira un sospiro lunghissimo. Tutto piomba nel silenzio, i parlamentari ancora non proferiscono parola. Il Ministro ora riflette.

SALA MENSA

Vanitas continua ad ascoltare il dialogo che intercorre tra Kheyd e Kraken, dove quest'ultimo inizia a fare un discorso piuttosto complesso e dettagliato. Decide di intervenire, di nuovo tra di loro.

"Non è detto che la lezione la impari, purtroppo. Nell'Entroterrestre le persone venivano arrestate di continuo, ma poi venivano rilasciate dopo poco tempo e commettevano lo stesso reato di nuovo. Avevano un modo per perseguire la legge un po' strano. Non so che concezione avevano di giustizia, ma comunque già da lì avrei dovuto capire che c'era qualcosa di strano. Un criminale che impara la lezione? Non saprei qui come funzionerebbe. Può essere, come no."

Poi da lì il cerusico si sposta proprio su Vanitas, intavolando il discorso in base a quello che aveva detto prima attraverso il parere dell'extraterrestre.

"La situazione che c'era su Mudos era diversa, molto diversa. Loro erano eterni schiavi, ma schiavi fino all'estremismo totale. Lavoravano nelle fabbriche solo perchè era l'unico modo per sopravvivere, guadagnavano pochi Moolah *sarebbero i soldi* e il tenore di vita era pessimo. Fino a quando poi Abe non ha deciso di ribellarsi, perchè aveva saputo di nascosto che la sua specie voleva macellarla e far rialzare il tasso dei prodotti alle stelle. Ha visto morire suoi simili, ne ha liberati altri, e ha distrutto fabbriche per fermare tutto questo. E nonostante questo non è riuscito comunque a salvare Mudos, dato che è andato distrutto."

Inizia poi a dire Vanitas con una certa empatia, che quasi lo fa rattristare perchè è terribile solo a voler raccontare tutto questo.

"Quello è uccidere senza senso. Quello è essere cattivi e pensare solo al proprio egoismo per mettere fine a delle forme di vita in modo ingiustificato. Nel caso di Mudos, non darei mai la colpa a chi lo mangia, ma a chi fabbrica il prodotto. Sono loro le persone malvagie. Io che sono abituato in un certo modo a mangiare, non darei colpa a nessuno. Tutto qui."

Ma poi nota Aaron che questa volta si dirige verso i tre, intervenendo. Lui ascolta tutto il discorso e ci mette qualche secondo in più a capire che il comandante si stava rivolgendo proprio a lui. In tal caso però, ha sentito tutto quello che ha esposto. Annuisce

"Non credo ci siano problemi. Non so se questo potrebbe aiutare quelle persone che voi chiamate governo a dare uno spunto in più, anche se penso che loro in qualche modo volevano... La mia liberazione. Non saprei. Comunque sia, ti darò una risposta lì in entrambi i casi. Hai la mia parola."

L'extraterrestre si espone con un tono rispettoso nei riguardi del comandante. Dopo aver risposto attentamente a tutti, avrebbe ripreso a mangiare la sua colazione, che in questo momento si presenta come una serie di cose miste, addirittura ha messo cose dolci accanto a cose salate.

SALA MENSA

Vanitas fa leggermente più ritardo rispetto a Kraken e Kheyd perchè rimane sempre indeciso su cosa si deve mettere da mangiare, ma comunque riesce a fare tempestivamente per poi dirigersi nel suo tavolo e riuscire a sentire a tempo la conversazione, che continuano senza alcuna interruzione, anche se comunque si focalizzano maggiormente tra questi ultimi piuttosto che con l'extraterrestre. Lui decide istintivamente intervenire.

"Se mi permettete, vorrei dire la mia. Magari in questo universo esisteranno anche delle forme di vita pacifiche che non fanno guerra, o magari chi è dovuto ricorrere al sacrificio per doversi sporcare le mani e tirare avanti, come avete fatto giustamente voi, Kraken. Purtroppo a volte quando si ricorre a un omicidio spesso lo si fa per un istinto di sopravvivenza. Per quanto noi cerchiamo di essere delle persone pure, reputo egoistico pensare che io debba sacrificare la mia vita per qualcuno che al contrario, la vita cerca di toglierla a me. L'ho provato sulla mia stessa pelle, quando ho visto quell'essere senza braccia in una base tecnologica creato da menti corrotte. Quando il popolo del mio antenato cercava di essere solamente libero e non c'è mai riuscito per me è stato qualcosa di veramente drastico. Per quanto può essere un esperienza traumatica, ma chi sono io per giudicare, ma soprattutto per incolparmi di una cosa del genere?"

Lui scuote la testa, andando ad osservare il cibo ed analizzandolo con attenzione, alienandosi. Tuttavia, va a trascurare almeno momentaneamente il discorso perchè va ad avvinghiarsi al discorso successivo, ossia quello che fa il Kraken a lui.

"Niente di più sbagliato. Se sono loro ad essere abituati a vivere con le catene, è molto semplicemente perchè sono magari gli altri a decidere questo modo di vivere. Io non dico di aver preso la decisione di vivere liberamente, perchè sarebbe troppo da presuntuosi. Io ho deciso di essere me stesso, con persone che magari possono dare rispetto della mia persona, ma niente e nessuno permetterò più di plagiarmi, perchè lo hanno fatto da quando mi hanno creato, e non ci sono mai riusciti perchè? Non sicuramente perchè ho dentro di me l'anima più pura del creato, o non almeno solo grazie a quella. Ma perchè non ho permesso a loro di decidere la mia esistenza quel che vogliono."

Ma poi ritorna nuovamente il discorso fatto inizialmente, ed è questa volta Kheyd a parlare, lui annuisce.

"Per quanto noi possiamo essere fatti di carne, energia, robotici o quant'altro, resterà sempre il fatto che non possiamo tutti i giorni avere la libertà delle nostre scelte. A volte siamo spinti da qualcosa per pura sopravvivenza. Ed è ciò che intendo dire questa mattina insieme a voi."

Sono le ultime parole dell'extraterrestre, che poi resta alla fine silente e da lì, avrebbe atteso la risposta sia del cerusico Kraken, che dell'andromediano Kheyd.

SALA MENSA

Vanitas ascolta i discorsi sia di Kraken che di Kheyd, ma decide di soffermarsi su quest'ultimo per ascoltare attentamente la parte che riguarda il mangiare altre forme di vita. Annuisce, passando poi direttamente su Kraken dato che in quel momento non ha nulla da dire, condividendo ogni singola parola. Lui abbassa appena la testa.

"Per libero arbitrio intendo quella capacità di poter decidere da soli senza che qualcuno ti giudica, o ti chiede di perseguire un obbiettivo fine. Chi lo sa con quale presupposto io ho vissuto parte di una finta esistenza ad essere una fata maligna che voleva portare l'equilibrio dove un entità sovrannaturale che neanche esisteva regnava sovrana. Io almeno in questa esistenza sono libero di poter decidere da solo cosa fare, e non sinceramente stare dietro a dei macchinari. I Cyborg di quel mondo non sono cattivi, sono queste persone dell'Area 51 ad aver condannato parte della mia esistenza... E anche Molluck."

Fa una pausa, fino a quando finalmente non si decide di prendere il vassoio e mettere qualcosa da mangiare. Prende un po di pasti alla volta, più che altro un assaggio.

"Ora che ci penso mi è ritornato un altro ricordo di Abe. Glukkon era spietato, terribile. In un certo senso io e lui ci somigliamo, siamo stati entrambi sfruttati e manipolati da un essere malvagio e anche se sono epoche diverse, fa comunque male. Per questo non voglio dipendere più da nessuno. Proprio perchè abbiamo passato un intera vita in schiavitù a tal punto che noi adesso ci sentiamo liberi di esprimere le nostre energie. A me non sembra essere un caso il fatto che la sua anima si sia agganciata a quella di una parte di Eragon. I disegni energetici sono infiniti e vasti."

In ultima battuta, tentenna in direzione di Kheyd.

"Neanche io sono capace di uccidere. Ma per sopravvivenza se devo mangiare qualche altro essere, lo faccio. Di certo non la stessa specie, ma lo farei."

E poi guarda il cibo con aria pensierosa, sebbene abbia un aspetto piuttosto invitante. Si volta per notare l'ingresso di Aaron in direzione della sala mensa. Lo osserva per lunghi istanti.

SALA MENSA

Vanitas vorrebbe ascoltare ogni singola frase sia di Kheyd che di Kraken, ed è così che decide di procedere per gradi, ascoltando prima il cerusico per ogni singola parola. Lui sente il discorso inerente al suo mondo fittizio, ma mostra comunque la volontà di aver passato parte della sua esistenza di fronte a dei sistemi si possono dire "artificiali" creati dall'Area 51 per illuderlo su cosa e come avrebbe vissuto una fase. Inizia quindi a parlare.

"Non me ne faccio una colpa, assolutamente. Più che altro in quel mondo è come se avessi un fine comune. Credevo di seguire un Dio Malvagio che voleva ristabilire un equilibrio sporcato da forme di vita e creature mistiche, credendo che queste ultime pensavano di stare dalla parte più giusta. Qui non si può dire di vivere nella legge del libero arbitrio, ma comunque si può dire che una cosa di cui assolutamente non rimpiango è il fatto di dover essere legato necessariamente a un qualcosa, o a un qualcuno che ha degli schemi prestabiliti."

Lui annuisce subito dopo che ha iniziato il discorso sul presunto "rutto" e sensazione di sazietà che ha avuto nei confronti della cena di ieri. Evidentemente, aveva mangiato un po troppo la sera prima. Ma in quanto extraterrestre, non sa neanche lui qual è il concetto di sazietà.

"Ah, si chiama sazietà e sonnolenza? Più che altro quando ho finito di mangiare, mi è uscito uno strano suono dalla bocca, faceva un rumore infernale. Non vorrei aver causato qualche danno al mio corpo artificiale. Ma lo confermo, i creatori di queste cose che voi chiamate cibo, li creano proprio bene. Ho sentito qualcosa che prima non avevo mai sentito in tutta la mia esistenza, neanche quando ero una *fata*"

Tocca questa volta a Kheyd. Tentenna in segno di risposta alla prima domanda.

"Non è poi così complicato, sai? Kheyd Khoui Notesh Keyeph Un'Negguth. Però se preferisci ti chiamerò Kheyd. Ad ogni modo, sono d'accordo sul mangiare altre cose o meno. Dipende. Io lo vedo come un tributo, una sorta di rituale. Lo so perchè in me porto i precedenti ricordi di una mia anima, Abe. Gli abitanti di Mudos passavano parte del tempo a fabbricare prodotti a base di Scrab, Paramiti, tutte creature antiche presenti proprio nello stesso mondo. Scusa, probabilmente sto parlando di creature che molto probabilmente non sei a conoscenza."

Ma non conclude neanche sul discorso che ecco che si presenta Ivan. Ascolta prima il discorso di Kraken riguardo agli esseri viventi, per poi ascoltare il discorso del cuoco ed entusiasta, sorride ampiamente.

"Esatto, Vanitas. Il cibo come chiamate voi è semplicemente stupefacente. Puoi darmi qualche suggerimento a riguardo? Ti farei riempire il vassoio a te, mi ispiri veramente tanta fiducia!"

Annuisce alla fine, concludendo sul cerusico per quanto riguarda l'ennesimo discorso effettuato sul mondo fittizio.

"Mi sarebbe piaciuto fosse vero. D'altronde non si stava male. Ma come ho già detto prima, essere vincolato come Emissario di un Dio non era proprio il massimo."

SALA MENSA

Vanitas annuisce quando Kheyd gli spiega come ha saputo della sua esistenza, ma ad ogni modo non è comunque un segreto perchè comunque ha parlato in Sala Conferenze Tattiche quando ha potuto, quindi non si può dire che lo conoscono tutti nella Cobra, ma quasi. Subito dopo però tentenna.

"A dire il vero ero una fata in un mondo fittizio, quindi si può dire che non lo sono mai stata. Una fata che seguiva un Dio Maligno. Mi ha talmente ingannato a tal punto che sembrava fosse tutto vero, fino a quando poi una parte di me non mi ha tirato fuori da quel mondo. L'ho visto distruggere sotto le mie mani. Hai ragione, il mondo dei cyborg non è cattivo. E' stato l'Area 51 a farli andare contro la loro volontà."

Solo da quel momento poi nota l'ingresso del Kraken che si unisce alla loro conversazione. Vanitas reagisce più che bene al suo comportamento, forse perchè in quel momento è come se gli infonde in lui una certa sicurezza. Ma prima, preferisce prima instaurare il discorso per quanto riguarda il mondo fittizio dal quale proveniva.

"Mi chiamo Vanitas Fleur, lieto di fare la vostra conoscenza. Il mondo che non esisteva so che si chiamava l'Entroterrestre. C'erano esseri come le fate, poi c'erano i folletti, i demoni, gli angeli.. Tante creature che perseguivano un fine comune. Eppure avrei dovuto capirlo da subito, era troppo macchinoso, il modo in cui reagivano, in cui si muovevano. Inizialmente non credevo al fatto che fosse fittizio perchè ormai ci ho vissuto credo per... Anni? Ma ad ogni modo sto cercando di ritrovare ora me stesso, sperando di non trovarmi per l'ennesima volta in un altro sogno!"

Ma comunque continua a fissare il cerusico, che annuisce fino a quando lui non si lascia stampare sul suo volto quello che non aveva probabilmente fatto mai in vita sua : un ampio sorriso.

"Sarei onorato di fare colazione con voi, signor Kraken. E vi ringrazio per il consiglio sulla colazione, in effetti anche ieri avevo fatto una cosa simile. Solo che il sostenitore di cose era troppo grande per poterlo mettere nel trasportatore a mano. Poi, ho provato una sensazione dopo che era simile a quella del mio stordimento quando me ne sono andato a dormire. E mi è uscito un suono strano. Scusate, probabilmente non sono a conoscenza di tante cose."

Vanitas non ha ben chiaro la distinzione di molte parole, dato che ha perso tanto nella sua esistenza. Infatti, il "sostenitore di cose" alluderebbe al banchetto, il "trasportatore a mano" al vassoio e il "suono strano" al famigerato rutto quando un essere umano (o extraterrestre, quel che sia) è sazio. Poi infine è Kheyd a presentarsi, e gli rivolge un cenno del capo anche all'andromediano.

"Piacere mio, Kheyd Khoui Nothesh Keyeph Un'Negguth. Ti chiamerò solo Kheyd allora, come preferisci."

Mezzo sorriso. Da lì in poi avrebbe atteso infine la risposta da parte di entrambi.

SALA MENSA

Vanitas resta ad osservare incredulo le pietanze che sono presenti nella sala mensa, ancora indeciso su cosa scegliere perchè in realtà, lui sarebbe comunque un esperimento dell'Area 51. Per quanto comunque il corpo ha necessità di nutrirsi, l'extraterrestre non ha la minima idea di cosa significhi la parola cibo o a quel che è collegato. Avrà anche recuperato memorie di una precedente vita passata, ma fatto sta che resta sconosciuto e resta attratto da quelle pietanze come se fosse in un negozio di gioielli. Fino a quando poi non viene distratto dalla figura di Kheyd che subito gli dice che viene anche lui da un altro mondo, cominciando ad attaccare con il discorso e restando ad osservare la figura dell'andromediano per qualche frazione di secondo.

"Aspetta un momento... Tu come fai a sapere che io...? Giusto, devi aver sentito in quella sala grande lì. Io sono Vanitas Fleur."

Si presenta quindi la figura minuta, andando ad osservare per altri istanti le pietanze per poi tornare sul discorso che ha iniziato proprio l'andromediano. Evidentemente, i due hanno qualcosa in comune.

"Il mondo da cui provengo non esiste nemmeno, si può dire. Mi ricordo che non avevo necessità di nutrirmi perchè in quanto ero una fata si trasformava tutto in energia e non c'era questa necessità. Il mondo di quegli esseri strani elettrici si può dire che l'ho visto nel peggiore dei modi... E' come se fossi nato nei primi istanti della mia vita e non sapessi neanche mangiare. Mi rendo conto di aver perso tante cose di questo mondo, ma almeno qui mi sento accettato."

Ma poi, Vanitas va a puntare le pietanze con il dito della mano destra, ed è a Kheyd che va a fare questa domanda.

"Tu... Che cosa mi consiglieresti di mangiare? Io... Non so nemmeno che gusti ho."

Domanda poi all'andromediano, restando silente e in attesa del suo parere.